di REDAZIONE POLITICA
Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha deliberato all’unanimità la nomina di Alfonso Orazio Pappalardo, 64 anni originario di Acquaviva delle Fonti a presidente del Tribunale di Bari. La Quinta commissione del Csm aveva proposto la sua nomina al Plenum, con cinque voti in suo favore la sola astensione del consigliere laico Alessio Lanzi. Con la nomina di Pappalardo a presidente del Tribunale di Bari si completa il quadro degli incarichi direttivi negli uffici giudiziari di Bari. Recentemente erano stati infatti nominati dal plenum del Csm, il capo della Procura della Repubblica, Roberto Rossi (già facente funzione) e la presidente dell’Ufficio Gip-Gup, Anna De Simone (ex facente funzione di presidente del Tribunale di Taranto).
Per la presidenza del Tribunale di Bari avevano presentato domanda magistrati dai curriculum di livello, come l’attuale presidente del Tribunale dei minori del capoluogo, Riccardo Greco; il presidente della Prima sezione civile Saverio De Simone; il consigliere della Corte di Cassazione Luigi Agostinacchio; la presidente del Tribunale di sorveglianza di Taranto, Lidia De Iure.
Pappalardo è stato presidente del Tribunale di Brindisi dal 2015 ed ancora prima, era stato alla guida del Tribunale civile di Trani e giudice di Corte d’appello a Bari, ricoprirà l’incarico lasciato vacante circa un anno fa da Domenico De Facendis e attualmente retto, in attesa della nuova nomina, alla facente funzione Maria Luisa Traversa. Molto attivo in ambito associativo, è esponente di Unicost ed ha fatto parte della giunta nazionale dell’ ANM-Associazione nazionale magistrati all’epoca in cui era presidente Edmondo Bruti Liberati; successivamente è stato eletto nella giunta distrettuale dell’Anm di Bari. L’insediamento del novo presidente potrebbe avvenire già entro la fine di gennaio.
Ha spesso difeso colleghi magistrati nell’ambito di procedimenti disciplinari davanti al Consiglio superiore della Magistratura fra i quali il magistrato Pietro Argentino quando era procuratore aggiunto di Taranto, a seguito della sua richiesta di rinvio a giudizio per falsa testimonianza dal Tribunale di Potenza per il processo che ha portato in carcere il pm Matteo De Giorgio, successivamente espulso dalla magistratura. Recentemente ha difeso il giudice brindisino Valerio Fracassi, finito fra le carte del “caso Palamara” ( la cui posizione è stata poi archiviata) e tenuto convegni e seminari sul problema scottante degli illeciti disciplinari.