Bisognerà quindi attendere il 7 ottobre per conoscere il verdetto della Suprema Corte di Cassazione, cui sono ricorsi alcuni legali, per sapere se il processo “Ambiente Svenduto”, che vede l’ ILVA accusata di disastro ambientale, potrà proseguire a Taranto e quindi celebrarsi l’ udienza per conoscere le decisioni del giudice delle indagini preliminari se si andrà ( e chi) a processo è stata rinviata al prossimo 16 ottobre .
Il Giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Taranto dr.ssa Vilma Gilli ha deciso di rinviare l’udienza dopo aver preso atto che la Corte di Cassazione si pronuncerà solo il 7 ottobre prossimo sulla istanza di rimessione del processo, con trasferimento a Potenza, che è stata presentata dai legali di una quindicina di imputati negli scorsi mesi.
Fra i 49 imputati nel procedimento non compaiono solo i top managers dell’ ILVA ed i componenti della famiglia Riva, proprietaria dello stabilimento, ma anche politici ed amministratori locali. A partire da Nichi Vendola attuale presidente della Regione Puglia accusato di concussione in quanto ritenuto responsabile di aver fatto delle pressioni sui vertici dell’Arpa Puglia al fine di favorire l’ ILVA.
Tanto per cambiare l’aggiornamento dell’udienza è stato criticato, durante le brevi fasi dell’udienza preliminare odierne, da un gruppo di esponenti delle associazioni ambientaliste, che ha esposto uno striscione su cui c’era scritto ‘Processo rinviato Taranto condannata” posizionate all’esterno della palestra della caserma dei Vigili del Fuoco, ove si celebra l’udienza.