MESSINA – Il personale della Polizia di Stato di Messina sta eseguendo a seguito delle indagini della Digos, alcune misure cautelari nei confronti di ultras baresi per i fatti verificatesi presso il porto nella Rada San Francesco il 21 ottobre ed il 4 novembre scorsi.
Nel primo episodio gli stessi si sono resi responsabili dell’aggressione di alcuni tifosi del Messina di rientro dalla partita giocata a Torre del Greco e quelli del Bari Calcio che avevano fatto una trasferta a Marsala, mentre nel secondo episodio avvenuto il 4 novembre scorso, sempre in attesa di imbarcarsi sui traghetti Caronte & Tourist, alcuni tifosi del Bari, provenienti da una trasferta ad Acireale, in attesa di imbarcarsi per Villa San Giovanni, scesero dai pullman con mazze, bombe carta e fumogeni e tentarono di provocare alcuni automobilisti incolonnati verso il traghetto.
All´intervento dei poliziotti reagivano violentemente lanciando corpi contundenti, fumogeni, artifici pirotecnici e bombe carta, ferendo decine di persone, fra i quali 3 agenti della Polizia con lievi lesioni, e provocando danni ai tornelli della stazione marittima. I tifosi venivano velocemente dispersi e fatti salire sulla nave direzione Villa San Giovanni. Gli investigatori individuavano e segnalavano 7 ultras baresi alla competente Autorità Giudiziaria.
A conclusione della conseguente attività d´indagine condotta dalla Digos di Messina, con la collaborazione dei colleghi dell´omologo Ufficio di Bari, sono stati denunciati 10 ultras baresi, in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria.
Oggi, a seguito dell´ordinanza del GIP del Tribunale di Messina richiesta dalla Procura della Repubblica, 4 tifosi sono stati posti agli arresti domiciliari, 1 è stato condotto in carcere poiché a seguito di perquisizione domiciliare gli operatori della Digos hanno rinvenuto nell’immobile e sottoposto a sequestro circa un chilogrammo di sostanza stupefacente del tipo hashish, un bilancino di precisione, una pistola giocattolo, tre proiettili di cui due del tipo munizionamento da guerra ed un tubo telescopico atto ad offendere.
Per questi fatti, il Questore di Messina Mario Finocchiaro ha già emesso 18 DASPO a seguito delle indagini della Polizia di Stato che acquisì subito i filmati delle telecamere per l’identificazione dei tifosi. L’indagine che ha portato agli arresti è stata coordinata dalla Procura di Messina guidata da Maurizio De Lucia.
I nomi degli arrestati
A seguito dell’ordinanza del GIP del Tribunale di Messina richiesta dalla Procura della Repubblica, sono stati posti agli arresti domiciliari per i reati sotto indicati:
CONESE Roberto, barese, trentatreenne (per gli episodi del 21.10.18 e del 04.11.18 ) dovrà rispondere di: artt. 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p.(rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato).
LADISI Cristiano, trentaseienne di Bari (episodio del 21.10.18) dovrà rispondere dei di: artt. 110 c.p.(concorso) 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p. (rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato), e 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti).
SIBILLANI Nicola, barese, di 25 anni (episodio del 04.11.18) dovrà rispondere di: artt. 110 c.p. (concorso ), 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti).
SPIZZICO Vitangelo, trentacinquenne di Bari (episodio del 04.11.18) dovrà rispondere di :artt. 61 c.p. (aggrav.), 81 c.p. (aggrav.), 110 c.p. (concorso), 337 c.p. (Resistenza a un pubblico Ufficiale), 340c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità,) 582 c.p. (lesioni personali) 585 c.p.. 635 c.p. (danneggiamento aggravato) , art. 6 comma 6° l. 401/89 (per non aver ottemperato al provvedimento DASPO in atto).
Inoltre ATZORI Marco, ventiseienne, originario di Genova destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari per gli episodi del 21.10.18 e del 04.11.18 per i quali dovrà rispondere di: artt. 110 c.p. (concorso) 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p. (rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato), art. 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti), art. 6 comma 6° l. 401/89 (per non aver ottemperato al provvedimento DASPO in atto) è stato condotto in carcere poiché a seguito di perquisizione domiciliare gli operatori della Digos hanno rinvenuto nell’immobile e sottoposto a sequestro circa un chilogrammo di sostanza stupefacente del tipo hashish, un bilancino di precisione, una pistola giocattolo, tre proiettili di cui due del tipo munizionamento da guerra ed un tubo telescopico atto ad offendere.