Francesco Teruzzi, 38 anni, poliziotto del commissariato Esposizione di Roma è stato condannato a cinque anni di reclusione dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Roma per aver colpito con un pugno e senza alcun motivo, un turista siciliano fratturandogli la mandibola. La vicenda risale alla notte dell’ 11 giugno del 2017. All’agente della Polizia di Stato sono stati contestati i reati di “lesioni” e “falso“. Ad un anno di reclusione è stato condannato anche un medico dell’ospedale Sant’Eugenio, Carmine Antonio Pellegrino, che si sarebbe rifiutato di curare il ragazzo, nonostante lamentasse dei dolori lancinanti al viso.
Dolori lancinanti al viso che erano stati confermati dall’intervento alla mandibola al quale il giovane aggredito dal poliziotto, si è dovuto sottoporre 24ore dopo al suo rientro a Gela. Il pm Gennaro Varone della procura di Roma in udienza aveva chiesto la condanna di entrambi gli imputati.
Secondo la ricostruzione del pm Erminio Amelio che ha condotto le indagini, il ragazzo aggredito si trovava in giro per l’Eur in compagnia di un amico – anch’egli turista. Dove aver passato parte della serata nel locale “Bibliotechine”, si stava aggirando a piedi nella zona del Gay Village quando vede una pattuglia della Polizia, che fermava per chiedere informazioni, in quanto sia lui che l’amico non conoscevano bene la città. Mentre il turista si apprestava a chiedere informazioni il poliziotto Teruzzi, senza alcuna giustificazione e motivazione, gli sferrava un pugno in faccia. Il processo ha escluso che il turista abbia proferito frasi irriguardose nei confronti dell’ agente della Polizia di Stato.
Il giovane aggredito dolorante si recava all’ospedale Sant’Eugenio, dove viene visitato al Pronto Soccorso dal medico Pellegrino, al quale riferisce di sentire un forte dolore al viso, spiegando il motivo della sofferenza, riferendo di aver ricevuto un pugno da un poliziotto.
Il medico, sempre secondo le ricostruzioni della Procura, lo ascolta ma non dispone alcun esame strumentale per verificare che il giovane non abbia alcuna lesione. A quel punto l’aggredito, spazientito dall’attesa di un accertamento, va via. Con un referto dove il medico dr. Pellegrino aveva attestato che non ci sono segni di lesioni sul viso. Ma il turista il giorno mattino dopo rientra a Gela, dove viene sottoposto a un intervento per ridurre la frattura scomposta della mandibola. Da qui la querela ed il processo conclusosi con la condanna per il poliziotto ed il medico.