TARANTO – Sarà un giudice togato a dover condurre il processo con il rito abbreviato che si celebrerà il prossimo 23 ottobre dinnanzi al Giudice monocratico del Tribunale Penale di Taranto nei confronti del consigliere regionale Michele Mazzarano (Pd) che questa volta non è riuscito a salvarsi come avvenuto in due precedenti processi, grazie all’intervenuta prescrizione. Insieme a lui, a giudizio è finito anche Emilio Pastore, cioè colui che denunciò ai microfoni di Striscia la Notizia il voto di scambio in occasione delle ultime elezioni regionali.
Nel capo di imputazione contenuto nella richiesta di rinvio a giudizio disposto dalla Procura di Taranto , è evidenziato che Michele Mazzarano “quale candidato alle elezioni amministrative regionali svoltesi nel 2015, prometteva a Pastore Emilio l’assunzione dei due propri figli” in una ditta privata, la Ecologica spa a lui “vicina” per ottenere in cambio l’impegno del Pastore “a dargli il proprio voto e quello dei suoi familiari nonché di procuragli il voto di altri elettori anche attraverso l’utilizzo a titolo gratuito di un locale sito in via Dante 412 che lo stesso Pastore scrive il magistrato allestiva come comitato elettorale del Mazzarano“.
Il giudizio con rito abbreviato si svolge in camera di consiglio, salvo che tutti gli imputati facciano richiesta che sia celebrato in pubblica udienza, e si conclude in quella sede con una pronuncia di proscioglimento o di condanna. Una scelta quella di celebrare il rito abbreviato che consente a Michele Mazzarano in caso di condanna di poter godere di uno sconto della pena ( 1/3 della pena prevista dal codice ). Avrà il consigliere regionale Mazzarano il coraggio e la dovuta onestà intellettuale e morale, che ci si aspetterebbe da chi rappresenta i cittadini in un’istituzione, di consentire l’udienza pubblica ? Abbiamo più di qualche dubbio…