La procura di Taranto ha reiterato la richiesta di rinvio a giudizio per i 47 imputati (44 persone fisiche e tre società) dell’inchiesta sull’ILVA denominata “Ambiente svenduto“, tornata dinanzi al gup dopo che la Corte d’Assise, per un errore nel verbale del 23 luglio 2015, aveva annullato il decreto che disponeva il processo.
L’avvocato Pasquale Annicchiarico, difensore di Nicola Riva, ha presentato eccezione di nullita’ (che è stata rigettata) facendo riferimento a un provvedimento interno del Tribunale, attraverso il quale il Presidente del Tribunale di Taranto dr. Franco Lucafo, nell’assegnare il fascicolo al giudice De Simone, fornisce anche indicazioni in merito allo stato del procedimento penale, facendo salve le udienze precedenti a quella del 23 luglio. Secondo il difensore di Riva, si tratta di una “intromissione” che anticipa la decisione del giudice naturale. Per questo e’ stata presentata una eccezione per presunta violazione del diritto di difesa. Altre eccezioni hanno riguardato le costituzioni di parte civile presentate durante il processo, poi annullato dalla Corte d’Assise per un errore nel verbale rilevato in sede di udienza preliminare. Gli avvocati interessati hanno comunque riformulato la richiesta di costituzione di parte civile.
Dopo essersi ritirata in Camera di consiglio per le necessarie valutazioni, il giudice Anna De Simone ha deciso di rigettare tutte le eccezioni ritenendo “inammissibili” l’eccezione di nullità sollevata dalla difesa, e quindi i pm si sono riportati alle conclusioni della requisitoria della precedente udienza preliminare. Poi l’avvocato Sergio Torsella, a nome delle parti civili, ha chiesto ugualmente il rinvio a giudizio degli imputati. La discussione dei difensori è fissata per il 10, 12, 15, 16, 17, 23 e 25 febbraio.
Tra gli imputati ci sono i fratelli Fabio Riva (l’unico detenuto del processo) e Nicola Riva ex-proprietari dell’ILVA che oggi ai trova in amministrazione straordinaria, il Prefetto Bruno Ferrante ex presidente dell’ILVA, l’avvocato Francesco Perli (uno dei legali dell’ILVA) l’ex governatore della Puglia, rappresentanti della politica tra i quali l’ex governatore della Puglia Nichi Vendola, amministratori in carica come l’attuale sindaco di Taranto Ippazio Stefano, il dr. Giorgio Assennato direttore di Arpa Puglia , funzionari ministeriali fra i quali l’ex capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente, e dirigenti dell’Ilva.
Sono stati già condannati con rito abbreviato don Marco Gerardo (10 mesi di reclusione con pena sospesa per favoreggiamento), l’ ex segretario dell’ex Arcivescovo di Taranto Mons, Benigno Luigi Papa che ha optato pe ril rito abbreviato che riduce ad 1/3 la pena prevista dal Codice Penale, e l’ex consulente della Procura ionica Roberto Primerano condannato a tre anni e quattro mesi per falso ideologico.
Incredibilmente abbiamo appreso che proprio don Marco Gerardo è stato “promosso”a tesoriere di San Cataldo dall’attuale Vescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro il quale da buon “ciellino” , ancora una volta dimostra di avere le idee poco chiare in termini di “legalità” .