ROMA – Il M5S di Luigi Di Maio aveva presentato al Parlamento Europeo una risoluzione, bocciata ieri, che chiedeva la chiusura di Ilva e la sua riconversione a energie rinnovabili, in contrasto con il piano che il ministro Pd dello Sviluppo, Carlo Calenda, sta portando avanti da mesi per salvare lo stabilimento. Anche se Ilva ed Eni rispettassero tutti gli standard ambientali previsti, i rischi per la salute dei residenti della zona di Taranto resterebbero a livelli “non accettabili”.
Lo affermano gli eurodeputati membri della Commissione Petizioni UE, che hanno approvato a larga maggioranza con 25 sì, e solo 2 no ( del M5S ) la relazione finale sulla visita ispettiva effettuata a Taranto il 18-19 luglio 2017, durante la quale sono stati ascoltati i vertici di Ilva ed Eni, esperti della Asl di Taranto e rappresentanti della società civile.
La relazione riconosce i rischi per i residenti nelle zone limitrofe, che rimarrebbero “anche qualora le suddette aziende applicassero tutte le misure preventive previste dalla legge” e ritiene che non ci siano le condizioni necessarie per permettere un incremento della produzione a più di 8,5 milioni di tonnellate annue, così come proposto dall’azienda. Gli eurodeputati, riporta una nota del Pe – raccomandano quindi un limite produttivo di 6 milioni di tonnellate, che dovrebbe rimanere in vigore finché l’azienda non metterà in atto tutte le misure per prevenire i danni ambientali. I parlamentari, inoltre, chiedono ai dirigenti di Ilva ed Eni di “coinvolgere” i cittadini nei loro piani ambientali e industriali, “coinvolgendoli” in tutte le decisioni che riguarderanno la qualità della loro vita.
Nel testo si sottolinea poi come l’Ilva “non abbia rispettato gli obblighi ambientali né le scadenze imposte dal governo italiano per ridurre l’impatto sul territorio, ad esempio non adottando le misure necessarie per proteggere la salute dei cittadini, come la copertura dei parchi minerali”.
Votazioni Parlamento UE 24 April 2018Il sottosegretario alle Politiche europee Sandro Gozi che era presente ieri a Bruxelles, per la seduta del Parlamento Europeo ha dichiarato che “La risoluzione del Parlamento europeo su Ilva conferma la bontà dell’operato del governo italiano negli ultimi anni“. “Ci siamo trovati di fronte a una sfida difficilissima dal punto di vista ambientale, industriale, sociale. Ci siamo rimboccati le maniche, senza promettere ricette miracolose ma lavorando seriamente a soluzioni concrete, e coerenti con le regole europee. Soluzioni che consentano di bonificare l’area di Taranto, ripristinare gli standard ambientali dell’azienda e dare un futuro a Ilva e ai suoi lavoratori“.
Per il sottosegretario del Governo Gentiloni “adesso siamo vicini al traguardo. L’Europa ci chiede di percorrere l’ultimo miglio. Ciò richiede un ulteriore sforzo da parte di tutti. Dobbiamo intensificare dialogo e lavoro per soluzioni il più condivise possibile, nel rispetto degli impegni presi dall’Italia e degli orientamenti di fondo europei, in particolare sociali e ambientali. Spero che tutti vorranno lavorare in questa direzione“.
Analoga soddisfazione è stata espressa dall’ europedeputato Andrea Cozzolino (Pd) dopo l’approvazione in commissione petizioni del Parlamento europeo del resoconto sulla missione effettuata nel luglio scorso presso l’Ilva di Taranto. “Sono molto soddisfatto di questo rapporto che lascia aperte tutte le prospettive, sia di riconversione del sito, sia dell’applicazione delle direttive comunitarie. Si tratta di un risultato importante perché la commissione petizioni ha risposto alla sollecitazione proveniente da diverse associazioni a recarsi a Taranto sul sito dell’Ilva per verificare lo stato delle cose“, ha aggiunto Cozzolino. “Lo abbiamo fatto, otto mesi fa, e sulla base di quella visita abbiamo redatto un rapporto finale. La nostra missione non era se chiudere o meno l’Ilva, ma verificare come sta procedendo il programma al contrasto al degrado ambientale e come si sta mettendo mano al piano industriale“, conclude l’eurodeputato, che era componente della delegazione in visita a Taranto.
La Commissione Petizioni ha bocciato gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle che prevedevano il blocco dell’attività industriale inquinante. Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha così commentato via Twitter : “Il M5s a Bruxelles ha provato oggi a far passare una risoluzione che chiedeva la chiusura immediata dell’Ilva e la sua riconversione su »energie rinnovabili?! Al di là dei pezzi di carta e dei tatticismi sulle cose vere restano distanze siderali“.