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24 Novembre 2024 15:15

PROCESSO PALAMARA. SONO 52 I TESTIMONI PROPOSTI DALL’EX PM: AVVOCATI, GIORNALISTI, MAGISTRATI

Palamara ha già annunciato che presenterà ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro la decisione di rimozione del Csm alla luce di quanto emerso dai verbali relativi alla Loggia Ungheria. L'ex presidente dell' ANM è già stato prosciolto dal Gup Avila per l’ipotesi di reato contestata, relativa alla  rivelazione di segreto d’ufficio in concorso con l’ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio assolto nel procedimento a suo carico.

di REDAZIONE POLITICA

Sono 52 i testimoni della difesa presenti nella lista depositata dagli avvocati Benedetto Buratti e Roberto Rampioni difensori dell’ ex presidente dell’ ANM  Luca Palamara prima della prima udienza fissata dinnanzi al Tribunale di Perugia per il prossimo 15 novembre (ma che potrebbe slittare) nel processo che lo vede imputato per corruzione. Sono 43 invece i testi dell’accusa indicati dalla Procura di Perugia  a seguito delle indagini condotte dai pm Mario Formisano e Gemma Miliani coordinati dal procuratore capo Raffaele Cantone . Saranno i giudici del Tribunale Penale di Perugia a decidere quali testimoni ammettere.

Secondo i difensori di Palamarail tema di prova è finalizzato a dimostrare l’inutilizzabilità delle operazioni di ascolto con il trojan nonché la totale estraneità a qualsiasi ipotesi di asservimento funzionale del dott. Palamara nei confronti del dott. Centofanti e la assoluta regolarità dei provvedimenti disciplinari adottati in forma collegiale dalla sezione disciplinare del Csm nonché delle delibere plenarie in tema di incarichi direttivi”.

La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati

Nell’elenco di testi di Palamara compaiono l’attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati in relazione al precedente ruolo di componente dal 2014 al 2018 del Consiglio Superiore della Magistratura, i magistrati Sergio Colaiocco, Stefano Fava, Paolo Ielo, Rodolfo Sabelli Luca Tescaroli, i giornalisti Giovanni Bianconi (Corriere della Sera), Marco Lillo (Il Fatto Quotidiano) Alessandra Ziniti (La Repubblica) . Nella lista compaiono l’avvocato Piero Amara ed il lobbysta Fabrizio Centofanti attualmente al centro delle indagini sulla presunta Loggia Ungheria.

Questi i nomi dei 52 testi inseriti nella lista dalla difesa di Palamara

Gli ufficiali del Gico di Roma della Guardia di Finanza Gianluca Burattini,Roberto Dacunto, Fabio Del Prete e Gerardo Mastrodomenico; Duilio Bianchi, direttore di divisione Ip della Rcs Spa (società che effettua le intercettazioni per conto delle Procure) , i consulenti di parte Lello Della Pietra, Fabio Milana, Paolo Reale e , il procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo, l’ex pm Stefano Fava, i pm Giancarlo Cirielli e Nicola Maiorano della Procura di Roma, i procuratori aggiunti di Roma Sergio Colaiocco, Paolo Ielo, Antonello Racanelli, Rodolfo Sabelli e Luca Tescaroli, i magistrati Achille Bianchi, Francesco Giannella coordinatore della Dda di Bari.

l’ex vicepresidente laico del Csm Giovanni Legnini

Presenti nella lista anche l’ex vicepresidente laico del Csm Giovanni Legnini (Pd), gli ex componenti del Consiglio Superiore della Magistratura Lucio Aschettino, Paola Balducci, Maria Elisabetta Casellati, Nicola Clivio, Giuseppe Fanfani, Claudio Galoppi, Valerio Fracassi, Antonio Leone, Lorenzo Pontecorvo, Maria Rosaria Sangiorgio . Indicati anche ex segretario generale del Csm Paola Pieraccini , l’attuale vicepresidente del Csm David Ermini, l’ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio, l’ ex primo presidente della Suprema Corte Giovanni Mammone, l’ex consigliere Csm Luigi Spina, Sabrina Tolu e Pina Guglielmi.

Nell’elenco figurano anche il noto avvocato Federico Tedeschini, Cochita Grillo componente del Csm, l’ex presidente della Corte d’appello di Catania Giuseppe Meliadò e il magistrato Francesco Mannino, l’avvocato Piero Amara, Giancarlo Longo, Serio Santoro, Raffaele Squitieri, Davide Franco, Mario Giannini .

Palamara ha già annunciato che presenterà ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro la decisione di rimozione decisa dal Csm “soprattutto alla luce di quanto emerso dai verbali relativi alla Loggia Ungheria”. L’ex presidente dell’ ANM è già stato prosciolto dal Gup Avila per l’ipotesi di reato contestata, relativa alla rivelazione di segreto d’ufficio in concorso con l’ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio (assolto nel procedimento a suo carico o il rito abbreviato)

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