Dopo la nomina effettuata dall’attuale presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano , che è anche sindaco di Massafra, dell’ingegner Martino Dilonardo a nuovo dirigente del Settore Ambiente, si sono scatenate le solite proteste “pompate” ad arte dagli esclusi o da chi avrebbe voluto nominare invece qualche “amico”
Dilonardo, 62 anni, è peraltro già dirigente di I fascia della Provincia di Taranto, ed era a capo del settore Manutenzione immobili ed impianti. quindi sicuramente non è nè uno sprovveduto, nè è stato catapultato-assunto dall’ esterno, e peraltro la sua nomina peraltro è a tempo determinato, ricevendo dal presidente la delega che sino a pochi giorni prima in assenza di un dirigente di ruolo era stata affidata pro-tempore all’architetto Roberto Di Giacinto in quanto l’l’ultimo dirigente di ruolo, cioè l’ingegner Ignazio Morrone, era andato in pensione da qualche anno. Non venendo mai sostituito con un bando. Ma nessuno disse nulla…
Alla Provincia di Taranto attualmente manca peraltro la copertura economica finanziaria per fare un bando per individuare ed assumere un nuovo dirigente a tempo indeterminato e quindi il presidente Tamburrano è stato di fatto pressochè costretto a reperire all’interno dell’ Amministrazione Provinciale una risorsa interna fra gli attuali sette dirigenti di ruolo presenti.
Negli ultimi anni, la dirigenza del settore Ambiente della Provincia di Taranto è sempre stato una poltrona “bollente”. Un ex commissario della Provincia Mario Tafaro aveva dichiarato attraverso un’intervista al Quotidiano di aver ricevuto pressioni per la nomina relativa proprio alla dirigenza del settore Ambiente. Resta da chiedersi: ma Tafaro ha mai denunciato alla Procura della Repubblica le pressioni ricevute, fatto i nomi di chi faceva le pressioni, ed in favore di chi erano ? Non ci risulta, così come non ci risulta che il giornalista dl Quotidiano glieli abbia chiesti.Chissà perchè…
Nell’articolo del quotidiano salentino, ci si dimentica di raccontare che colui il quale si autodefiniva come il grande accusatore di “Ambiente Svenduto“, cioè Luigi Romandini, è stato successivamente condannato ed interdetto dai pubblici uffici, ed attualmente sospeso anche dallo stipendio, dalla Provincia di Taranto
Il quotidiano salentino, di proprietà del noto imprenditore Francesco Caltagirone (proprietario della Vianini, della Cementir, ecc. nonchè dei quotidiani IL MESSAGGERO (Lazio, Umbria e Molise), IL MATTINO (Campania), IL GAZZETTINO (Veneto), CORRIERE ADRIATICO (Marche) e NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA (Brindisi, Taranto, Lecce) prima di ergersi a “paladino” del conflitto di interessi e di fare supposizioni collegate alla parentela del Dilonardo con il figlio che è socio di Antonio Albanese, (che non è un reato !) farebbe bene a verificare le condizioni ambientali ed occupazionali della Cementir di Taranto, o magari spulciare le “collezioni” del quotidiano romano IL MESSAGGERO e leggere quante ingerenze vengono fatte da Caltagirone per le nomine nelle società pubbliche della Capitale, o in quelle di cui è persino importante socio di minoranza, come ad esempio l’ ACEA di Roma (leggi QUI) . Anche perchè di appalti Caltagirone ne prende molti anche da queste parti in Puglia…..
Ricordare che Antonio Albanese, l’imprenditore massafrese ( socio del Gruppo Marcegaglia) “ha chiesto alla Provincia il raddoppio della seconda linea della centrale termoelettrica di Massafra mediante incenerimento di combustibili da rifiuti e biomasse. Si tratta di un investimento da 50 milioni di euro” significa alimentare volgari sospetti. C’è una bella differenza fra “investire” (cioè tirare fuori i soldi di tasca propria) e farsi foraggiare da appalti pubblici in cui il Gruppo Caltagirone ha una discreta eperienza…
Restiamo in attesa di leggere sul Quotidiano una bella approfondita inchiesta sulla Cementir di Taranto….