“E’ molto triste assistere alle capriole del Partito Democratico, che tenta goffamente di celare le responsabilità del crollo dei traffici nel porto di Taranto, scaricandole sulle compagnie internazionali e non sui ritardi e sulla burocrazia opprimente costruita dal centrosinistra in Puglia come in Italia” attacca Pietro Lospinuso di Forza Italia. “A chiarire le idee a chi fa finta di sostenerne altre – aggiunge – c’è Andreas Nigulis, esperto del terminalismo italiano e internazionale. Nigulis indica, tra le principali cause dello stallo ionico e della sua scarsa competitività, l’elevata pressione fiscale italiana e la burocrazia. In altri termini, ciò che sostengo da tempo. Così come l’esperto non manca di sottolineare la difficoltà di un suo rilancio giacché non è riuscito nell’impresa ‘neanche Hutchison’, primo terminalista mondiale”
“Per questo suona strano, parecchio – ha aggiunto Lospinuso – sentire l’ on. Vico mentre sostiene che l’accordo Hutchison-Evergreen mirasse ad azzerare i traffici a Taranto sin dall’inizio, ancor più considerando che gli azionisti della Tct hanno perso 150 milioni di euro in questi anni. Non si può fare lo scaricabarile sui terminalisti se i loro principali clienti hanno navi transoceaniche che non possono attraccare al porto di Taranto per assenza di dragaggi né possono costringere i loro clienti ad utilizzare navi piccole per fare un favore al Pd! Già dal 2010 Evergreen-Tct avvisò le autorità competenti che dal 2014 sarebbero entrati in servizio navi di grandi dimensioni e per questo fu firmato l’accordo del 2012 che prevedeva la realizzazione dei lavori infrastrutturali necessari entro due anni. Un accordo non mantenuto da parte delle autorità italiane, costringendo così le compagnie a trasferire in altri porti le navi (come l’Evergreen, che ha trasferito la flotta al Pireo). Tutte vicende sempre puntualmente denunciate dal sottoscritto, nel silenzio generale. Solo oggi, inoltre, forse dovrebbero iniziare i lavori a distanza di anni. Perché non si sono svegliati prima, evitando di assistere a ritardi assurdi e blocchi dei lavori per le infrastrutture portuali? Anche il mancato adeguamento alle richieste della modernità ha dato un colpo di grazia allo scalo tarantino. Infatti, Taranto risulta penalizzata mentre altri porti del Mediterraneo si sono attrezzati stringendo anche rapporti commerciali che hanno isolato il nostro porto.”
“Mi auguro – conclude Lospinuso – che questa brutta pagina per l’economia del territorio sia superata quanto prima, terminando i lavori e recuperando il tempo perduto per dare una speranza ai nostri giovani. C’è da chiedersi, infine,se per interventi di questa importanza non sarebbe stato il caso di accentrare nelle mani dell’autorità portuale, che svolge anche attività commissariali, tutte le competenze degli organi preposti che ne hanno rallentato la realizzazione”.