di REDAZIONE ECONOMIA
Poste Italiane chiede alle istituzioni priorità nella vaccinazione a beneficio di 80.000 dipendenti fra portalettere e addetti negli uffici postali, che sono sempre stati in prima linea sin dall’inizio della pandemia da Covid-19 per fornire i servizi essenziali su tutto il territorio nazionale. Lo ha annunciato Giuseppe Lasco Condirettore Generale di Poste Italiane .
“Per i nostri uffici postali e per i nostri portalettere – ha sottolineato Lasco – non c’è mai stata zona rossa: 80.000 colleghi hanno continuato a lavorare senza sosta e continuano a farlo tutt’ora. Questa attività, questa nostra disponibilità – ha spiegato – deve essere riconosciuta. Non vogliamo una corsia preferenziale, ma vogliamo che venga fatto uno sforzo: le persone per continuare a svolgere il proprio lavoro in prima linea devono essere vaccinate. Noi sappiamo che i nostri uffici postali – ha continuato il Condirettore Generale di Poste Italiane – in alcune zone del Paese costituiscono l’ultimo baluardo dello Stato. Stiamo producendo il massimo sforzo per lasciare aperti tutti gli uffici postali, come ci viene richiesto dalle istituzioni locali, e per garantire i servizi di consegna della corrispondenza grazie alla grande disponibilità della nostra gente”.
Per la vaccinazione dei dipendenti, Poste ha presentato a tutte le istituzioni competenti “un piano vaccinale analitico, certificato – ha continuato Lasco – redatto con la Fondazione del Policlinico Gemelli di Roma, che pianifica i criteri di vaccinazione; l’operazione riguarda solamente i nostri operatori di sportello e i nostri portalettere”.
Continua l’impegno sociale ed economico di Poste per il Paese, nella lotta al Covid , infatti con l’adesione della Lombardia salgono a 6 le Regioni che utilizzano la piattaforma gratuita di Poste Italiane per la prenotazione dei vaccini anti Covi-19. Inoltre ha sottolineato Lasco, il gruppo Poste sin dall’inizio della pandemia è stato in prima linea al fianco delle istituzioni: “Sta funzionando la consegna dei vaccini – ha concluso – insieme all’Esercito, così come sta funzionando la consegna di tutti gli altri dispositivi di sicurezza, distribuiti su mandato della Presidenza del Consiglio”.
Il Condirettore Generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco, ha sottolineato che la Regione più popolosa d’Italia, insieme a Sicilia, Calabria, Marche, Abruzzo e Basilicata ha scelto il sistema messo a disposizione da Poste Italiane. “Ieri – ha detto Lasco – abbiamo chiuso l’accordo con la Regione Lombardia. E’ un servizio che Poste Italiane ha messo a disposizione del Paese, in questo momento di grande criticità, a titolo gratuito. Un investimento non da poco, che abbiamo deciso di fare ad esclusivo interesse del nostro Paese”.
Il Condirettore Generale di Poste Italiane ha proseguito: “Sono quattro le modalità con cui è possibile effettuare l’adesione e la prenotazione dei vaccini: online sul portale, chiamando il call center, ai Postamat inserendo la tessera sanitaria, e attraverso il palmare in dotazione ai portalettere. Nelle regioni in cui siamo già partiti il sistema di prenotazione sta funzionando a pieno regime”.
Anche il gruppo di FRATELLI D’ITALIA al Consiglio Regionale Puglia primo firmatario il consigliere regionale Renato Perrini, ha proposto l’adesione della Regione Puglia all’ iniziativa di Poste Italiane: “Una chance che potrebbe rivelarsi determinante anche per la Regione Puglia, dove il servizio di prenotazione ha fatto emergere falle e disguidi che hanno ulteriormente rallentato la traduzione in realtà del Piano vaccinale abbozzato solo in linea teorica, e potrebbe garantire una migliore e maggiore omogeneità, senza continuare a penalizzare determinate fasce di popolazione a scapito di altre. Ecco quindi la nostra proposta, girata direttamente al presidente Michele Emiliano, all’assessore Pierluigi Lopalco e alla task force anti-Covid 19: garantire anche ai pugliesi questa importante opzione, contattando immediatamente i vertici di Poste Italiane e definendo le modalità di attuazione del servizio di prenotazione dei vaccini attraverso questi ulteriori canali, senza tentennamenti di sorta che non potrebbero più essere giustificati”.