I Carabinieri del Nucleo investigativo di Roma, su delega della procura di Roma, hanno perquisito l’abitazione della Boccia in relazione all’indagine nata dalla denuncia dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano. I militari dell’ Arma si sono recati a Pompei dove hanno acquisito il cellulare della donna che è iscritta nel registro degli indagati per lesioni e minaccia o violenza a corpo politico: questi i reati per i quali i magistrati della procura di Roma hanno iscritto sul registro degli indagati Maria Rosaria Boccia dopo la denuncia presentata dall’ex ministro Sangiuliano. Il secondo reato, disciplinato dall’articolo 338 del codice penale, prevede la pena della reclusione da uno a sette anni.
Nel corso dell’attività istruttoria l’abitazione della Boccia a Pompei è stata passata al setaccio e adesso lo saranno anche telefoni e materiale informatico dell’imprenditrice che da questa mattina sono nelle mani dei magistrati a seguito del sequestro. Maria Rosaria Boccia, come emerge dalle chat, avrebbe fatto anche pressioni sull’allora ministro per poter accedere al suo telefono, minacciando anzi di installargli un “trojan”, cioè un virus spia. I carabinieri avrebbero sequestrato anche gli occhiali Ray-Ban Meta, quelli utilizzati dalla Boccia per effettuare le riprese illegali di nascosto all’interno di Montecitorio e degli ambienti ministeriali.
L’indagine è coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi e dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, affidato alla sostituta procuratrice Giulia Guccione, nella quale vengono ipotizzati alcuni reati, tra cui violazione della privacy, lesioni, violenza privata e il furto della fede nuziale in oro dell’ex ministro alla Cultura.
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