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22 Dicembre 2024 06:51

Qualche magistrato e “sindacalista” vuole metterci a tacere. Ma non ci riusciranno.

...

L’ Editore ed i giornalisti del Corriere del Giorno

Cari lettori, come avrete letto e saputo la “macchina del fango” diffamatoria messa in piedi da tale Mimmo Mazza, giornalista da San Marzano di San Giuseppe, attualmente alle dipendenze con un contratto di solidarietà (ammortizzatore sociale che grava anche sui contribuenti) della Edisud, la società editrice del quotidiano siculo-barese La Gazzetta del Mezzogiorno, vicepresidente dall’ Assostampa di Puglia, il sindacato dei giornalisti noto per non aver salvato alcun posto di lavoro dei giornalisti licenziati da Antenna Sud, Bari Sera, We Mag, il Corriere del Giorno di Puglia e Lucania, Taranto Oggi, Blustar (e qualcun altro purtroppo in arrivo….) come da mesi avevamo preannunciato,  è arrivata sul destinatario finale con il “fango” studiato e programmato a tavolino, con il chiaro ed unico intento: legittimare ed infangare il nostro direttore Antonio (Antonello) de Gennaro.

Il lettore, e quindi voi avete diritto a conoscere la verità, perchè la credibilità è alla base del rapporto giornale-lettori, come avete potuto verificare in questi 20 mesi di vita del nostro quotidiano online, e quindi andiamo nel dettaglio, per smentire punto per punto la gravi diffamazioni a carico del nostro socio e collega Antonio (Antonello) de Gennaro, accusato ignobilmente di aver diffamato e fatto dello stalking (inesistente) al Mazza.

bavaglio

Su questa vicenda torneremo nel dettaglio nei prossimi giorni, spiegandovi tutto e confutando punto per punto la strumentale campagna diffamatoria attuata dal Mazza con la partecipazione e regia occulta di “qualcuno” che vuole vendicarsi di quanto abbiamo rivelato sul suo conto, un “qualcuno” che evidentemente non ha il coraggio, la dignità e l’onesta intellettuale di metterci la faccia, figuriamoci il proprio nome e cognome !

Non possiamo farlo ora solo per una questione di rispetto verso il Tribunale di Taranto, che è presieduto da una persona per bene come il dottor Lucafò, ed al cui interno lavorano seriamente per la stragrande maggioranza, giudici qualificati e competenti, e che è un ufficio giudiziario da rispettare ben diverso dalla “chiacchierata” Procura di Taranto, nota più per i suoi conflitti d’interessi, abusi procedurali, false testimonianze,  assunzioni clientelari, consulenze a parenti ed “amici degli amici” (su cui abbiamo sinora scritto e scriveremo presto qualcos’altro….) , che per gli arresti e rinvii a giudizio.

Schermata 2016-04-22 alle 16.00.50

Abbiamo fatto “giornalismo”, cioè “informazione”, quella che altri giornalisti a Taranto non hanno avuto il coraggio (o la capacità professionale ?) di fare. Non “diffamazione”, come qualcuno vorrebbe far credere,  che è la specialità  di alcuni giornalisti che molto presto saranno chiamati a rispondere penalmente, civilisticamente e deontologicamente  su questa squallida vicenda. Gli avvoltoi ed  i serpenti a sonagli, notoriamente fanno sempre una brutta fine.

articolo 21La Costituzione garantisce la libertà di parola, pensiero,  ed espressione , e quindi rassegnatevi, nessuno potrà mai impedire ad Antonello de Gennaro di essere letto ed ascoltato dai suoi lettori, da voi, cari amici, che crescete di giorno in giorno, mentre i quotidiani tarantini arrancano in edicola perdendo ogni giorno sempre più lettori.

E’ bene ricordare e rendere noto che più di qualche giornalista-rappresentante dell’ Associazione della Stampa pugliese è attualmente indagato a seguito delle due nostre querele per diffamazione da noi presentate nei loro confronti nell’ agosto e settembre 2014 . E purtroppo per loro… non sarà certo qualche “amico” magistrato di Taranto a decidere sul loro destino !

E’ ridicolo, vergognoso e diffamatorio  ancora una volta, quanto asserito nei nostri confronti dall’ Assostampa di Puglia, di cui è Mazza è inutilmente (nel senso che il suo impegno non ha mai salvato un posto di lavoro a Taranto e provincia) vicepresidente , e cioè che “De Gennaro ha come unico obiettivo quello di danneggiare i colleghi del Corriere del Giorno di Puglia e Lucania, quotidiano che ha sospeso le pubblicazioni nel marzo del 2014 e la cui testata è stata messa in vendita dal liquidatore allo scopo di soddisfare almeno in parte i creditori, a partire proprio dagli ex dipendenti“.

Quando l’ Assostampa  sostiene che la ” testata (Corriere del Giorno di Puglia e Lucania n.d.r.) è stata messa in vendita dal liquidatore allo scopo di soddisfare almeno in parte i creditori, a partire proprio dagli ex dipendenti” si ricopre di ridicolo, e mente sapendo di mentire, sopratutto quando  dimentica… (???) e non spiega ai lettori che questi “dipendenti” in realtà altro non erano che tutti soci ed amministratori della  Cooperativa 19 Luglio, quindi dipendenti di se stessi !

