Peculato, falso ideologico, circonvenzione d’incapace e riciclaggio. Sono questi i reati che la procura di Padova contesta a vario titolo a Giovanni Cutrino, alla moglie Maria Teresa Donati e al figlio Giampietro Cutrino, il volto noto della famiglia noto con il nome d’arte di Gip, che fino a qualche anno fa era una delle Iene più temibili della trasmissione di Italia Uno il quale recentemente si è trasferito in Svizzera ed è diventato un imprenditore nel settore delle “blockchain” che consiste in un registro condiviso per le transazioni, un complicato sistema che entra in gioco per la gestione delle criptovalute.
Gip avrebbe “coperto” il padre, Giovanni Cutrino, per anni amministratore giudiziario di un’anziana donna che risiede nella casa di riposo “Nazareth”, in centro a Padova, avrebbe sottratto soldi, per oltre 217mila euro, alla donna per acquistare casa con la complicità del figlio. L’amministratore giudiziario è quella persona che viene nominata dal giudice per occuparsi dei beni di persone anziane, che non possono muoversi o gestire i loro patrimoni. Il giudice civile Alina Rossato ha controllato le spese dell’anziana, notando che i giustificativi delle stesse erano sempre più ridotti, a fronte di uscite più elevate. Tanto che si è arrivati a un ammanco di 217mila euro. Giovanni Cutrino ha spiegato che la ragione di questo erano dei “festini” che la signora amava fare nella struttura.
L’ anziana signora, deteneva un patrimonio di oltre mezzo milione di euro, si sarebbe vista sottrarre buona parte del suo denaro. Basti pensare che l’anziana donna percepisce una pensione di 3 mila euro e mentre la retta della casa di riposo è di 2.500 euro, quindi il patrimonio avrebbe dovuto aumentare mese dopo mese, non diminuire. Il nuovo amministratore si è affidato all’avvocato Pietro Sartori, che ha sporto denuncia in procura. Sono state le successive indagini della pm Luisa Rossi a portare alla luce due assegni da 50 mila euro e uno da 25 mila finiti, a detta dell’accusa, nelle tasche di Giovanni Cutrino, insieme ad altri 92 mila euro spariti non si sa dove.
Il giudice ha quindi nominato un nuovo amministratore Gianluca Rigon il quale tramite gli avvocati ha scoperto che due assegni rispettivamente da 50 e 25 mila euro erano stati incassati da Giovanni Cutrino. La “Iena” Gip è accusata nell’indagine di aver finto di prestare al padre il denaro con cui questi ha comprato una casa a Padova. Secondo la procura quei soldi non erano di Giampietro Cutrino ma appunto dell’anziana. A Gip e alla madre viene contestato il solo reato di riciclaggio, mentre i reati di peculato, circonvenzione e falso, vengono contestati a Giovanni Cutino. Questa mattina, della vicenda se n’è occupata il gup Elena Lazzarin.