ROMA – Ventiquattro richieste di condanne della Procura di Roma nel maxiprocesso in corso nell’aula bunker di Rebibbia davanti alla Corte d’Assise tra cui tre ergastoli nei confronti di altrettanti appartenenti al “clan Spada“, gruppo attivo a Ostia, sul litorale romano. 208 anni più tre ergastoli per associazione a delinquere di stampo mafioso nei confronti dei 24 imputati che hanno scelto il rito ordinario nel maxi processo. Questa la condanna richiesta dai pubblici ministeri Ilaria Calò e Mario Palazzi al termine di una requisitoria durata quattro giorni.
Pene più alte richieste per il boss Carmine Spada detto “Romoletto” ritenuto uno dei capi del clan, il fratello Roberto Spada, già condannato per la vicenda della testata al collega Daniele Piervincenzi un giornalista della Rai a cui nel novembre del 2018 fracassò il setto nasale , e il nipote Ottavio Spada, detto Marco: per loro tre sono stati chiesti gli ergastoli.
Giornate intense nell’aula bunker di Rebibbia si sono ripercorsi racconti e fatti da pelle d’oca costellati da minacce e angherie, di eliminazione fisica dei vertici dell’organizzazione rivale il 22 novembre del 2011, come l’omicidio di Giovanni Galleoni e Francesco Antonini. Attentati progettati insieme al clan Fasciani, attentati subiti dal boss Carmine Spada e non denunciati come avviene di consueto nella criminalità organizzata.
Il procedimento è legato agli arresti avvenuti il 25 gennaio del 2018 in cui la Procura contesta il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Tra i reati contestati, a seconda delle posizione, anche l’omicidio, estorsione e usura. L’accusa ha chiesto una condanna a 16 anni di carcere per Ottavio Spada, detto “Maciste“, a 11 per Nando De Silvio, detto “Focanera” e a 8 anni per Roberto Spada, detto “Zibba” (omonimo dell’altro per il quale è stato invece chiesto l’ergastolo) mentre per Rubern Alvez del Puerto, coinvolto nella vicenda dell’aggressione al giornalista, è stata richiesta una condanna a 10 anni.
Fondamentali sono state le dichiarazioni “attendibili” dei 5 collaboratori di giustizia, Michael Cardoni e la moglie Tamara Ianni, Paul Dociu, Antonio Gibilisco e Sebastiano Cassia i quali hanno spiegato la scala gerarchica del clan Spada e nel dettaglio il ruolo ricoperto da tutti gli imputati, ha detto il pm Ilaria Calò, nella ricostruzione dell’organigramma del clan Spada. “Sono tanti e sono persone che non si fermano davanti a niente, ti ammazzano senza pietà. Sono criminali di livello, spietati” riferisce la pm alla Corte soffermandosi sulle parole della Ianni , ricordando anche in aula che nell’ottobre del 2018 prima che Tamara Ianni e il marito Michael Cardoni “venissero qui in aula a rendere le loro dichiarazione in questo processo, è stato piazzato un ordigno esplosivo sul balcone di casa dei genitori della Ianni in via delle Azzorre a Ostia“.
Oltre la rete di attività commerciali “conquistate come in un Risiko“, ha aggiunto il pubblico ministero Mario Palazzi, tutte intestate a dei prestanomi per cercare di nascondere il patrimonio della famiglia.Per la pubblica accusa che si tratti di una organizzazione a delinquere di stampo mafioso non vi sono dubbi. Per questo hanno chiesto una condanna esemplare per ciascuno dei componenti della famiglia sinti e per i loro sodali.
Alcune delle donne del clan Spada hanno insultato in aula la nostra collega Federica Angeli, la cronista della redazione romana del quotidiano La Repubblica costretta anche lei come il nostro Direttore a vivere sotto scorta per le sue inchieste su mafie, malaffare e sulle troppe connivenze e i complici silenzi. Oltre ad essere solidali con Federica Angeli e con Giulio Vasaturo, il legale che rappresenta la parte civile, il nostro giornale ritiene fondamentale ed indispensabile che anche questa fase del processo abbia la massima visibilità possibile e che venga data voce alle tante associazioni che ogni giorno in tutt’ Italia anche a Ostia, si battono per la legalità e per la sicurezza del territorio, e denunciano il malaffare e la criminalità organizzata.
Questo l’elenco delle richieste delle condanne
Spada Carmine – ergastolo
Spada Ottavio detto Marco – ergastolo
Roberto Spada, – ergastolo
Ottavio Spada, – 16 anni
Vittorio Spada : 10 anni
Armando Spada : 8 anni
Enrico Spada, detto “Macistino”: 10 anni
Roberto Spada, detto “Zibba” : 8 anni
Silvano Spada : 12 anni
Francesco De Silvio – 11 anni
Alessandro Rossi – 16 anni
Saber Maglioli – 9 anni
Ramy Serour – 13 anni
Samy Serour : 8 anni
Stefano De Dominicis – 8 anni
Roberto Pergola, detto “Il negro”
Fabrizio Rutilo – 15 anni
Roberto Sassi – 8 anni e 6 mesi
Claudio Fiore : 12 anni
Mauro Carfagna : 11 anni
Mauro Caramia : 2 anni
Nando De Silvio : 11 anni
Ruben Nelson Alvez Del Puerto : 10 anni