Diverse sparatorie a Parigi, almeno tre esplosioni vicino allo stadio: è l’ inferno in tutta la capitale francese, con decine di morti registrati sin qui, scatenato da una furia cieca nei luoghi del divertimento e del tempo libero, una partita di calcio, un concerto rock, una cena al ristorante, sicuramente il più grave nella storia del Dopoguerra in Francia. Ed è stato un allarme continuo per ore, con conflitti a fuoco che si sono aperti e spenti in diversi punti della città. Difficilissimo da gestire, perché inaspettato. Isis intanto si attribuisce le stragi come “vendetta per la Siria” con una serie di tweet deliranti, ma nulla è stato ancora accertato.
Le sparatorie sono state almeno sette, in sei luoghi diversi della capitale. Il primo conflitto a fuoco, a colpi di kalashnikov, ha causato la morte di almeno undici persone in un ristorante del decimo arrondissement di Parigi, vicino a Rue Bichat nella zona del Canale Saint Martin, affollatissima di venerdì sera, perché è una delle zone nevralgiche del divertimento parigino. Il secondo, il più grave, con 112 morti, è invece avvenuto nel famoso locale notturno Le Bataclan, nell’ XI arrondissement, non lontano dalla sede di Charlie Hebdo, dove si stava svolgendo un concerto della band americana Eagles of Death Metal: la sala si è trasformata in una gigantesca trappola, con numerosi cadaveri a terra, mentre due o tre giovani a volto scoperto sparavano con gelida calma in tutte le direzioni: prendendo all’inizio cento ostaggi, anche se trenta sarebbero riusciti a fuggire.
Una Parigi che ripiomba nuovamente nel terrore. Colpi di kalashnikov in un ristorante del X arrondissement. Esplosioni attorno allo Stade de France, alla periferia della capitale francese, dove era in corso l’amichevole Francia-Germania. Un’altra sparatoria a Les Halles. In azione anche due attentatori suicidi. Fonti di polizia citate da BFMTv parlano di almeno 40 morti, oltre a quelli del Bataclan. Un’offensiva terroristica che colpisce al cuore della Francia, la seconda in meno di un anno, di fronte alla quale il presidente François Hollande annuncia lo stato d’emergenza e la chiusura delle frontiere.
L’attacco più sanguinoso è quello portato al Bataclan, dove centinaia di persone assistevano a un concerto rock: l’assalto, gli spari, gli omicidi a sangue freddo, la presa di ostaggi, poi il blitz delle teste di cuoio, conclusosi con la morte di tre terroristi. A quel punto non rimaneva che contare i corpi rimasti a terra e cercare di assistere i sopravvissuti. Il capo dell’Eliseo, che assisteva alla partita tra Francia e Germania, è stato fatto allontanare dallo stadio ed è andato al ministero dell’Interno per seguire gli eventi. Le inferriate attorno allo stadio sono state bloccate e migliaia di persone sono rimaste bloccate all’interno.
Testimoni che si trovavano al Bataclan di Parigi hanno raccontato in lacrime che i terroristi gridavano “Allah u Akbar“, “Allah è grande“. E militanti dello Stato islamico hanno immediatamente celebrato su Twitter con l’hashtag in arabo “Parigi in fiamme“. Le indagini sono state subito prese in carico dall’antiterrorismo. “Siamo riusciti a fuggire, c’era sangue dappertutto, hanno tirato con un fucile a pompa sulla folla“, ha detto al sito di Le Figaro un uomo che si trovava al Bataclan. E un altro: i terroristi “erano molto calmi. Hanno ucciso a freddo molti ostaggi, ad uno ad uno. Poi ricaricavano e ne uccidevano altri. Hanno ricaricato le armi tre o quattro volte“.
La Polizia francese ha evacuato le strade attorno ai luoghi degli attentati avvertendo che gli assalitori “sono ancora in strada, tornate a casa“. E la prefettura ha invitato i cittadini a rimanere in casa “per le prossime ore” a “evitare di uscire salvo in caso di necessità assoluta”. Ai locali pubblici è chiesto di “rafforzare la sicurezza agli ingressi e accogliere chi ne ha bisogno“, e di “interrompere le manifestazioni in corso all’aperto“. Domani tutte le scuole e le università della regione di Parigi rimarranno chiuse.
