di Marco Ginanneschi
“L’Italia può proseguire i lavori per tutte le misure che riguardano le bonifiche ambientali e a tutela della salute pubblica. E deve farlo celermente. E’ stato deciso nella riunione tecnica sull’ILVA che si è tenuta a Bruxelles” – che ha aggiunto il sottosegretario Gozi – “è’ stato anche riconosciuto che questi lavori, necessari per chiudere la procedura di infrazione ambientale sul siderurgico di Taranto aperta nel 2013 nei confronti dell’Italia, non possano che essere effettuati dal governo“.
Gozi ha poi fatto presente con soddisfazione che il risultato si è raggiunto grazie ad un lungo lavoro di colloqui e trattative con la Commissione Concorrenza guidata da Margarethe Vestager.
“Il commissario Vestager – ha detto Gozi – ha specificato che l’avvio di un indagine sul eventuali aiuti di Stato nei confronti dell’ILVA è un atto dovuto” pin quanto ci sono state delle segnalazioni da parte di concorrenti dell’ILVA e di altri Paesi (in particolare Regno Unito e Belgio), che sono anche loro nel mirino dell’ Unione Europea per aiuti di stato alla siderurgia. Quindi non si tratta di conseguenze alla continua sterile valanga di lettere, letterine ed esposti inviate dai soliti “noti” (si fa per dire) ambientalisti e grillini tarantini.
Sempre secondo quanto riferito dal sottosegretario, l’Italia dovrà trasmettere a Bruxelles entro un mese, tutta le documentazione relativa all’indagine per evitare che sulla base della normativa Ue, la Commissione possa sospendere parte delle norme contenute nell’ultimo decreto ILVA che si trova attualmente in conversione in Legge al Senato.