Dopo aver fornito le proprie generalità Silvio Berlusconi ha confermato al presidente Luigi Forleo e ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Bari , quanto anticipato dai suoi legali, e cioè di non intendere rispondere alle domande:“Preferirei avvalermi della facoltà di non rispondere”. .Citato come testimone nel ‘processo escort’ in corso a Bari, Berlusconi non è tuttavia un teste puro in quanto imputato in un procedimento connesso, quello per induzione a mentire.
Berlusconi non ha voluto essere ripreso dalle telecamere. In aula, ha chiarito il presidente Forleo in apertura di udienza, non è stato quindi ammesso fare fotografie e riprese video. Il processo per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento della prostituzione in cui sono imputate sette persone, fra cui l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, riguarda le feste organizzate fra il 2008 e il 2009 nelle residenze dell’ex presidente del consiglio. Gli altri imputati sono Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo; Sabina Beganovic (meglio nota come ” l’ape regina“) le showgirls Letizia Filippi e Francesca Lana , e Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia, due amici e soci in affari di Tarantini.
Stando alla ipotesi accusatoria dei magistrati baresi, l’ex premier in concorso con Valter Lavitola l’ex direttore dell’ Avanti avrebbe indotto Tarantini a rendere dichiarazioni mendaci ai pm che indagavano sulle escort. Berlusconi si è trattenuto per meno di due minuti nell’aula. Patrizia D’Addario è arrivata nel Palazzo di giustizia proprio Berlusconi se ne andava da un’uscita laterale. “Sono arrivata tardi apposta – ha detto la donna ai giornalisti – perché non volevo incontrarlo“. “La mia vita è stata rovinata – ha aggiunto – e questo messaggio glielo invierò in una lettera. Avrei così tante cose da dirgli che preferisco non vederlo“, ha aggiunto la D’Addario mettendosi a piangere. “Io ho solo raccontato la verità rispondendo alle domande di magistrati – ha detto la donna – e invece mi dipingono come la escort che lo ha inguaiato. Ne vogliono fare un santo con l’aureola. Questo non è giusto. Io sono l’unica ad aver subito in tutti questi anni. Non sono una escort – ha concluso – e ho sempre detto la verità“.
Tornando al processo, Francesco Paolo Sisto, uno degli avvocati di Berlusconi, ha detto che “c’è stato un grosso dispendio di energie per un gesto processuale di scarsa utilità, magari consentito sul piano formale ma del tutto inutile dal punto di vista sostanziale“. E ha aggiunto: “Forse non era il caso di farlo venire apposta, con rischi per la incolumità e la sicurezza”. Dai verbali di sommarie informazioni del ragioniere Giuseppe Spinelli, il “contabile” di fiducia di Berlusconi, agli atti del processo ‘Ruby ter’ in corso a Milano, in cui le ragazze rispondono di falsa testimonianza, Barbara Guerra e Ioana Visan, testimoni nel ‘processo escort’, sarebbero state pagate per venire a Bari.
Il pm Eugenia Pontassuglia ha chiesto al Tribunale di Bari di acquisire il verbale, ma i difensori degli imputati hanno chiesto termine per fornire il proprio consenso. Spinelli spiega di aver pagato, su richiesta esplicita delle due ragazze, 10mila euro in due tranche da 5mila a Ioana Visan e altri 15mila alla Guerra, la quale tuttavia aveva chiesto anche di avere una casa. Ioana Visan è venuta a Bari a testimoniare e la Procura adesso chiede al tribunale di valutare l’attendibilità di quelle dichiarazioni, dal momento che sarebbe stata pagata per viaggio, alloggio e avvocati. Barbara Guerra, risulta ancora irreperibile nonostante i numerosi accompagnamenti coattivi. A questo proposito il pm Pontassuglia ha chiesto e ottenuto anche l’acquisizione dei tabulati di geolocalizzazione con relativa annotazione di polizia giudiziaria relativi allo stesso procedimento ‘Ruby ter’. Dai tabulati si evince che nei giorni in cui la Procura di Bari cercava di rintracciare Barbara Guerra, la donna era a casa. Dove però non si è mai fatta trovare dai Carabinieri.