ROMA – Domenica di “Primarie” per il Pd, che sceglie il nuovo leader dopo la stagione di Renzi e la reggenza di Martina. Zingaretti, Giachetti e lo stesso Martina sono in corsa, divisi sulle alleanze a sinistra e sul rapporto col M5s. I cittadini potranno recarsi ai seggi, apertisi alle ore 8, fino alle ore 20. Ci si potrà recare nelle sedi dei circoli o negli oltre settemila gazebo allestiti in tutta Italia. L’ organizzazione della kermesse elettorale Dem si avvale del supporto di oltre 35mila volontari. Il Pd punta ad almeno un milione di persone al voto. Viene eletto direttamente solo chi supera il 50% dei voti, altrimenti lo Statuto prevede l’elezione da parte dell’Assemblea nazionale.
Il primo tra i volti noti del Pd a votare alle primarie è stato Walter Veltroni. L’ex segretario si è recato al gazebo di piazza Fiume, a Roma, alle 8 in punto, per esprime la sua preferenza. In mattinata a Roma il voto di Paolo Gentiloni, poi quelli di Luca Zingaretti e Roberto Giachetti. Maurizio Martina vota invece nella sua città, a Bergamo. Carlo Calenda vota e fa lo scrutatore in mattinata nel Gazebo di Piazza del Popolo, sempre a Roma, mentre Matteo Renzi ha votato alla Leopoldina, a Firenze. Il leader storico dell’Ulivo Romano Prodi a Bologna.
L’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha votato questa mattina alle Primarie del Pd in un seggio allestito in un Circolo Arci di via Goito, nei pressi della Stazione Termini di Roma. “Speriamo sia una bella giornata, sarà una bella giornata – ha detto – Cosa mi aspetto dall’affluenza? Io penso che ieri a Milano sia stato un bel sabato, e possiamo avere oggi in tutta Italia una bella domenica. L’affluenza, per scaramanzia abbiamo detto questi giorni il ‘milione’, come il signor Bonaventura … adesso non diciamo niente. Diciamo che il fatto che ci siano gli iscritti e centinaia di migliaia di non iscritti, elettori e simpatizzanti che oggi partecipano alla scelta del segretario del Pd è una cosa unica nel panorama politico italiano e molto importante per la nostra democrazia. Il fatto di ieri a Milano ci porta bene e ci dà ottimismo – ha aggiunto Gentiloni – e sui numeri vedremo, toccherà fare mezzanotte”. Gentiloni si è messo in coda con gli altri elettori, conversando con loro e stringendo mani. “Abbiamo finito le schede…” ha scherzato con il personale del seggio.
L’ex segretario dem, Matteo Renzi ha votato arrivando da solo in vespa nella sede delle ex Leopoldine a Firenze, e postato una foto del seggio commentando: “Sono stato a votare. Un grande festival della democrazia. Una bella giornata per chi crede nella politica”. “Si deve fare un grande in bocca al lupo ai tre candidati per la sfida molto leale che hanno fatto – ha aggiunto Renzi -, auguro di non subire lo stesso fuoco amico che abbiamo subito noi che abbiamo vinto per due volte le primarie con il 70%; per questo non ho voluto fare nessuna corrente“. Per ex segretario dem l’urgenza è “una battaglia educativa e culturale contro chi sta mettendo in ginocchio il Paese”, e per questo “è dare una mano al Pd di cui faccio parte“. Per Renzi, “il palloncino grillino si è sgonfiato, non solo alle Regionali, ma nella credibilità di quella classe dirigente che un anno fa rappresentava la speranza e il futuro, e che oggi è già il segno del fallimento. Hanno cambiato idea su tutto e non stanno cambiando l’Italia“.
Maurizio Martina ha votato invece nella sua città, a Bergamo e ha scherzato citando il celebre “Vota Antonio! Vota Antonio! Vota Antonio! Ah… no, vota Maurizio Martina! Vota la mozione Fiancoafianco!“. Martina, nell’appello vocale al voto per le primarie, in chat con i suoi sostenitori, giocato sul filo dell’ironia con la citazione ad un celebre sketch di Totò. “Vota questa squadra bella che ha lavorato tanto – dice il candidato alla segreteria Pd – siamo la mozione che ha detto a chiare lettere “rompiamo gli schemi e uniamo il Pd contro questa destra pericolosa”. “Serve davvero il coinvolgimento di tutti – conclude – per cui passiamo parola e passiamo questo audio. Facciamo in modo che ci siano tante persone a sostenere la nuova stagione dei democratici“.
Zingaretti ha votato intorno alle 11, dichiarando: “Se toccherà a me non tradirò mai la fiducia nel cambiamento degli italiani“. “Sono contento di queste lunghe file, è una risposta meravigliosa – ha detto Nicola Zingaretti, candidato, in fila in piazza Mazzini per votare ai gazebo -. Avevo chiesto fiducia e passione per cambiare e mi pare che questo messaggio sia arrivato. Ora tocca a noi non tradire la fiducia degli italiani, e se toccherà a me giuro che non la tradirò mai“. Zingaretti aggiunge: “Credo sia il tempo di ricostruire e il tempo di cambiare. Quello che serviva era questa grande presenza degli italiani: di fronte a problemi immensi mi sono buttato nella mischia per dimostrare che il Pd è l’unica risorsa dell’Italia per l’alternativa. Il governo, come unica ricetta degli italiani, offre l’odio e la divisione“.
Carlo Calenda scrutatore al gazebo delle Primarie Pd di Piazza del Popolo. L’esponente dem, seduto insieme con gli altri attivisti, riceve i cittadini che arrivano per eleggere il nuovo segretario Pd, controlla i loro documenti e consegna loro la scheda per votare. “E’ il momento più alto della democrazia, perché le persone scelgono direttamente il proprio segretario”, spiega. In un tweet Calenda ieri aveva invitato ad andare a votare alle primarie: ‘Un gesto di democrazia e un modo per mobilitarci contro il tentativo del Governo di farci uscire dall’Ue nel silenzio“, aveva scritto. “Più siamo, meglio è per l’Italia“.
A mezzogiorno, dal seggio di Corso Garibaldi a Milano, il presidente, cellulare all’orecchio, inizia a chiamare il coordinamento centrale: “Servono altre schede, stampatele. Portatecele, presto“. La stessa scena si ripete in altri circoli da Torino a Palermo, passando per Roma. Alle primarie dem stanno votando più persone del previsto: “Non ce lo aspettavamo“, si sente dire un po’ ovunque. In coda per scegliere chi sarà il nuovo segretario tra Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti, c’è Grazia al seggio di via Scaldasole nel cuore di Milano: “La verità è che qui siamo tutti depressi, un minuto di respiro l’ho avuto ieri durante la manifestazione contro il razzismo e speriamo nella giornata di oggi”.
La Commissione Congresso del Partito Democratico, riunita permanentemente per le primarie, sta approvando una delibera che autorizza – si apprende da fonti dem – a usare fotocopie delle schede, per fare fronte al loro progressivo esaurirsi dovuto alla grande affluenza che si registra dalle prime ore del mattino. Le operazioni di scrutinio cominceranno subito dopo la chiusura dei seggi, alle 20. Entro la mezzanotte dovrebbero essere noti dati significativi sul voto.