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27 Luglio 2024 14:22
27 Luglio 2024 14:22

Primarie Pd: al secondo giorno votazioni Renzi al 66%. Emiliano all’ 1,7 % !!!

Michele Emiliano, viene dato per sconfitto da tutti i sondaggisti

ROMA – Al secondo giorno di votazioni nei circoli per le primarie nel Partito Democratico, Matteo Renzi è al 66%. E’ quanto si apprende da fonti della mozione Renzi. Ieri, secondo giorno di votazioni, Renzi ha preso 644 (72,8%), Orlando 229 (25,9%), Emiliano 12 (1,3%). Nel totale dei 2 giorni, lunedì e martedì: Renzi 897 (66,5%), Orlando 429 (31,8%) ed Emiliano 23 (1,7%).

Al congresso del Pd votano anche i circoli tematici, come quello di Pistoia dei lavoratori Hitachi, l’ex Ansaldo Breda. Nel 2013 io presi in quel circolo il 29%, oggi abbiamo superato l’85%. Mi piace pensare che sia frutto del lavoro di questi anni per garantire un futuro a lavoratori che hanno professionalità straordinarie e commesse per molti anni. Facile parlare di lavoro nei convegni. Poi però la differenza si fa stando accanto a chi in fabbrica entra tutti i giorni. Grazie agli amici e compagni del Pd di Pistoia. Avanti, insieme“. Lo scrive sulla sua pagina  Facebook Matteo Renzi.

Emiliano, che viene dato per sconfitto da tutti i sondaggisti, si è mostrato particolarmente fiducioso: “Potrebbe verificarsi un meccanismo simile a quello del 4 dicembre – ha commentato di recente –  se vanno a votare solo le persone oggetto di sondaggio non ho possibilità. Ma se vanno in 2,5-3 milioni sono convinto di vincere“. E se così non fosse, Emiliano avrà la stessa coerenza di Renzi, dimettendosi da Governatore della Regione Puglia ? Anche perchè se lo facesse, in Puglia non se ne accorgerebbe nessuno….

Vediamoli allora approfonditamente questi sondaggi. Quello realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera rileva come il 53% del totale degli elettori potenziali sceglierebbe Renzi, a seguire il ministro della Giustizia Andrea Orlando  con il 25% e fanalimo di coda come facilmente prevedibile il governatore della Puglia con l’8%. La percentuale di indecisione è rilevante (14%) e potrebbe influire sull’esito finale: se Renzi non dovesse superare il 50% dei voti, come detto, l’elezione del segretario spetterebbe all’assemblea nazionale dove, tra alleanze e trattative, verrebbero a rimescolarsi le carte.

Uno scenario simile è quello prefigurato da Tecnè per Porta a Porta (Renzi al 52%, Orlando al 31% e Emiliano 17%), con una percentuale di incerti inferiore (9%). Il sondaggio di Ixè per Agorà attribuisce all’ex segretario il 54%, al Guardasigilli Orlando il 20% ed a Emiliano il 13%. Decisamente più generoso il sondaggio dell’Istituto Piepoli per il quotidiano La Stampa, con Renzi che conquista il 75%, Orlando il 19% e come sempre ultimo Emiliano con un misero 6%.

Il primissimo round del congresso Pd a Bologna e dintorni se lo aggiudica, anche un po’ a sorpresa, Matteo Renzi. Infatti ieri nel circolo di Castel Maggiore il segretario dimissionario ha battuto Andrea Orlando: 67 preferenze per l’ex premier, 54 per il guardasigilli e una sola per Emiliano. Dunque, 55% per il segretario uscente, contro il 44,2% di Orlando e lo 0,8% del governatore della Puglia sempre più contestato dai suoi oppositori in consiglio regionale per la sua perdurante assenza causata dal suo impegno politico. Ed il 3 aprile si avvicina l’udienza disciplinare che lo vedrà dinnanzi al Consiglio Superiore della Magistratura.

Castel Maggiore non è mai stata una roccaforte renziana. Il voto alle porte di Bologna è il preambolo del congresso nel capoluogo emiliano, che ora si estende in tanti altri circoli, ma c’è chi vede il risultato di ieri sera come di buon auspicio per Renzi: il suo consenso è più radicato nel partito di quel che si immagini, ha detto proprio ieri Filippo Taddei. Renzi “ha vinto in una Stalingrado d’Italia“, dove i vertici politico-amministrativi sono per Orlando, si dicono dandosi di gomito oggi i sostenitori dell’ex premier. A Castel Maggiore si deve votare negli altri due circoli ora: quello di Primo maggio e quello di Trebbo che esprimono rispettivamente uno e tre rappresentanti alla convenzione provinciale; quello di Castel Maggiore ne elegge invece nove.

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