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I clienti ed azionisti si sono radunati nella sede del Comitato per la tutela degli azionisti della Bpb, una stanza un pò piccola per ospitarli tutti ed i partecipanti arrivavano sino al marciapiede di via Dante, nel pieno centro del capoluogo pugliese. Sono per la maggioranza pensionati. Ma anche dei ragazzi che accompagnavano alla riunione i rispettivi genitori anziani . Nella prima fila gente seduta che prendeva appunti. A convocare la riunione era stata convocata nei giorni scorsi dalle associazioni dei consumatori che compongono il Comitato.
L’ulteriore preoccupazione nasce all’indomani della notizia della nuova indagine nei confronti dei vertici della Popolare, che ha coinvolto il presidente Marco Jacobini ed i suo figli figli Gianluca e Luigi che con lui “governano” la banca barese . Le indagini della Guardia di Finanza delegata dalla Procura di Bari hanno fatto emergere anni di bilanci in perdita, di gestioni irregolari e prestiti “allegri”. I reati contestati ai vertici della Bpb, infatti sono molto pesanti e vanno dall’ associazione per delinquere alla truffa, alle false dichiarazioni in prospetto informativo.
E’ stata proprio la presenza di quest’ultima imputazione di reato che ha indotto le associazioni dei consumatori a intervenire in quanto, qualora le accuse dovessero rivelarsi fondate, in tal caso negli anni scorsi gli azionisti della Popolare avrebbero acquistato titoli, sulla base di dati non attendibili e quindi falsati. Nel comunicato distribuito è scritto “Sarebbero legittimati a domandare il risarcimento dei danni direttamente subiti e la restituzione delle somme investite al momento dell’acquisto le risultanze dell’inchiesta penale consentirebbero anche di acquisire elementi per rafforzare le domande di restituzione“.
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Alla fine dell’incontro Alessandro Amato, presidente del Codacons commenta :” C’è una forte disperazione e rabbia, comprensibile buona parte degli azionisti che hanno acquistato con i risparmi di una vita i titoli nella consapevolezza di fare un investimento per poi poterli rivendere e utilizzare quei fondi per il matrimonio o la laurea dei figli. Gente che ha versato il proprio trattamento di fine rapporto, “.
Adesso i rappresentanti del Comitato si rivolgono alle istituzioni, partendo dalla Regione ed Comune di Bari chiedendo loro di farsi avanti e sostenere gli azionisti: “Chiediamo il coinvolgimento delle istituzioni a tutti i livelli — aggiunge ancora Amato — perché ci aiutino nell’interlocuzione con la banca, una forte realtà che ha dato tanto al territorio e che non abbiamo alcun interesse a far sparire. Questo sarebbe un danno soprattutto per i soci».
Sul tema è tornato a parlare in serata anche il segretario del Pd Matteo Renzi: “Non si può dire che il problema del sistema bancario italiano sono quattro banche popolari, di cui noi abbiamo salvato i correntisti, quando il vero scandalo è stato fatto qualche anno fa con Monte dei Paschi di Siena, con Antonveneta, con alcune banche pugliesi“. Banca Popolare di Bari compresa, nonostante il “fiancheggiamento” dell’ on. Boccia.