ROMA – Il giudice monocratico del Tribunale di Taranto Loredana Galasso ha dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Enrico Bondi l’ex- commissario straordinario dell’ILVA e dell’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Antonio Lupoli, imputati per getto pericoloso di cose e attività di gestione di rifiuti non autorizzata contestati fino all’1 agosto 2015.
Era stato il gip Vilma Gilli a disporre nuove indagini dopo due richieste di archiviazione, ed a ordinare l’imputazione coatta ai pm. Dal procedimento era già stata stralciata la posizione dell’ex commissario straordinario Piero Gnudi e dell’ex direttore Ruggero Cola, per i quali il processo proseguirà il 19 febbraio dinanzi al giudice monocratico Chiara Panico.
Secondo l ’accusa rappresentata dai pm Epifani, Graziano e Buccoliero, avrebbero così determinato come riportava il capo d’imputazione “illecitamente lo sversamento di una quantità imponente di emissioni diffuse e fuggitive, nocive in atmosfera, emissioni derivanti dall’area parchi, dall’area cokeria, dall’area agglomerato, dall’area altiforni, dall’area acciaieria, e dall’attività di smaltimento operata nell’area Grf, nonché dalle diverse torce dell’area acciaieria a mezzo delle quali (torce) smaltivano abusivamente una grande quantità di rifiuti gassosi”.
Gli imputati erano accusati, in concorso e accordo tra loro, nelle rispettive qualità e di non avere adempiuto compiutamente alle prescrizioni Aia (del 26 ottobre 2012) nonché alle prescrizioni del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria.