di Antonello de Gennaro
ERA il 7 gennaio del 2015 quando il nostro giornale pubblicò un articolo che raccontava e commentava un fatto accaduto nel 2007 quando l’allora commissario della Polizia di Stato Giuseppe Annichiarico che dirigeva il commissariato di P.S. di Manduria (in provincia di Taranto), aveva indagato e fatto arrestare Agostino Dimitri, un medico neurologo professionista abbastanza noto e stimato a Manduria, unitamente ad Angelo Caroli, rispettivamente presidente e consigliere della Vis Nova Messapica, società dilettantistica di pallacanestro che militava in serie D , con l’accusa di estorsione nei confronti di due loro tesserati (secondo l’accusa avrebbero preteso denaro per lo svincolo del tesserino), che sono successivamente assolti.
Dopo tre anni per Di Mitri e Caroli infatti è arrivata l’assoluzione “perché il fatto non sussiste“, che confermò l’errore di valutazione giudiziaria compiuta a carico dei due dirigenti sportivi, i quali non dovevano essere indagati e quindi conseguentemente tantomeno arrestati. Conseguentemente all’arresto effettuato il 15 settembre del 2007 dagli agenti del locale commissariato che l’ Annicchiarico dirigeva all’epoca dei fatti, arrivò la gogna mediatica per i dirigenti sportivi con articoli dei giornali che senza le dovute cautele si buttarono sulla notizia distruggendo la reputazione dei due.
Successivamente il commissario di P.S. Annichiarico venne indagato dal Gip dr.ssa Anna De Simone per “abuso d’ufficio”, di aver omesso in maniera parziale le evidenze delle indagini che effettuò nei confronti del Quaranta e Caroli inducendo conseguentemente il magistrato a decidere per l’arresto dei due dirigenti sportivi.
Accuse dalle quali l’ Annichiarico è stato prosciolto dal Gip del Tribunale di Taranto dr. Tommasino con una decisione che il legale difensore dei due dirigenti sportivi definisce “risibile”, e contro la quale è stato proposto appello. Nell’articolo da pubblicato tre anni fa scrivevamo “Una vicenda questa che lascia pensare su come talvolta vengono svolte troppo approssimativamente e superficialmente le indagini di Polizia da parte di alcuni inquirenti, che pur di finire sui giornali, rischiano di rovinare la vita a delle persone che non hanno fatto nulla di illegale, e tutto ciò dovrebbe indurre alcuni giornalisti a riflettere prima di sbattere degli indagati sui propri giornali. E come in questo caso, a chiedere scusa e restituire l’onore e la dignità al dr. Agostino Dimitri, ed a Angelo Caroli, che sono due dirigenti sportivi e non due delinquenti ! Lo faranno ? Abbiamo dei forti dubbi…“
Invece di chiedere scusa ai due dirigenti sportivi l’ Annicchiarico ha deciso di querelarci, potendo contare sulla “solidarietà”… dei suoi colleghi della Questura di Taranto, dove successivamente era stato trasferito come Dirigente della DIGOS. Infatti ancora una volta nella Questura di Taranto qualcuno (e non è la prima volta) ha cercato di danneggiarmi, sostenendo nelle proprie memorie fatti e circostanze contrarie al vero, senza avere neanche la necessaria competenza giuridica per capire che la competenza giudiziaria sulla querela nei miei confronti non poteva che essere della Procura di Roma, in quanto la nostra testata giornalistica è registrata presso il Tribunale di Roma, città ove ha sede la nostra direzione e sede legale.
Infatti a fronte delle mie legittime contestazioni alla polizia giudiziaria tarantina sulla loro incompetenza territoriale (che si volle far passare quasi come una mia reazione illegale), il pubblico ministero dr. Maurizio Carbone, magistrato serio e competente, il giorno dopo aver letto la relazione degli uffici di pg contro il sottoscritto, dispose l’immediato trasferimento degli atti alla Procura di Roma, dandomi quindi pienamente ragione.
Nonostante due relazioni pieni di palesi inesattezze, una a firma del dr. Antonio D’ Introno (finito attualmente non a caso a dirigere un commissariato del foggiano) all’epoca dei fatti dirigente della DIGOS di Foggia, cioè della stessa Questura in cui l’ Annichiarico per circa due anni anni ha diretto la Squadra Mobile prima di essere trasferito a Taranto, ed una fantasiosa relazione a firma del dr. Francesco Triggiani Dirigente della Divisione della Polizia Anticrimine della Questura di Taranto, il quale si è “allargato” nella sua relazione inviata alla Procura di Roma lo scorso 3 giugno 2016, sostenendo teoremi accusatori giuridici privi di alcun fondamento ed affermando gravi diffamazioni e persino circostanze contrarie al vero nei miei confronti , quale Direttore del CORRIERE DEL GIORNO, e delle quali i dirigenti della Polizia di Stato D’ Introno ed Annichiarico chiaramente saranno chiamati a rispondere in sede penale e civile, delle affermazioni gravi con cui hano evidenziato un’ inconfutabile incompetenza in materia di informazione, libertà di stampa, editoria e giornalismo ed abusato in atti d’ufficio.
