ROMA – Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha nominato questa mattina, pochi minuti fa, Pietro Argentino, nuovo Procuratore Capo della Procura di Matera, grazie al forte sostegno ricevuto dai consiglieri laici di centrodestra Pierantonio Zanettin, ex senatore di Forza Italia ed Elisabetta Casellati, ex deputato di Forza Italia.
Il magistrato, originario di Lizzano ma cresciuto a Torricella nell’estrema periferia della provincia di Taranto, ha ricevuto 11 voti a favore dal plenum del Csm , riuscendo così a prevalere sugli altri candidati alla nomina, Lorenzo Lerario (attuale sostituto procuratore Generale – sezione distaccata di Taranto) che ha ricevuto 7 voti, 3 a Elisabetta Pugliese (sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia) e 3 astenuti i quali di fatto hanno fatto la differenza. Ed anche questa “lottizzazione” della magistratura, pilotata da esponenti politici ha avuto buon esito, nonostante i trascorsi dell’ ex-procuratore aggiunto di Taranto.
Ecco come ha votato il plenum del Csm:
FAVOREVOLI: ALBERTI CASELLATI Maria Elisabetta, FORCINITI Massimo, GALOPPI Claudio Maria, PALAMARA Luca, SAN GIORGIO Maria Rosaria, ZANETTIN Pierantonio, CANANZI Francesco, FORTELEONI Luca, LEONE Antonio, PONTECORVO Lorenzo, SPINA Rosario.
CONTRARI: APRILE Ercole, ASCHETTINO Lucio, FRACASSI Valerio, NAPOLEONE Fabio, ARDITURO Antonio, CLIVIO Nicola, MOROSINI Piergiorgio.
ASTENUTI: BALDUCCI Paola, MORGIGNI Aldo, BALDUZZI Renato.
ASSENTI/NON PARTECIPANTI AL VOTO: CANZIO Giovanni (presidente della Suprema Corte di Cassazione); FANFANI Giuseppe, MATTARELLA Sergio (Presidente della Repubblica e del CSM), LEGNINI Giovanni (vice presidente del CSM), CICCOLO Pasquale, ZACCARIA Alessio.
Voto colori CSM Procura di Matera.compressed
Il Corriere del Giorno è in grado di svelare tutti i retroscena di questa nomina, pubblicando tutti gli atti dell’ archiviazione del procedimento a carico di Argentino dinnanzi alla sezione disciplinare del Csm, che non si è basata sul merito, ma solo sul diritto. E lo scaltro magistrato aveva giocato con furbizia delle carte “strategiche” .
Argentino di fatto si è presentato “intonso” al Plenum del CSM per la nomina a Procuratore, senza cioè alcuna pendenza penale e disciplinare, con un ricorso in Cassazione nei confronti del decreto di archiviazione del GIP di Potenza, iniziativa questa che di fatto ha bloccato il procedimento in Cassazione, che di fatto non si discuterà sin quando il procedimento penale a Catanzaro, che vede contrapposto il magistrato di Torricella ai colleghi della Procura di Potenza, sarà terminato.
Non a caso il Procuratore Generale della Cassazione aveva chiesto la sospensione del procedimento disciplinare, così come la citazione dei testi alla quale la difesa di Argentino si è opposta e così è stato.
Tra l’altro, nella motivazione di archiviazione di Argentino, emanata dalla commissione disciplinare del Csm, che
il Corriere del Giorno vi offre in lettura in esclusiva, si focalizza l’attenzione soltanto sul deposito o meno della “informativa” dei Carabinieri di Taranto , ma
nulla si dice sulla circostanza altrettanto grave che il procuratore
Argentino negava persino di aver ricevuto il capitano Gabriele Stifanelli , a lato nella foto, ufficiale dei Carabinieri (all’epoca dei fatti comandante della compagnia di Castellaneta) e successivamente Colonnello e Comandante provinciale a Prato, dall’ottobre scorso nello Stato Maggiore dell’ Arma a Bologna) ed il
maresciallo D’Artizio, circostanza questa
che è vera, come peraltro è stata
ampiamente dimostrato in Tribunale a Potenza nel corso del processo al suo collega ed amico
Matteo Di Giorgio, condannato in primo e secondo grado, sul cui destino si pronuncerà la Corte di Cassazione il prossimo 8 agosto
.
Ma se anche fosse vero, come Argentino afferma, di aver ricevuto 2 sottufficiali della Compagnia di Castellaneta, come mai non ha detto una volta per tutte chi sono, oppure se la memoria lo ha abbandonato, chiedere che vengano individuati? Il Nucleo operativo di Castellaneta contava all’epoca dei fatti soltanto su 4 marescialli, che Argentino conosceva benissimo, e che comunque potevano essere individuati anche a distanza di anni. Ma forse non gli conveniva.
Questa l’archiviazione di Argentino al CSM:
La composizione e “marchiatura”del voto in favore della nomina di Argentino è molto chiara: “politica” sponsorizzata dai membri laici del centro destra (due ex parlamentari di Forza Italia), e risicata ottenuto per un voto solo (11 preferenze) oltre la maggioranza minima (10 preferenze ) . Sintomatica la circostanza come importanti pm come Antonio Ardituro (procura di Napoli) e Fabio Napoleone (procuratore capo di Sondrio e già in passato importante pm della procura di Milano) e giudici di un certo peso e rilievo come Piergiorgio Morosini, Ercole Aprile e Lucio Aschettino abbiano votato contro la nomina di Argentino, per la cui votazione nona caso mancavano il vicepresidente del CSM Giovanni Legnini, il presidente della Suprema corte di Cassazione Giovanni Canzio ed il Procuratore Generale della Repubblica Pasquale Ciccolo abbiano disertato il voto.
Carbone “aggiunto” al posto di Argentino ? Strane voci circolanti parlavano di un “appoggio” correntizio fornito alla nomina di Argentino a procuratore di Matera , dall’ ex segretario nazionale dell’ Associazione Nazionale Magistrati Maurizio Carbone , attualmente sostituto procuratore della Procura di Taranto, ricevendo in ambio appoggi laici nell’area di centrodestra per sua la nomina di “aggiunto” a Taranto, carica alla quale concorre anche Lerario. Basterà aspettare per capire se sono soltanto voci maliziose o fondate.