Mentre rallenta la corsa del cybercrimine tornano a crescere furti e rapine .interrompendo il progressivo calo della criminalità predatoria in corso dal 2013, che era crollata negli ultimi anni anche a seguito delle restrizioni ai movimenti conseguenti al Covid. Gli illeciti tornano quindi in strada soprattutto nei contesti urbani densamente popolati, con aumenti che superano i livelli pre-Covid , che si erano “spostati” negli ultimi anni su Internet facendo arrivare a doppia cifra le percentuali sulle frodi informatiche.
Questo è il trend principale che emerge dalle statistiche sulla criminalità aggiornate al primo semestre 2023, estratte dallo SDI, la banca dati interforze dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno in esclusiva per il Sole 24 Ore , confrontate con gli anni precedenti.
Come cambia il crimine
I trend più marcati dei reati nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo 2019. In percentuale
I delitti commessi e denunciati continuano ad essere in calo: al netto della frenata imposta dalle restrizioni anti-contagio, che si è riflessa sulle denunce rilevate nel 2020 e 2021, i reati “emersi” nel 2022 (2,26 milioni in tutto sul territorio nazionale) continuano ad essere meno rispetto al totale rilevato nel 2019. Anche il dato relativo al primo semestre 2023, ancora non consolidato ma sufficiente per confermare la tendenza, risulta inferiore (-2%) a quello rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente.
La ripresa di furti e rapine
Alcune tipologie di reato, però, invertono la rotta tracciata prima dell’emergenza sanitaria. Basta fare alcuni esempi. Sono 13.405 i furti con strappo denunciati nel 2022, il 7,3% in più rispetto a quelli del 2019. Le percosse risultano in aumento del 12%: 16.142 quelle rilevate l’anno scorso a fronte dei 14.395 episodi denunciati quattro anni fa. Le rapine in pubblica via sono cresciute del 13,6%: 15.121 nel 2022, rispetto alle 13.307 del 2019, con un ulteriore incremento rilevato nel primo semestre di quest’anno (+7,7% su base annua, +24,6% rispetto allo stesso periodo 2019). Anche le estorsioni denunciate l’anno scorso, infine, sono risultate superiori del 34% rispetto a quelle di quattro anni fa.
Analizzando i dati più recenti, relativi ai crimini commessi e denunciati nei primi sei mesi del 2023, appare ancora più evidente la ripresa della criminalità predatoria: rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, hanno registrato una fiammata i furti con destrezza (+11,2%), quelli sulle auto in sosta (+11,4%), quelli di motocicli (+11,5%) e di autovetture (+8,1%). Salgono anche i furti in abitazione (+5,6%) e le rapine in abitazione (+7,2%), il cui trend risulta in calo ormai da diversi anni.
I trend per tipo di reato
Delitti commessi e denunciati dal 2019 al I sem 2023, con var % annuale e semestrale rispetto al 2019
Reati, furti e rapine: scoprite quanto è sicura la vostra provincia nella classifica annuale del Sole 24 Ore che fotografa i delitti commessi e denunciati sul territorio nell’anno precedente, in rapporto alla popolazione residente. Disponibili anche le graduatorie delle 106 province relative a differenti tipologie di reato.
La fotografia della criminalità nelle città italiane scattata dal Viminale è decisamente poco confortante, e per alcuni aspetti sorprendente: al primo posto della cllassifica per indice di “insicurezza” si piazza infatti Milano, prima per scippi con una crescita delle denunce del 3,5%: quasi 7mila reati denunciati ogni 100mila abitanti. Male anche Roma, che per la prima volta si colloca sul podio dei peggiori, seguita a stretto giro dalla città di Rimini.
La classifica
Nel capoluogo lombardo la percezione di insicurezza è altissima in tutte le sue zone. I numeri riportati dal Sole 24 ore mostrano che il dato relativo alle rapine in strada sono tornate ai livelli del 2007 con oltre 15mila episodi denunciati in dodici mesi nel 2012 e già oltre 8mila nel 2023, una crescita del 3.5% nei primi sei mesi dell’anno.
Tra le città meno sicure in base all’indice della criminalità c’è anche Roma, dove le denunce sono in crescita del 5% rispetto al 2019 e i furti non raggiungevano livelli come quello attuale da diversi anni. Sono state 26mila le denunce nel 2022, numeri che si possono ritrovare tra il 2013 e il 2015.
Sul podio delle città più insicure, insieme a Roma e a Milano, svetta Rimini, seguita da Bologna, Firenze e Torino, che occupano rispettivamente la quarta, quinta e sesta posizione. Subito dopo si collocano Imperia, Livorno, Prato e Napoli. Molti dei centri della classifica sono accomunati dall’essere città di dimensioni rilevanti, e con un’alto tasso di turismo
La tipologia di reati
“La ripresa dei crimini predatori dopo il crollo imposto dalle restrizioni in pandemia è inevitabile, nel 2017-2018 le denunce per queste tipologie di reato erano comunque superiori. Va però segnalato che alcune forme di criminalità “da strada” stanno crescendo più di altre, superando i livelli del 2019″, afferma il dirigente superiore della Polizia di Stato, Stefano Delfini direttore del servizio Analisi criminale, un ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che analizza quotidianamente questi dati per restituire informazioni utili alle forze dell’ordine che operano sul territorio, ammette ci siano alcuni segnali di preoccupazione: “L’attuale congiuntura economica e il crescente disagio sociale – dice – possono influire sulla frequenza di questi illeciti predatori, così come sulla maggiore propensione a denunciare furti anche se di modesta entità. In particolare in alcune grandi aree urbane, più popolate e mediamente più ricche, dove rileviamo dei picchi”.
Se si guarda poi alle tipologie di reati, secondo i dati forniti dal Viminale, emerge che nella provincia di Barletta-Andria-Trani si concentra il maggior numero di furti d’auto in rapporto alla popolazione. La Spezia spicca invece per reati legati agli stupefacenti. Il triste primato del maggior numero di violenze sessuali in rapporto alla popolazione va invece ad Imperia, al primo posto anche per il reato di percosse e per quello di contraffazione.
I trend emergenti
In aumento anche gli incendi, i reati commessi da minori (in forma singola o aggregata) e i cosiddetti “reati spia” indicati dal Codice rosso: nel decennio 2012-2022 sono aumentati del 105% i maltrattamenti in famiglia, del 48% lo stalking e del 40% le violenze sessuali. Dietro questi incrementi c’è una maggiore consapevolezza delle donne e fiducia nelle forze dell’Ordine.