Il presidente francese ha voluto rivolgersi alla nazione poco dopo gli attentati: “Nel momento in cui vi parlo sono in corso attacchi terroristici senza precedenti nella zona di Parigi. E’ una terribile prova che ancora una volta ci colpisce. Dobbiamo dare prova di sangue freddo. La Francia di fronte al terrore deve essere forte e grande“. “Dobbiamo difenderci“, ha affermato annunciando in diretta tv lo stato d’emergenza in tutto il Paese e la chiusura delle frontiere. “Rinforzi militari convergono sulla regione di Parigi per evitare nuovi attentati”, ha proseguito il capo dell’Eliseo, visibilmente scosso. Hollande, che ha annullato la sua partecipazione al G20 in Turchia domenica, ha chiuso il proprio discorso con un pensiero positivo e incoraggiante: “Abbiamo di fronte una nazione pronta a difendersi“, ha detto sottolineando che “le forze di sicurezza stanno facendo del loro meglio, sono in azione” e invitando i francesi ad “avere fiducia“.
Gli attentati che hanno nuovamente colpito al cuore Parigi hanno suscitato sdegno in tutto il mondo. E il mondo politico francese ha messo da parte le proprie divisioni. “Stasera ancora l’orrore… Sospendiamo le nostre campagne fino a nuovo ordine“, ha comunicato su Twitter la presidente del Fronte Nazionale, Marine Le Pen.
In questi video amatoriali il blitz delle teste di cuoio francesi all’interno del Bataclan, il locale a est di Parigi attaccato dai terroristi. Circa 1.500 persone si erano riunite qui per assistere a un concert del gruppo rock statunitense Eagles of death Metal. Tre kamikaze si sono fatti saltare in aria nel locale.
Obama: “Attacco all’umanità”
Quello che sta accadendo a Parigi “è un attacco non solo al popolo francese ma a tutta l’umanità e ai valori che condividiamo. Ancora una volta siamo di fronte a un vergognoso tentativo di terrorizzare civili innocenti”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, parlando in diretta tv dalla Casa Bianca. “I tre valori della Francia sono libertà, uguaglianza e fratellanza, che sono anche i nostri. Quelli che pensano di poter terrorizzare i francesi o i valori che condividono, sbagliano. Ho scelto di non chiamare il presidente francese Hollande, ma siamo a disposizione per qualsiasi aiuto possiamo dare e per assicurare i terroristi alla giustizia. La Francia è stata un partner straordinario nella lotta contro il terrorismo, noi siamo vicini alla Francia“, ha concluso Obama.
Il messaggio di Mattarella. “A pochi mesi di distanza dalla tragedia del 7 gennaio il terrorismo ha nuovamente aperto una ferita profonda nel cuore della Francia, della libertà e della democrazia” ha scritto da parte sua Sergio Mattarella a Francois Hollande aggiungendo che l’Italia e tutti gli italiani in queste ore buie si stringono con affetto e vicinanza a tutte le famiglie delle vittime, ai numerosi feriti e a tutto il popolo francese, “ancora una volta vittima della furia cieca e omicida del terrorismo“.
Il Governo Italiano. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha annunciato l’innalzamento delle misure di sicurezza, il premier Matteo Renzi ha indirizzato il cordoglio alla Francia. “L’Italia piange le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L’Europa colpita al cuore saprà reagire alla barbarie” dice il presidente del Consiglio che segue gli sviluppi degli attacchi terroristici a Parigi da Palazzo Chigi. Alfano ha convocato per sabato mattina alle ore 9.30 il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che sarà in via eccezionale presieduto dallo stesso premier. Renzi è in contatto con le cancellerie dei paesi alleati ed esprime tutto il proprio “sgomento” di fronte alle notizie francesi e la “solidarietà totale” al presidente Francois Hollande e a tutto il popolo francese.
“Sono scioccato dagli eventi di Parigi. I nostri pensieri e preghiere sono con il popolo francese. Faremo tutto ciò che possiamo per aiutar”»: così il premier britannico David Cameron su Twitter. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha espresso “profonda commozione” per gli attentati di Parigi. In un breve comunicato diffuso dopo il discorso di François Hollande, Merkel ha detto che i suoi pensieri sono in questi momenti con le vittime di questi “attacchi evidentemente terroristici“, con le loro famiglie e con tutti gli abitanti di Parigi.
Ban Ki-Moon: “Vicino alla Francia”
“Vicino al governo e al popolo della Francia“. Nel condannare i «disprezzabili attentati di Parigi», il segretario generale dell’ Onu Ban Ki moon ha chiesto l’immediato rilascio degli ostaggi e espresso “fiducia che le autorità francesi faranno quanto in loro potere per portare i responsabili davanti alla giustizia»”.