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22 Novembre 2024 11:19

Presentato il Piano Strategico di Terna 2018-2022. Il bilancio di esercizio 2017 chiuso con un utile netto di 688,3 milioni di euro

L' Amministratore Delegato Ferraris: "accompagneremo il Paese verso una piena trasformazione energetica2,8 mld degli investimenti saranno dedicati allo sviluppo della rete elettrica nazionale e per le interconnessioni con l'estero". Ricavi a 2,55 mld ed ebitda a 1,9 mld. Per 2021 e 2022 payout del 75% con dividendo minimo garantito. Nel 2017 utile a 688,3 mln (+8,7%) e cedola di 22 centesimi, salirà a 34 quest'anno.
Catia Bastioli e Luigi Ferraris

ROMA –  Il Consiglio di Amministrazione di Terna S.p.A., sotto la presidenza di Catia Bastioli, con la riunione del 21 marzo conclusasi in data odierna, ha approvato il Piano Strategico 2018-2022 e i risultati consolidati del 2017, presentati dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris. ‘’Il 2017 è stato un anno molto positivo per il Gruppo, con risultati in crescita in tutti i principali indicatori economici e finanziari – ha dichiarato FerrarisCiò ha reso possibile riconoscere agli azionisti un dividendo 2017 in crescita. Questi numeri, unitamente alla significativa accelerazione impressa agli investimenti, cresciuti del 21% rispetto al 2016, sono alla base del Piano strategico 2018-2022 che accompagnerà il Paese verso una piena trasformazione energetica. L’obiettivo è quello di una completa integrazione delle rinnovabili e di digitalizzazione dell’infrastruttura per una maggiore sicurezza e resilienza, a beneficio di tutto il sistema. Gli obiettivi ambiziosi, che ci siamo dati per il futuro – conclude Ferraris – e che intendiamo rispettare, ci consentono per altro di garantire a tutti i nostri azionisti una generosa politica dei dividendi, in crescita rispetto al piano precedente a garanzia di un sicuro e prevedibile ritorno sull’investimento’’.

Maggiori investimenti e più dividendi nel piano industriale 2018-2022 di Terna . Sono 5,3 miliardi di euro gli investimenti previsti, in crescita di oltre il 30% rispetto ai circa 4 miliardi di euro previsti dal piano strategico precedente, ed una nuova politica dei dividendi con visibilità quinquennale.  Prevista a partire da quest’anno sino al 2020 una crescita media annua del 6%  del dividendo,  raffrontato al precedente dividendo (22 centesimi di euro per azione) di competenza dell’esercizio 2017 . Si prevede un payout del 75% per gli anni 2021 e 2022 con un dividendo minimo comunque garantito pari al dividendo di competenza dell’esercizio 2020.

Tra gli altri obiettivi del piano un aumento dei ricavi a circa 2,55 miliardi di euro e dell’Ebitda a 1,9 miliardi di euro nel 2022, con una crescita media annua di oltre il 3% per entrambi gli indicatori a partire dallo scorso anno. In miglioramento anche l’utile netto, con una crescita media annua di circa il 3%, che porterà a un utile per azione di circa 38 centesimi di euro nel 2022.

Terna  prevede investimenti per lo sviluppo della rete elettrica in Italia che nei prossimi 5 anni raggiungeranno i 5,3 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 30% . Il 70% dei nuovi investimenti sarà sostenibile poiché volto a risolvere le congestioni e migliorare la qualità del servizio, nonché l’aspetto ambientale e visivo.  2,8 miliardi di euro circa verranno riservati allo sviluppo della rete elettrica nazionale con interventi finalizzati all’incremento delle interconnessioni con l’estero, il rafforzamento delle connessioni tra le zone di mercato e l razionalizzazione delle reti nelle principali aree metropolitane del Paese.

Nello specifico progetti sulle interconnessioni internazionali, che collocano l’Italia al centro del sistema nord continentale, balcanico ed euro mediterraneo, aventi lo scopo di aumentare la capacità di scambio transfrontaliera, agevolando la progressiva integrazione dei mercati a livello continentale, figurano quelle con Francia e Montenegro, la cui ultimazione è prevista entro la fine del 2019, e l’avvio dei lavori del nuovo progetto SA.CO.I.3 (collegamento Sardegna, Corsica e Penisola Italiana). 2,8 miliardi di euro saranno riservati allo sviluppo della rete elettrica nazionale con interventi per incrementare le interconnessioni con l’estero, rafforzare le connessioni tra le zone di mercato e razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese.

