Questa mattina sono stati arrestati a Bari in otto, tra capi e membri, ai quali sono stati contestati anche i reati di tentata rapina in abitazione, furti di e su auto, ricettazione, falso e violazione della sorveglianza speciale. Per arrivare alla loro identificazione sono state necessarie lunghe indagini da parte dei carabinieri, basate anche sulle intercettazioni telefoniche. Nel corso delle perquisizioni i Carabinieri hanno rinvenuto un borsone che conteneva 110mila euro in contanti oltre a passamontagna, radio ricetrasmittenti, telefonini dedicati, chiavi universali.
Fra gli indagati compaiono anche il proprietario di un negozio di ferramenta al quale la banda si rivolgeva per ottenere copia delle chiavi necessarie per introdursi nelle case remunerandolo con 70-80 euro a duplicazione, ed il titolare di un’agenzia di pratiche auto di Triggiano (Bari), utile ad ottenere informazioni sulle auto delle loro vittime. Gli arrestati sono stati prelevati nelle loro abitazioni nei quartieri San Paolo, San Girolamo e Santo Spirito a Bari ed a Sannicandro.
L’indagine chiamata “Infiniti” è nata nel 2020 è stata coordinata dalla pm Carla Spagnuolo ed ha origine da un’attività dei carabinieri della Compagnia dell’ Arma di Monopoli a seguito a due furti messi a segno a Castellana Grotte e Conversano in provincia di Bari, che ha consentito di scoprire una banda che utilizzando auto di grossa cilindrata andava a rubare nelle abitazioni, scardinando le casseforti con la fiamma ossidrica e portando via denaro, gioielli, oggetti di valore.
Giovanni Cassano, detto “u curt”, fratellastro dell’ex calciatore Antonio, con cui divide solo il cognome e il padre, ma con cui non ha mai avuto rapporti era a capo dell’associazione specializzata in furti nelle abitazioni nonostante si trovasse già detenuto in carcere a Taranto per scontare un’altra condanna . Ai pregiudicati Michele Sciacqua e Giuseppe Armenise è stata notificata un’altra ordinanza di custodia cautelare, firmata dalla Gip Rossana De Cristofaro, notificata a Cassano in carcere .
Altri cinque della banda sono stati posti agli arresti domiciliari: Maria Calabrese, Gennaro Cassano, Vito Catenacci, Onofrio Cippone, Dario Novelli e Domenico Padolecchia, . Le persone indagate rispondono di ipotesi di reato a vario titolo, di associazione per delinquere, dodici furti in abitazione, cinque furti su auto, un furto di auto, ricettazione di un’autovettura, due reati di falso (alterazione di targhe), una violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale.
Sono circa 20 gli episodi di furti e rapine contestati alla banda, che riuscì in un’occasione a rubare da una cassaforte 300mila euro in contanti. Si introducevano nelle abitazioni travisati con parrucche da donna, mascherine antiCovid, cappellini e passamontagna. Tra gli oggetti più rubati gioielli ed orologi di valore. “Gli indagati, che operavano per ‘batterie’ ” ha spiegato il colonnello Dario Mineo, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Bari. “Seguivano le vittime, per cercare di coglierne le abitudini in modo da capire come e quando agire . Una delle vittime, ad esempio, aveva un’attività commerciale e ne hanno colto abitudini e spostamenti avvicinando uno dei suoi dipendenti“, ha aggiunto il colonnello Mineo.
I furti in appartamento avvenivano solitamente quando le vittime non erano in casa ma, come ha evidenziato il comandante della compagnia carabinieri di Monopoli, Massimo Pignataro, “in un’ occasione, trovando le vittime in casa, le hanno bloccate e minacciate per portare a termine il colpo“.
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