di Alessandra Monti
La variante Omicron del Covid19 con la conseguente esplosione di contagi fa paura, ma la moda sfodera il suo coraggio e riparte da Firenze dove la manifestazione “PittiUomo” presenta le tendenze per il prossimo autunno-inverno. Qualcuno parla di incoscienza mentre qualcuno come Brunello Cucinelli ha deciso per prudenza di saltare l’edizione invernale. Ma dall’organizzazione della Fortezza da Basso, fanno sapere che le misure di sicurezza sono attuate rigidamente e tutto è stato organizzato per consentire di lavorare in totale serenità e sicurezza, dal green pass rafforzato al distanziamento, e persino per chi ne avesse necessità, delle postazioni per effettuare dei tamponi rapidi.
Pitti Uomo ha accolto per l’ultima manifestazione in corso ben 540 brand, 151 dei quali provenienti dall’estero, che animeranno fino al 13 gennaio gli storici spazi della Fortezza da Basso. Non siamo ai numeri pre-Covid, ma comunque il doppio della manifestazione dello scorso luglio. Tutti i brand hanno esposto nella storica sede della Fortezza da Basso ma sono anche presenti sulla piattaforma digitale Pitti Connect, mentre 37 aziende hanno deciso di partecipare a Pitti Uomo solo in digitale. L’edizione n.101 si intitola “Pitti Reflections” e si ispira allo specchio come tema del doppio, dell’identità e del riconoscersi.
Dal casual all’alta sartoria napoletana, se vogliamo capire come si vestirà l’uomo nell’anno appena iniziato è necessario dare un’occhiata a questo salone, che pur essendo meno spettacolare di quelli dei tempi pre-Covid, rimane importante ed utile concreto. Prosegue a ritmo sostenuto la svolta “green” intrapresa dalla moda ormai da qualche anno diventando una vera e propria mission ecologica con un concetto molto chiaro: chi non è sostenibile non ha più mercato. Lo richiedono ed inseguono i consumatori, sempre più attenti ai temi ambientali, ma lo vogliono di fatto anche le aziende. Un buon esempio è lo spazio “S|Style sustainable style“, un progetto speciale che vede esporre dieci brand internazionali eco-responsabili.
Il settore è in ripresa per la moda maschile con l’anno appena conclusasi ha raggiunto dei risultati incoraggianti dopo un 2020 che ha segnato un calo del 19,5%, con un incremento da gennaio a luglio 2021 dell’export del 16,4 per cento, che ha visto la moda uomo ritornare in segno positivo, nonostante sia ancora al di sotto dei risultati pre-pandemia. Un momento paradossalmente positivo per il menswear (che vale il 17,5% dell’intero tessile-moda italiano). Secondo le stime elaborate dal Centro studi di Confindustria Moda, la moda maschile italiana (in un’accezione che comprende confezione, maglieria esterna, camiceria, cravatte e abbigliamento in pelle) dovrebbe archiviare il 2021 con un fatturato in recupero dell’11,9%, a circa 9,1 miliardi.
“Siamo pronti a dare il nostro contributo alla ripresa della moda italiana e del commercio internazionale”, dichiara Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. “Tutta la struttura di Pitti Immagine ha lavorato per aprire il salone in completa sicurezza – un’attenzione che è stata molto apprezzata dai visitatori la scorsa estate, soprattutto da chi veniva dall’estero, un vero e proprio fattore competitivo in questa fase – e con un formato espositivo rinnovato ma sempre disegnato sulle stesse caratteristiche di selezione, curatela e impatto comunicativo che, insieme al programma degli eventi speciali, hanno reso Pitti Uomo il punto di riferimento mondiale della moda e del lifestyle maschile. Perciò attribuiamo anche un valore simbolico a questa edizione 101. Le aziende hanno risposto con entusiasmo, non nascondono le difficoltà ma al tempo stesso esprimono una grande energia, una ferma volontà di tornare a rappresentarsi con le loro migliori qualità. Abbiamo numeri in chiara crescita rispetto all’ultima edizione, sia sul fronte degli espositori sia su quello dei compratori, dall’Italia, dall’Europa e dal Medio Oriente.”
Da venerdì prossimo il circo della moda si sposterà su Milano, dove si svolgeranno le sfilate e le presentazioni delle collezioni uomo autunno-inverno 2022-23, come quelle di Pitti . L’importanza del settore tessile-moda-accessorio è dimostrato dalla costituzione, avvenuta due anni fa, dell’ associazione Confindustria Moda e lo stresso crescente sodalizio ed alleanza tra Milano e Firenze, le cui manifestazioni insieme, nella moda uomo, battono agilmente le settimane della moda di Parigi, Londra, Berlino e New York.