Tra le interconnessioni internazionali previsti progetti che mettono l’Italia al centro del sistema nord continentale, balcanico ed euro mediterraneo, con l’obiettivo di aumentare la capacità di scambio transfrontaliera, agevolando la progressiva integrazione dei mercati a livello continentale, figurano quelle con Francia e Montenegro, la cui ultimazione è prevista entro la fine del 2019, e l’avvio dei lavori del nuovo progetto SA.CO.I.3 (collegamento Sardegna, Corsica e Penisola Italiana).  700 milioni sono dedicati al piano di difesa. L’utility prevede, infatti, la realizzazione e l’installazione di dispositivi per accrescere la sicurezza e la stabilità del sistema e l’ulteriore sviluppo della propria rete in fibra ottica con un piano mirato di nuova posa. Circa 1,9 miliardi di euro saranno dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza, principalmente per il miglioramento della qualità del servizio e per l’integrazione della rete elettrica acquisita a fine 2015 dal gruppo Fsi.

Per quanto riguarda le attività non regolate Terna  consoliderà il suo ruolo di “Energy solution provider“, sviluppando servizi per le imprese e cogliendo le opportunità di mercato ad alto valore aggiunto per i clienti tradizionali e rinnovabili. Nel settore delle telecomunicazioni il business sarà indirizzato al perseguimento di opportunità basate sulla valorizzazione delle infrastrutture del gruppo. Continueranno le attività per la realizzazione degli Interconnector che verranno finanziati con risorse di terzi. Le attività non regolate apporteranno un contributo previsto nell’arco del piano per circa 350 milioni di euro all’Ebitda del gruppo . Il valore degli asset regolati (Rab, il valore del capitale netto investito a fini regolatori) arriverà a 17,5 miliardi di euro nel 2022, con un tasso di crescita media annua previsto, superiore al 3%.

Grazie a questi risultati nello sviluppo del piano verrà garantito un cash flow operativo di 6,3 miliardi di euro , che contribuirà alla flessibilità necessaria per realizzare gli investimenti previsti sostenendo nel contempo un’attrattiva politica dei dividendi, e quindi la struttura finanziaria di Terna manterrà la propria solidità con un rapporto debito netto/rab che rimarrà al di sotto del 60% nel quinquennio.

Approvati i risultati al 31 dicembre 2017.

Il presidente Bastioli e l’ Ad Ferraris

Terna ha chiuso l’esercizio 2017 con un utile netto di 688,3 milioni di euro, in aumento dell’8,7% rispetto ai precedenti 633,1 milioni dell’esercizio 2016. I ricavi sono arrivati a  2,248 miliardi di euro (+6,9%), l’ebitda 1,603 miliardi (+3,8%), l’ebit 1,077 miliardi (+4%). Gli oneri finanziari netti dell’esercizio, di 88,8 milioni, sono diminuiti  di 14 milioni rispetto ai 102,8 milioni del 2016, grazie al rifinanziamento del debito a tassi più competitivi nell’ ultimo esercizio.

La situazione patrimoniale consolidata al 31 dicembre 2017 ha raggiunto un patrimonio netto pari a 3,803 miliardi , in crescita rispetto  ai 3,535 miliardi del 2016, e tutto ciò nonostante investimenti in crescita del 21% per complessivi1,034 miliardi . Ridotto l’indebitamento finanziario netto sceso a 7,796 miliardi (-179,9 milioni) rispetto ai 7,976 miliardi della fine dell’esercizio 2016, grazie al buon cash flow generato nel periodo. Il consiglio di amministrazione di Terna  proporrà all’assemblea degli azionisti, l’approvazione e distribuzione di un dividendo complessivo per l’esercizio 2017 di 442.198.240 euro pari a 22 centesimi di euro per azione di cui 7,4263 centesimi di euro già pagati quale acconto e 14,5737 centesimi di euro quale saldo a giugno di quest’anno.

Gli investimenti complessivi di Terna  si attesteranno quest’anno a circa 1,1 miliardi di euro, mentre i ricavi complessivi sono previsti a circa 2,2 miliardi di euro, con un ebitda di 1,61 miliardi di euro. Conseguentemente si prevede un dividendo per azione di circa 34 centesimi di euro.

 

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