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19 Febbraio 2025 09:45

Poste Italiane entra in Tim con la quota del 9.81% rilevata da Cdp a cui cede la quota del 3,78 di Nexi

L’operazione rappresenta, nel suo complesso, per Poste Italiane un investimento di natura strategica, con la finalità di creare sinergie tra le aziende e favorire, con tutti gli attori interessati, il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia.

Il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane S.p.A. società controllata dal Mef-Ministero dell’Economia e delle Finanze ha deliberato l’operazione di acquisizione del 9,81% circa delle azioni ordinarie di Telecom Italia S.p.A. (“Tim”) attualmente detenute da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. società che detiene il 35% del capitale di Poste Italiane ed è a sua volta controllata dal MEF.

Contestualmente il CdA ha deliberato la cessione dell’intera partecipazione detenuta da Poste Italiane in Nexi S.p.A. pari al 3,78% circa del capitale sociale a favore della stessa Cassa Depositi e Prestiti. Il corrispettivo per l’acquisto delle azioni di Tim sarà riconosciuto in parte mediante i proventi derivanti dal trasferimento da Poste Italiane a Cassa Depositi e Prestiti della partecipazione in Nexi e in parte mediante cassa disponibile.

L’acquisizione abilita l’evoluzione dei rapporti commerciali tra Tim e Poste Italiane; a tal riguardo è in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l’accesso di Postepay S.p.A. società interamente controllata da Poste Italiane, all’infrastruttura di rete mobile di Tim. L’operazione rappresenta, nel suo complesso, per Poste Italiane un investimento di natura strategica, con la finalità di creare sinergie tra le aziende e favorire, con tutti gli attori interessati, il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia.

Con una nota Poste precisa che questa operazione “si qualifica tra parti correlate (dal momento che Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti sono sottoposte al comune controllo da parte del MEF) di minore rilevanza e pertanto, secondo quanto al riguardo previsto dalla legge e dai regolamenti applicabili, è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane previo parere favorevole espresso dal Comitato Parti Correlate e Soggetti Collegati costituito al suo interno“.

Anche Cassa Depositi e Prestiti ha spiegato la rilevanza strategia della sua operazione. “Il Gruppo Cdp aumenta la propria quota in Nexi dall’attuale 14,46% al 18,25% complessivo – spiega Cdp in una nota -, rafforzando così il sostegno alla strategia industriale di un’azienda protagonista in Europa nell’infrastruttura dei pagamenti digitali, che sin dalla sua nascita quattro anni fa ha avuto Cassa al suo fianco“.

Poste Italiane costituisce la più grande rete di distribuzione di servizi in Italia. Le sue attività comprendono il recapito di corrispondenza e pacchi, i servizi finanziari e assicurativi, i sistemi di pagamento e la telefonia destinati a famiglie, aziende ed amministrazioni pubbliche. Con oltre 160 anni di storia, una rete di 12.800 Uffici Postali, circa 120mila dipendenti, €593 miliardi di attività finanziarie investite, Poste Italiane è parte integrante del tessuto sociale e produttivo del Paese e rappresenta una realtà unica in Italia per dimensioni, riconoscibilità, capillarità e fiducia da parte della clientela.

Secondo diversi analisti, è possibile che la discesa in campo di Poste metta in pausa il progetto di acquisizione da parte di Iliad e Cvc. L’ingresso di Poste apre infatti la possibilità di un rilancio di mercato di Tim. Del resto, la logica industriale di questa operazione è stata espressa chiaramente sia da Poste sia da Cdp. Il governo italiano non ha nascosto l’intenzione di arginare gli appetiti europei su Tim. Due giorni fa il ministro Giorgetti, in merito alla questione, ha dichiarato in Senato che i soggetti “che chiedono di parlare sono accolti” ma quello che il Meffarà sempre in qualsiasi partita sarà tutelare l’interesse nazionale attraverso gli strumenti consentiti, compreso il golden power“.

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