di REDAZIONE POLITICA
“Bruti avrebbe molto da spiegare nel rapporto tra politica e magistratura, ad iniziare da quanto dichiarato da Ciccio Misiani, storico esponente Md, sui rapporti con l’allora partito comunista visto che all’epoca non funzionavano i trojan. A proposito del correntismo, poi, Bruti dovrebbe raccontare del perché mando’ in bagno un membro del Csm quando doveva essere votato Robledo come procuratore aggiunto di Milano. A proposito dei rapporti tra magistratura e politica, poi, sarebbe interessante che Bruti spiegasse come venne gestita l’inchiesta Expo e del perché venne tolto il fascicolo a Robledo“. afferma in una nota Luca Palamara.
“Solo quando saranno chiariti questi passaggi e solo quando Bruti – a proposito della politica che come da lui dichiarato ‘induce i magistrati a candidarsi’ – spiegherà ad esempio in quale ambito ed in quale contesto l’allora Presidente dell’Anm Elena Paciotti smise la toga per candidarsi con il partito della sinistra si potrà offrire un reale contributo di cambiamento nei rapporti tra magistratura e politica ad iniziare dal caso Maresca che a legislazione vigente non ha fatto nulla di più e nulla di meno di quello che fino ad oggi è permesso – sottolinea Palamara – Infine, non mi permetterei mai di dare nessun insegnamento alla ministra Cartabia della quale da sempre ho apprezzato doti e preparazione, ma sul sorteggio e sul correntismo penso di aver espresso solo e semplicemente una mia personale opinione che in un dibattito democratico dovrebbe essere ancora consentita” conclude Palamara.