ROMA – Lo scorso 8 marzo il Gruppo Poste Italiane ha sottoscritto con tutte le Organizzazioni Sindacali un accordo quadro sugli andamenti occupazionali per il 2019. L’accordo segue quello firmato nel giugno scorso sulle politiche attive del lavoro per il triennio 2018-2020, definendo nel dettaglio gli interventi nei diversi ambiti organizzativi da attuare nel corso di quest’anno.
Tra i punti salienti dell’accordo: la definizione di un nuovo modello di funzionamento della rete logistica basato su ingenti investimenti in automazione e sulla introduzione della “Lean Production”, una modalità di organizzazione del lavoro che garantisce il miglioramento continuo dei processi produttivi attraverso la partecipazione dei lavoratori; nuove assunzioni di risorse part time negli stabilimenti di Posta, Comunicazione e Logistica a fronte di un piano di uscite basato su esodi volontari incentivati.
Analogamente per quanto riguarda le attività di ripartizione viene individuato lo strumento dell’esodo volontario incentivato come principale modalità per il rightsizing dell’organico connesso all’introduzione di nuovi processi organizzativi, di nuove tecnologie e strumenti di lavoro. L’Accordo in ogni caso prevede specifiche modalità di tutela per le risorse con inidoneità alla mansione determinata da infortunio sul lavoro o da gravi patologie.
L ’Accordo stabilisce nel settore del recapito anche un incremento delle Linee Business a livello territoriale allo scopo di potenziare il ruolo di Poste Italiane nel mercato dell’eCommerce. Nell’accordo sono previsti interventi per il rafforzamento delle attività di sportello negli uffici postali anche attraverso l’assunzione di risorse part time da dedicare alle attività di front end e la ricollocazione in produzione di risorse provenienti dalle strutture di staff.
Sempre per quanto riguarda le strutture di staff centrali e territoriali, l’Accordo prevede un piano di uscite volontarie attraverso esodi incentivati, conversioni a part time, ricollocazione in produzione attraverso processi di mobilità professionale o territoriale. Nella cornice definita dall’intesa del giugno scorso, le parti hanno concordato per il 2019, nell’ambito di una complessiva riorganizzazione, interventi di politiche attive per 3170 nuovi inserimenti.
Le azioni previste dall’accordo saranno oggetto di incontri sindacali periodici sia a livello nazionale che territoriale; le parti inoltre si confronteranno entro il mese di settembre per attivare il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà.