Dall’inferno della serie D si può uscire e si può anche ricostruire una strada per la gloria o se volete, per il paradiso. Questo è quello che insegna la storia del Parma Calcio 1913, nuova società nata dal disastro del club prodotto da una gestione finanziaria che, per usare un eufemismo, ci si limita a definire “dissennata”. E, una volta che si è scampati alle fiamme, si può anche costruire una strada per la gloria. O, addirittura, per il paradiso. Eppure, nonostante il crac, la conseguente rabbia e l’inevitabile momento di depressione, adesso sull’universo Parma splende il sole.
Il Parma è primo in classifica in Serie D con 9 punti di vantaggio sulla seconda a 7 giornate dalla fine; miglior difesa del torneo e, cosa ancora più importante, di tutta l’Italia calcistica (solo 12 gol subiti); unica squadra imbattuta del nostro Paese tra Serie A, B, Lega Pro e Serie D (31 partite giocate, 22 vittorie, 9 pareggi, 0 sconfitte). Risultati che fanno luccicare la nuova creatura e allontanano i fantasmi del passato.
Questo risultati, questi numeri devono far riflettere i tifosi, i cittadini di Taranto. Senza avere fretta, ma mettendo insieme solo e soltanto persone serie e del settore si può costruire volendo un vero “progetto sportivo”. Basta poco, cioè basta non seguire l’esempio, e fare esattamente il contrario di quanto hanno fatto i vari presidenti del Taranto Fc 1927, e sopratutto tenendo lontano gli “avvoltoi” della politica, cioè i soliti noti “politicanti” che amano farsi vedere, fotografare, mettersi in mostra nella (vana) speranza di conquistare il loro consenso e voto. E sopratutto tenendo a bada affaristi a caccia di ribalta….