Per mia fortuna il pubblico ministero dr. Maurizio Arcuri della Procura di Roma , assegnatario del procedimento nei miei confronti (a seguito della querela dell’ Annichiarico) , è persona competente ed accorta, non si è lasciato ingannare dalle relazioni dei poliziotti “colleghi” dell’ Annicchiarico, e lo scorso 3 luglio 2017 aveva disposto l’ archiviazione degli atti giudiziari nei miei confronti, in quanto “dalle indagini espletate è emersa la sostanziale veridicità della notizia essendosi, invero, accertati come verificatisi i fatti di cui si duole il querelante (cioè Annicchiarico n.d.a. ). La notizia appare, dunque vera e di sicuro interesse sociale” aggiungendo che “si deve escludere che nella specie titolo dell’articolo di stampa possa assumere carattere diffamatorio non avendo sostanzialmente alterato la verità dei fatti e/o attribuito una condotta diversa da quella accertata, come risulta chiaro dalla lettura del provvedimento del Gup (la dr. Anna De Simone del Tribunale di Taranto n.d.a.) acquisito agli atti e prodotto dallo stesso querelante“.
Archiviazione PM Arcuri_ AnnicchiaricoMa l’ Annichiarico non si è rassegnato ed ha fatto ricorso al Gip, (come suo diritto) con udienza celebratasi la settimana scorsa in Tribunale a Roma. Ma anche il Giudice per le indagini preliminari dr. Massimo Di Lauro non è stato d’accordo con la sterile ed insussistente opposizione depositata e richiamata in udienza dal difensore dell’ Annichiarico , ed affermato nel suo dispositivo di definitivo proscioglimento ed archiviazione del sottoscritto, che “l’articolo incriminato appare espressione di un legittimo esercizio dei diritti di cronaca e di critica” richiamando una storica sentenza della Suprema Corte di Cassazione ( n. 43403 del 18 giugno 2009), affermando che “nulla questio sulla veridicità del fatto narrato, tenuto conto che la fonte appare particolarmente qualificata, essendo stato fatto cenno ad un provvedimento giurisdizionale (cft ordinanza che dispone l’imputazione coatta in atti). Evidentemente la gravità della condotta ascritta all’ Annichiarico – continua la decisione del Gip Di Lauro – lasciava prevedere un commento critico da parte del giornalista che evidentemente in tale sede ha legittimamemte esercitato il diritto di critica“.
E qui arriva il più bello, per chi vi scrive. “Quanto alla superficialità delle indagini (dell’ Annichiarico n.d.a.) il commento del giornalista è stato fin troppo benevolo atteso che il comportamento dell’ ex commissario di Manduria così come stigmatizzato dal Gip che ha ordinato l’imputazione coatta” scrive e motiva il Gip del Tribunale di Roma nella sua decisione aggiungendo “quanto poi al cenno della volontà di andare sui giornali appare un’eventualità più che concreta atteso che non risultano dagli atti processuali motivi di astio tra l’ex commissario ed i due arrestati a seguito delle sue indagini (lacunose e poco veritiere come hanno confermato i giudizi definitivi n.d.a.) e tenuto conto del fatto che Manduria è una cittadina di provincia e era ampiamente prevedibile il risalto che i giornali locali avrebbero dato all’arresto di due dirigenti della squadra di basket del comune pugliese” ed il Gip dr. Di Lauro del Tribunale di Roma ha dichiarato inammissibile l’opposizione dell’ Annichiarico, disponendo la definitiva archiviazione del procedimento a mio carico.
Archiazione Gip_querela AnnichiaricoPoichè il dovere del giornalismo è approfondire i fatti ricercando notizie, riscontri e prove, doveri professionali per chi esercita questa professione con passione e sopratutto serietà e correttezza professionale, ci siamo chiesti come mai l’ Annichiarico abbia querelato soltanto il sottoscritto e non ad esempio anche il collega e direttore del quotidiano online La Voce di Manduria che aveva scritto a suo tempo sostanzialmente le stesse cose scritte da noi, circostanza ben nota all’ex-commissario di Manduria come si evince dalle documentazioni processuali da lui stesso depositate contro il sottoscritto.
Probabilmente la risposta sta nella circostanza che abbiamo scoperto casualmente che il nostro articolo è finito negli atti di due procedimenti giudiziari dinnanzi al Tribunale di Bari ed a quello di Campobasso (città in cui l’ Annicchiarico ha prestato servizio) che vedono indagato l’ex-commissario, per delle torbide vicende giudiziarie ancora in corso che sono costate il posto ad un Questore Gian Carlo Pozzo ed al suo capo di gabinetto, che sono finite persino sul CORRIERE DELLA SERA.
“Per due volte le indagini sono state date alla Digos dal sottoscritto, e per due volte sono state fatte dalla Squadra Mobile violando una disposizione sulla quale nessuno può mettere becco” commentava il pubblico ministero della Procura di Campobasso dr. Fabio Papa, vicenda a cui ha fatto seguito il trasferimento dell’ Annichiarico dalla Questura di Campobasso a quella di Foggia (“io non l’ho chiesto e non è stata una promozione” commentava a suo tempo Annichiarico ) per poi approdare a Taranto.
Sapete di chi era la responsabilità di quelle indagini ? Del dottor Giuseppe Annichiarico. Vicende sulle quali si indaga per intercettazioni abusive, abuso d’ufficio, diffamazione e rivelazione ed utilizzazione dei segreti d’ufficio, e sulle quali è stata presentata un’interrogazione parlamentare firmata da 17 senatori al Ministro dell’ Interno ed al Presidente del Consiglio . Ma questa è tutta un’altra storia che seguiremo con la massima attenzione.
Nei prossimi giorni verrà depositata una mia/nostra querela nei confronti dei dirigenti della Polizia di Stato, Annichiarico e Triggiani, riponendo come sempre la massima fiducia nel corso della giustizia e della Magistratura. Perchè la Legge cari lettori, è e deve essere uguale per tutti. Sempre. Senza se e senza ma.