Schermata 2016-04-22 alle 20.04.30Parliamo di quei quattro dilettanti editorialmente parlando, cioè di quei noti “furbetti” che hanno incassato e dilapidato con la Cooperativa 19 luglio (zeppa di giornalisti-sindacalisti !)   oltre 27 milioni di euro negli ultimi 10 anni di contributi pubblici sull’ editoria incassati a fondo perduto. Quindi soldi dei contribuenti, anche vostri cari lettori. Una cooperativa la cui massa fallimentare (cioè i debiti non pagati) supera i 5 milioni di euro, come risulta dai documenti depositatati dal commissario liquidatore presso la cancelleria fallimentare del Tribunale di Taranto e presso il Ministero dello Sviluppo Economico di fatto ha autocelebrato la sua fine . Se questi poveri…giornalisti-soci-amministratori-dipendenti hanno perso il loro lavoro a causa della chiusura dell loro giornaletto “di Puglia e Lucania” e sono falliti come Cooperativa editoriale-giornalistica, è solo e soltanto  colpa loro, della loro incapacità editoriale e giornalistica, tributata e confermata dal mercato pubblicitario e dai lettori.

Il Corriere del Giorno, per informazione di qualche “scribacchino” dell’ultima ora, e per dovuta conoscenza di quei “quattro sindacalisti” che in vita loro non hanno mai realizzato imprenditorialmente nulla, è stato fondato nel lontano 1947 da quattro giornalisti: Franco de Gennaro, cioè il marito del nostro attuale amministratore unico e rappresentante legale,  ed i suoi soci Egidio Stagno , Franco Ferraiolo, e Giovanni Acquaviva.

Venne fondato ed edito con soldi propri, grazie anche al successivo ingresso nella società editrice, di alcuni “galantuomini” e cioè il presidente dell’ associazione industriali Nicola Resta, il presidente dell’ associazione commercianti il Commendator Nicola d’Ammacco e l’ imprenditore-agricoltore Angelo Galantino. Senza alcun contributo pubblico, e senza neanche una lira sottratta alle tasche dei contribuenti.

Franco de Gennaro, scomparso nel 1982 è il padre di due soci e giornalisti della nostra cooperativa, e cioè Antonio (Antonello) de Gennaro ed Adele de Gennaro, che hanno sicuramente più titolo a fare quello che fanno, anche grazie alle rispettive esperienze professionali e carriere , che nessuno dei giornalisti di Taranto e provincia negli ultimi 30 anni può vantare ed ha mai avuto !

Il Corriere del Giorno, che state leggendo (gratis, e realizzato senza ricevere alcun contributo pubblico)  è un progetto editoriale,  è stato pensato, progettato, realizzato, diretto e gestito da Roma, nel cui Tribunale è iscritta la testata giornalistica, e non ha nulla a che vedere con il giornalettodi Puglia e Lucania” che, come dicono e comprovano i registri ufficiali ed i documenti del Tribunale di Taranto e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è stato fondato dalla Cooperativa 19 luglio, nel 1984, e quindi non alcun diritto di Legge come pretendono di avere, mentendo, sulla testata storica “Corriere del Giorno” fondata nel 1947.

La testata giornalistica Corriere del Giorno fondata nel 1947 e la testata del quotidiano online  ilcorrieredelgiorno.it , sono stati registrati nel giugno 2014 presso il Tribunale di Roma da Antonio (Antonello) de Gennaro che ne è il legittimo proprietario, come lo è dei rispettivi marchi d’impresa registrati nel marzo 2015 presso il Registro Brevetti e  Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico !

Schermata 2016-03-25 alle 03.00.02

La nostra iniziativa editoriale multimediale continua, e nei prossimi giorni verrà costituita a Roma presso il nostro notaio la Fondazione Corriere del Giorno che avrà sede legale nella Capitale, ed a breve rivedrete in edicola la testata giornalistica “Corriere del Giorno – fondata nel 1947” che uscirà con periodicità settimanale, edito senza contributi pubblici. Alla faccia di un sindacato capace solo di delegittimare, diffamare e basta.

Le nostre inchieste senza guardare in faccia a nessuno, il nostro lavoro giornalistico prosegue regolarmente. Abbiamo ancora tanti “armadi” da aprire… e far uscire i tanti scheletri sinora nascosti dai “furbetti”, così come apriremo tanti tombini da cui uscirà molto liquame umano, . Quello di chi voleva e cerca inutilmente di metterci a tacere.

nella foto Capristo
nella foto il procuratore capo Capristo

Adesso a Taranto è in arrivo un nuovo Procuratore capo della repubblica, il dr. Capristo, che ha sinora retto egregiamente la Procura di Trani, un magistrato serio, dalle mani pulite, senza figli, mogli, amichette e parenti da “sistemare” a spese del contribuente. Qualcuno ha perso e qualcun’altro perderà a breve il proprio incarico che ha sinora usato esclusivamente per fatti … propri.

Finalmente a Taranto si potrà ritornare a parlare di “legalità”, dopo aver visto un magistrato ed un giudice finire in carcere ammanettati. Sta arrivando finalmente quella ventata di legalità di cui la città di Taranto aveva bisogno da molto tempo.

Nel frattempo il “nostro” Corriere del Giorno continuerà a lavorare giornalisticamente ed a fornire non poco materiale, alla Procura della Repubblica di Potenza, al CSM cioè il Consiglio Superiore della Magistratura ed al Ministero di Giustizia, che hanno già ricevuto le denunce ed esposti presentati da Antonello de Gennaro, per fare “pulizia” nel Palazzo di Giustizia di Taranto.

E ve lo garantiamo, molto  presto chi sta ridendo adesso, avrò ben poco da ridere.

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Grazie, Antonello de Gennaro

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