L’orizzonte entro il quale si sono dipanate, nel corso del 2021, le attività del Comparto intelligence è stato contrassegnato dalla scala globale delle interazioni tra i diversi fenomeni rilevanti nell’ottica della sicurezza nazionale. La conseguente consapevolezza della dimensione planetaria delle sfide con cui gli Organismi informativi sono stati chiamati a misurarsi ha costituito, a sua volta, primaria chiave di lettura allo scopo di scorgere in tempo utile l’ampio novero di fenomeni, condotte ed eventi potenzialmente lesivi della capacità del Paese di perseguire efficacemente i propri interessi fondamentali.
Plurime e pregne di sfaccettature si presentano infatti tutte quelle sfide globali suscettibili di ridefinire la nozione stessa di sicurezza nazionale, nel contestuale, incessante ridisegnarsi del perimetro al cui interno la comunità intelligence nazionale opera a tutela degli interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali della Nazione. Sfide sovente interconnesse tra loro, tali da esigere, oltre che un avveduto approccio olistico, anche il costante affinamento di tutte le fasi del ciclo intelligence, a cominciare dal rafforzamento del valore conoscitivo delle evidenze acquisite grazie alle diversificate tecniche di raccolta informativa, e dall’individuazione delle attività e delle risorse necessarie per il perseguimento degli obiettivi informativi stabiliti dal Governo.
In particolare, il persistere dell’emergenza pandemica e il suo continuo riverberarsi su molteplici dimensioni – dall’acuirsi delle crisi geopolitiche alle dinamiche viepiù competitive delle relazioni economiche internazionali, dalle nuove criticità che occorre fronteggiare al fine di mitigare le tensioni sociali alle inopinate opportunità offerte dalla crisi sanitaria agli attori ostili – ha ulteriormente “alzato l’asticella” dell’impegno del DIS, dell’AISE e dell’AISI finalizzato ad allertare precocemente il decisore politico sui pericoli per la sicurezza nazionale.
“Il cyber oggi è un’opportunità ma anche la minaccia più grande”. È l’allarme lanciato dal Dis, Il Dipartimento per le informazioni della sicurezza. nella Relazione annuale dell’intelligence. “Le attività cyber ostili effettuate contro assetti informatici rilevanti per la sicurezza nazionale hanno continuato a interessare prevalentemente le infrastrutture informatiche della pubblica amministrazione (69%), per lo più amministrazioni centrali dello Stato (56%, valore in aumento di oltre 18 punti percentuali rispetto all’anno precedente)“. Cresciuti anche gli attacchi al settori energetico (24%), dei trasporti e le telecomunicazioni .In calo le attività di matrice hacktivista rispetto all’anno precedente (23% del totale).La maggior parte degli attacchi è senza matrice ma uno su cinque ha invece una “matrice statuale” chiaramente riconosciuta.
Al tempo stesso, la ripresa economica, registrata a livello mondiale dopo la grave crisi del 2020, e che vede l’Italia all’avanguardia tra i Paesi europei, postula il costante sforzo anche dell’intelligence per garantirne continuità e solidità, preservando adeguatamente le precondizioni essenziali dello sviluppo in una cornice di sostenibilità e di coesione sociale che ancori saldamente la crescita e la stabilità finanziaria del Paese alla ripresa internazionale.
Quanto alle grandi “questioni trasversali”, merita anzitutto evidenziare come i cambiamenti climatici, fenomeno che per sua natura abbraccia tutti gli angoli del globo, richiedano l’indifferibile messa in atto di azioni e programmi coordinati e sinergici da parte dell’intera comunità internazionale. Se l’opera compiuta dal Governo italiano nell’anno di presidenza del G20 ha inteso marcare un avanzamento in tale direzione, promuovendo uno sforzo corale nella direzione della transizione ecologica in un orizzonte temporale definito, la sfida ambientale ha acquisito inedito rilievo anche nell’azione intelligence, del che si dà conto con l’inserimento nella presente Relazione, per la prima volta, di un dedicato capitolo .
RELAZIONE-ANNUALE-2021-SERVIZI