Matteo Salvini è stato assolto nel processo Open Arms “perché il fatto non sussiste“. E’ la sentenza emessa oggi 20 dicembre 2024 dai giudici a Palermo al termine del processo di primo grado. Il Tribunale di Palermo, dopo otto ore di camera di Consiglio, ha assolto il ministro dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Subito dopo la lettura del dispositivo è scattato in aula un lungo applauso all’indirizzo di Salvini da parte degli amici e dei deputati che sono arrivati per assistere alla sentenza. In aula anche la compagna di Salvini, Francesca Verdini, che ha abbracciato a lungo il compagno. A Roma, in aula alla Camera dei Deputati, alla ripresa dei lavori sulla manovra 2025, è scattato un lungo e fragoroso applauso per l’assoluzione del leader della Lega.
Il leader della Lega che all’epoca dei fatti era ministro dell’Interno, rischiava una condanna a sei anni di carcere, per avere impedito lo sbarco, nell’agosto 2019, di 147 migranti dalla nave della ong spagnola, fermata a mezzo miglio da Lampedusa. “C’è un giudice a Palermo! Un abbraccio a Matteo Salvini“, ha commentato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Onore a questi magistrati coraggiosi. Questo processo non si sarebbe nemmeno dovuto iniziare, come scrissi anni fa, come editorialista”, è il commento del ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Grave è stata invece la decisione politica di autorizzare questo processo, in contrasto con la legge costituzionale che tutela la carica ministeriale. Processi come questo, fondati sul nulla, rallentano l’amministrazione della giustizia e sprecano risorse. Dopo l’agonia del processo Stato-mafia e questa assoluzione, credo sia necessaria una riflessione sul nostro sistema imperfetto“, ha concluso il ministro.
La procura nel corso della requisitoria tenuta il 14 settembre, aveva così argomentato: “Pensiamo che il dibattimento abbia dimostrato che almeno dal 14 agosto 2019 sussisteva il chiaro e preciso obbligo del ministro italiano e di nessun altro di rilasciare il Pos. Che tale Pos doveva essere rilasciato senza indugio, non un’ora dopo rispetto al momento in cui era stato richiesto; che il diniego avvenne in intenzionale e consapevole spregio delle regole”. E questo non per ragioni “di natura preventiva o repressiva, ne’ nella tutela dello stesso migrante ristretto, ne’ per altro bene tutelato dall’ordinamento giuridico“, o “nel tentativo di proseguire un disegno politico governativo, magari con qualche forzatura giuridica non giusta, ma quantomeno tendente alla giustizia”. E che quindi “il diniego consapevole e volontario ha leso la libertà personale di 147 persone per nessuna, ma proprio per nessuna, apprezzabile ragione“.
Invece l’avvocata Giulia Bongiorno, difensore del ministro Salvini aveva sostenuto nella sua arringa, lo scorso 18 ottobre, “che in quel mese caldissimo, c’era una Italia in ginocchio, che ha quasi pregato di sbarcare i naufraghi, sollecitando più volte l’invio di attestazioni sul ‘disagio’ degli stranieri a bordo. Invito inascoltato dalla ong, perché, per l’avvocato – che ha chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” – vero obiettivo di Oscar Camps non era lo sbarco, ma che Salvini decadesse da ministro: solo in questo senso, a suo parere, questo sarebbe un “processo politico“. Così si spiegherebbero gli “innumerevoli rifiuti” allo sbarco della Open Arms, cui sarebbero state date “innumerevoli possibilità di approdo”. ed avrebbe preferito “bighellonare, come hanno detto le autorità maltesi, tanto da indurre i migranti a buttarsi in acqua, non per suicidarsi, ma per raggiungere la costa”
La felicità di Salvini
“Sono felice. Dopo 3 anni ha vinto il buon senso, ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia. Ha vinto il concetto che difendere i confini, difendere la patria, contrastare scafisti, trafficanti, ong straniere e proteggere i nostri figli non è un reato ma è un diritto. Ci abbiamo messo un po’, però ci siamo arrivati, quindi vado avanti ancora più determinato di prima“, ha detto Salvini dopo la sentenza. “Ringrazio l’avvocato Giulia Bongiorno e tutto il suo incredibile staff, ringrazio i giornalisti che hanno seguito, ringrazio le migliaia di italiani che stavano aspettando questa sentenza che non assolve solo Matteo Salvini ma assolve una idea di Paese“.
“Si tratta di una sentenza perché il fatto non sussiste, è una sentenza di assoluzione con il primo comma del 530. Viene data l’assoluzione con il secondo comma quando la prova è contraddittoria. Invece tra le formule assolutorie è stata scelta quella più piena”, ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno uscendo dal bunker di Palermo. “Non è un sentenza contro i migranti – dice – è una sentenza contro chi sfrutta i migranti. Esprimiamo piena soddisfazione, nonostante ci sia stato un percorso che ci ha portati qui. Voglio chiarire che non si tratta di una assoluzione con qualche se o ma, c’è chi parlava di una sentenza mega galattica o con qualche derubricazione. Ma è stata una grandissima assoluzione”.
Il tweet della Meloni
“Difendere i confini italiani non può essere mai un crimine. Una grande notizia l’assoluzione di Matteo Salvini. Proseguiamo insieme, con tenacia e determinazione, per combattere l’immigrazione illegale, il traffico di essere umani e difendere la sovranità nazionale. Evviva!”, ha scritto su X la premier Giorgia Meloni, commentando l’assoluzione.