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21 Novembre 2024 20:46

OSPEDALE IN FIERA A BARI, SI INDAGA PER TURBATIVA D’ASTA

Le indagini attualmente a carico di ignoti, sono state avviate dalla Procura di Bari subito dopo la consegna da parte della Regione della struttura al Policlinico di Bari, e la diffusione della notizia resa noto dal gruppo consiliare di Fratelli d' Italia alla Regione Puglia, che in corso d’opera il valore appalto era più che raddoppiato, facendo lievitare l'importo iniziale dell' assegnazione della gara di 8,5 milioni a circa 20.

di REDAZIONE CRONACHE

L’inchiesta della Procura di Bari , coordinata dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli, sul presidio ospedaliero delle maxi-emergenze realizzato alla Fiera del Levante, ha preso ormai un’accelerazione e si indaga sul un’ipotesi di reato di turbativa d’asta. Ad essere ascoltato dai magistrati per primo, in veste di persona informata sui fatti il responsabile unico del procedimento Antonio Mercurio.

Antonio Mercurio responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia della Regione Puglia

Le indagini attualmente a carico di ignoti, sono state avviate dalla Procura di Bari subito dopo la consegna da parte della Regione della struttura al Policlinico di Bari, e la diffusione della notizia resa noto dal gruppo consiliare di Fratelli d’ Italia alla Regione Puglia, che in corso d’opera il valore appalto era più che raddoppiato, facendo lievitare l’importo iniziale dell’ assegnazione della gara di 8,5 milioni a circa 20. Un aumento eccessivo che Mario Lerario dirigente della Protezione civile regionale , aveva giustificato lo scorso il 16 gennaio, come giustificati da “cinque ordini di servizio aggiuntivi”.

Mario Lerario dirigente della Protezione civile regionale pugliese

Ma è stato proprio sull’importanza di questo aumento esorbitante, che la Procura ha acceso in fari, conferendo delega d’indagine al Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bari ad acquisire tutta la documentazione, iniziando proprio dal bando di gara che riporta la firma di Mercurio, che è stato pubblicato il 14 novembre con scadenza il 19 alle ore 15 (cioè 5 giorni dopo !) al quale hanno partecipato su invito della Regione soltanto sei aziende. La commissione esaminatrice, venerdì 20 novembre 2020 aveva valutato le due offerte pervenute ed ha aggiudicato l’appalto che aveva un valore iniziale di 9,64 milioni al raggruppamento temporaneo di imprese Cobar-Barozzi-Item Oxygen di Altamura.

La gara venne quindi aggiudicata al consorzio delle società Cobar-Barozzi-Itam Oxygen che fanno capo all’imprenditore di Altamura Vito Barozzi, grazie ad un’offerta con un ribasso del 12 per cento, per realizzare il progetto preliminare dell’ospedale Covid in Fiera redatto dalla Protezione civile. La Regione Puglia prima della realizzazione, aveva comunicato che “i padiglioni scelti non hanno bisogno di interventi per poter ospitare l’infrastruttura, perché hanno caratteristiche logistiche e tecniche che li rendono immediatamente idonei all’uso”. La gara, venne gestita dalla centrale unica di acquisti Empulia di Innovapuglia, prevedeva la realizzazione di tre aree attraverso l’impiego di strutture prefabbricate.

Invece nel corso dei lavori era venuta una luce tutt’altra realtà, al punto tale che era stato necessario firmare ben cinque ordini di servizio. Gli investigatori della Guardia di Finanza dopo aver acquisito tutta la relativa documentazione, hanno scoperto che 2 milioni sono stati spesi per lavori supplementari impiantistici (nello specifico)l’ aumento di potenza dei gruppi elettrogeni, il potenziamento della rete dati e centrale elettrica per gruppi di continuità, zone filtro sporco-pulito, il sistema di chiamata per gli infermieri, e la realizzazione dei servizi igienici aggiuntivi.

Ma non è finita qui. Infatti sono stati spesi altri 800mila euro necessari alla messa in sicurezza dei padiglioni che sono di proprietà della Fiera del Levante “privatizzata” , per l’utilizzo dei quali la Regione Puglia paga un canone di locazione di 110mila euro al mese). Lavori necessari per le coperture, guaine, la manutenzione straordinaria dei pilastri in calcestruzzo e la raccolta delle acque meteoriche, ricostruzione solai e scarichi.

Ulteriori 4 milioni sono stati spesi per lavori supplementari: installazione gruppi elettrogeni, potenziamento centrali termiche e sistema trattamento aria, sistemazione parcheggio e cancelli. Per finire un milione di euro per la realizzazione di due sale operatorie e 900mila per la fornitura dei sistemi testaletto.

Tutti gli interventi contenuti nei cinque ordini di servizio firmati da Mercurio dopo l’assegnazione della gara, avrebbero potuto essere previsti sicuramente fin dall’inizio della gara, così come quello relativo alla realizzazione di parcheggio, disposto solo nel mese di marzo e poi bloccato dal Comune, in quanto sprovvisto di autorizzazioni.

Per la realizzazione di un’area di parcheggio i lavori per 148mila euro era stati affidati mediante procedura di affidamento diretto dalla Regione alla ditta G. Scavi di Acquaviva delle Fonti, e tutto ciò senza che né l’Ente Fiera che è il proprietario dei terreni, e tantomeno l’Amtab (affittuaria) fossero stati informati.

Sono ancora molte le questioni ed i dubbi da chiarire, che sono stati chiesti dai finanzieri a Mercurio. Ma l’inchiesta è appena decollata e saranno ascoltate nei prossimi giorni anche altre persone informate sui fatti.

Il piano di attivazione dell’ Ospedale in Fiera del Levante di Bari

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