In mattinata l’eurodeputato italo-belga Marc Tarabella, era stato ascoltato dal magistrato istruttore, Michel Claise e condotto a Bruxelles per essere interrogato nell’ambito dell’inchiesta Qatargate. Tarabella, che è anche sindaco di Anthisnes, un comune della provincia di Liegi, in Vallonia, è stato prelevato da casa sua ed arrestato . “Finalmente, vi aspetto da due mesi, ora potrò essere ascoltato” con queste parole Tarabella ha accolto gli agenti di polizia questa mattina come si apprende da fonti dell’entourage dell’eurodeputato.
Lo scorso 2 febbraio il Parlamento europeo ha approvato la richiesta di revoca dell’immunità parlamentare per due eurodeputati, entrambi del gruppo S&D-Socialdemocratici : l’italiano Andrea Cozzolino e il belga Marc Tarabella. L’aula ha votato all’unanimità la domanda avanzata a metà gennaio dalla Procura di Bruxelles.
Il politico belga di origine italiana secondo le dichiarazioni di Pier Antonio Panzeri messe a verbale nel suo pentimento giudiziario, avrebbe ricevuto tra 120 e 140mila euro perché addolcisse le proprie posizioni riguardo al Qatar, accusa questa che Tarabella ha respinto e negato. La sua immunità parlamentare è stata revocata dall’Aula insieme a quella di Andrea Cozzolino (Pd), lo stesso eurodeputato belga ha chiesto di revocarla e ha votato in questo senso in Aula. Era già stato espulso dal gruppo S&D al Parlamento europeo e chiedeva dallo scorso dicembre di essere ascoltato dal giudice.
Nel corso delle indagini dell’inchiesta avviata dalla procura federale belga vi sono diverse “perquisizioni” in Belgio. E’ stata perquisita una cassetta di sicurezza di una banca situata a Liegi, intestata a Tarabella. Inoltre sono stati perquisiti alcuni uffici del municipio di Anthisnes. Il giudice istruttore deciderà se l’eurodeputato dovrà comparire in udienza per un’eventuale conferma dell’arresto.
E’ stato messo sotto sequestro anche l’ufficio dell’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, oltre a quello di Marc Tarabella. Da settimane il politico napoletano è finito al centro dell’indagine. Il 2 febbraio scorso il Parlamento europeo aveva deciso di revocare a entrambi l’immunità parlamentare, e Cozzolino ha preferito seguire l’esito della votazione dalla sua abitazione di Napoli per evitare le prigioni belghe. Gli inquirenti ipotizzano un loro coinvolgimento nella trama di corruzione organizzata dall’ex eurodeputato ora pentito Antonio Panzeri, che ha portato in carcere anche l’assistente Francesco Giorgi, e l’ex vicepresidente del Pe, Eva Kaili.
Cozzolino si è manifestato contrariato dalla procedure seguite in queste tre settimane. Soprattutto ha sparato ad alzo zero contro Panzeri accusandolo di volerlo coinvolgere nello scandalo per salvare se stesso e ottenere il patteggiamento della pena a un solo anno di reclusione. “Apprendiamo dalla stampa che la richiesta di revoca dell’immunità nei confronti dell’on. Cozzolino è stata evasa dalla Commissione Juri, prima, e dal Parlamento Europeo, dopo, in tempi record – è stato il primo commento degli avvocati di Cozzolino – e con un iter meramente burocratico, senza nessuna discussione sui temi e sugli interrogativi posti in commissione sulla matrice e la natura dell’inchiesta, e senza tenere in alcun conto la sua stessa attività parlamentare sui dossier Qatar e Marocco, pur essendo del tutto incompatibile con l’accusa, invero alquanto generica, formulata al suo indirizzo”. I legali ricordano che il loro assistito si è presentato all’audizione in Commissione ma di quelle parole “è rimasta solo la sua rinuncia all’immunità”.
In serata è stato spiccato e notificato un mandato d’arresto. l’arresto all’europarlamentare Cozzolino in una clinica di Napoli , dove si era ricoverato . La residenza di Cozzolino nel quartiere di Ixelles, a Bruxelles è stata perquisita dalla polizia federale belga. Lo ha reso noto la procura federale. L’eurodeputato italiano eletto nelle liste del Partito Democratico era assente.