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22 Novembre 2024 01:05

Porto di Taranto: finalmente si riparte

Il 30 luglio verrà organizzato un incontro per suggellare l'avvio di questo accordo che consentirà di fare ripartire un terminal fermo da anni dopo l'addio di Tct, causato dai notevoli ritardi di conclusione degli interminabili lavori da parte dell' Autorità Portuale jonica, e che si spera adesso potrà finalmente riattivarsi dopo anni di fermo totale

ROMA – Si è sbloccata ieri definitivamente la vicenda Yilport e c’è anche la data per la firma della concessione del Molo Polisettoriale ai turchi dopo l’incontro avvenuto fra il presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Ionio, Sergio Prete e Robert Yildirim il Ceo del gruppo turco Yilport che ha avuto esito positivo.  Probabilmente martedì della prossima settimana, alla presenza di autorevoli rappresentanti istituzionali, finalmente riprenderà a lavorare il terminal container del Porto di Taranto.

Robert Yildirim,  Ceo di Yilport

Nel pomeriggio di lunedì scorso il ministro dell’Economia Giovanni Tria, in missione istituzionale in Turchia aveva incontrato un gruppo di grandi imprenditori turchi tra cui Eren, Koc, Ylport Permak e Sisecam, che si sono dichiarati interessati ad investire in Italia, al punto tale da indurre il sempre taciturno ministro italiano a dichiarare “Rafforzare i rapporti bilaterali e la fiducia reciproca non potrà che irrobustire la crescita economica in entrambi i nostri Paesi“.

il Porto di Taranto durante la “gestione Prete”: il deserto

Ieri finalmente il presidente Sergio Prete e il presidente del gruppo Ylport Robert Yildirim si sono incontrati ad Instambul nella sede della holding turca, dove hanno limato gli ultimi ostacoli burocratici, i rispettivi uffici legali hanno quindi concordato il testo definitivo di un accordo su cui ormai manca soltanto l’apposizione delle rispettive firme. Il 30 luglio verrà organizzato un incontro per suggellare l’avvio di questo accordo che consentirà di fare ripartire un terminal fermo da anni dopo l’addio di Tct, causato dai notevoli ritardi di conclusione degli interminabili lavori da parte dell’ Autorità Portuale jonica, e che si spera adesso potrà finalmente riattivarsi dopo anni di fermo totale.

Yilport organizzerà incontri con le Autorità locali, i sindacati, le società di logistica, importatori ed esportatori con particolare occhio ed attenzione al settore agroalimentare. Qualche mese fa il presidente della holding turca aveva anticipato l’intento di avere colloqui con le principali società di spedizione di container a livello globale dichiarando “Spiegheremo il nostro piano aziendale per Taranto e forniremo la visione di Yilport di migliorare il Terminal container di Taranto sia come terminal gateway sia come hub di trasbordo”  .

L’ attuale  capacità annuale di movimentazione dei container del terminal di Taranto è all’incirca di 2 milioni di Teu consentito dal pescaggio di -16,5 metri di banchina . Yilport prevede di effettuare investimenti nei prossimi 10 anni per aumentare la capacità di gestione annuale portandola ad oltre 4 milioni di Teu  assicurando che “il Terminal container di Taranto sarà uno dei migliori terminal in Italia entro il 2025“.  Yilport che attualmente occupa attualmente il dodicesimo posto, conta di riuscire a collocarsi tra i primi dieci operatori di terminal container . La holding controllante Yildirim Holding controlla anche il 24% di azioni di Cma Cgm Group, che è la terza più grande società di spedizioni di container.

La Regione Puglia con una delibera di giunta ha approvato ieri il nuovo Piano Regolatore del Porto di Taranto . Adesso è arrivato quindi il tempo di fare i fatti e lasciare le parole, i proclami e tagli di nastri da parte. Taranto ha bisogno di generare economia, di creare valore aggiunto ed occupazione e non delle solite “promesse da marinaio” e dei ritardi di chi avrebbe dovuto probabilmente fare un altro mestiere.

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