Prima di raccontarvi cosa è successo ieri, vogliamo informare i nostri lettori che stiamo per parlare di Leonardo Giangrande attuale presidente (in scadenza di mandato) della Confcommercio che non ama questo quotidiano online, andando a raccontare alla giunta dell’associazione presieduta di “averci in pugno“. Su queste affermazioni stendiamo un velo pietoso, avendo già avuto un contradditorio con Giangrande nei suoi uffici, smentendo punto per punto le sue affermazioni e provando documentalmente quanto abbiamo scoperto e che vi racconteremo e documenteremo presto. Ed a nulla servono le sue ultime “frequentazioni” con un rappresentante delle forze dell’ordine che fra 6 mesi finalmente lascerà Taranto, dopo aver fatto il “lobbista” ed il “chierichetto” invece di fare il servitore dello Stato ed occuparsi di illegalità e criminalità, che dovrebbe essere il suo lavoro !
Ma torniamo a Giangrande. Ieri ha tenuto una conferenza stampa “accusatoria” , alla luce dell’assoluzione dal processo relativo alla nomina contestata e turbolenta del segretario generale della Camera di Commercio, ente camerale ove il presidente dei commercianti tarantini siede in consiglio di amministrazione, e dove ha sognato per qualche ora di diventarne il Presidente. Al momento, inutilmente.
Giangrande ha detto che “si evince facilmente l’infondatezza di tutto il processo che è frutto delle logorroiche accuse mosse dal signor Falcone che ha trasmesso denunce ed esposti contenenti illazioni e pettegolezzi” dimenticando che per il Gip, cioè il Giudice per le Indagini Preliminari e per il pubblico ministero dr. Remo Epifani, non si trattava di pettegolezzi.
Accanto al rappresentante della Confcommercio tarantino vi era il suo legale Egidio Albanese, che ha di fatto svolto una seconda arringa difensiva, dimenticandosi che ieri non erano presenti nè il Gip, cioè il giudice che aveva deciso che bisognava procedere nei confronti delle persone sottoposte ad indagine per la vicenda in questione, nè il pm Remo Epifani. Che secondo voci di corridoio della Procura, sarebbe intenzionato a ricorrere in Appello.
Quindi questa sentenza di 1° grado del Tribunale di Taranto, di cui prendiamo atto, ed abbiamo già dato notizia, e lo ricordiamo per dovere di cronaca e rispetto ai nostri lettori, al momento non è definitiva in quanto non è ancora passata in giudicato. Quindi gioire manifestando rancori, accusando gli assenti è a dir poco una mancanza di tatto, e strategia processuale-difensiva. Ma dato il personaggio non ci meravigliamo.
Nello sfogo “provinciale” di Giangrande, che non ci ama al punto tale da aver dato disposizioni alla sua addetta stampa di non inviarci comunicati, e di non invitarci alle sue conferenze stampa (e di questo lo ringraziamo…pubblicamente !) vi sono delle forti accuse nei confronti dell’ex-commissario della Camera di commercio, cioè Roberto Falcone, che fanno seguito alle paventate azioni legali di rivalsa preannunciate dal rappresentante dei commercianti tarantini. Peccato che non sappia, che i tempi per una querela per calunnia, sono ampiamente scaduti.
Ma ieri nella sua conferenza-sfogo Giangrande si è dimenticato di raccontare qualcosa…. ai giornalisti tarantini e cioè di una mozione di sfiducia nei suoi confronti firmata nel 2012 da ben 19 consiglieri della Camera di Commercio di taranto, in cui veniva contestato ed evidenziato il “costante ed indebito tentativo di volersi ingerire nella gestione dell’ Ente pubblico attraverso il condizionamento del suo legittimo Presidente (il Cav. Luigi Sportelli n.d.r.) ….omissis….fatto questo assolutamente grave oltre che palesemente contrario alla Legge e allo Statuto Camerale“.
Fra i firmatari di questa mozione nomi ben noti e rappresentativi dell’economia ed imprenditoria tarantina, come l’attuale presidente della Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo, del direttore generale della BBC San Marzano Emanuele Di Palma, di Gerardo Giovinazzi (all’epoca dei fatti, presidente della Confagricoltura), ecc. Tutti pazzi ? Tutti complottisti ?
Giangrande ci spieghi piuttosto e lo spieghi pubblicamente sopratutto ai commercianti tarantini, alle loro famiglie di cui parla spesso inutilmente, ai cittadini di Taranto, delle vicende societarie della società Comunicare srl (controllata dalla Confcommercio Taranto) e dei capannoni realizzati con soldi pubblici nelle vicinanze di San Giorgio Jonico, e che fine hanno fatto. Ci spieghi una poco chiara vicenda sulle decine di fax partiti dalla Confcommercio (in nome e per conto di alcuni propri iscritti) per la partecipazione ad un bando di gara della Camera di Commercio, per effettuare i lavori di installazione delle telecamere di video sorveglianza nelle farmacie tarantine. Bando che prevedeva però l’invio a mezzo Pec o raccomandata , pena la nullità, e che è stato vinto da un’azienda che aveva rispettato le modalità di partecipazione al bando di gara aggiudicandoselo.
Azienda che guarda i casi… della vità è di un “sodale” che siede insieme a Giangrande nella Giunta esecutiva della Confcommercio di Taranto. E ci spieghi come mai insieme ad Aldo Manzulli, il suo vice presidente in Confommercio , che siede anche nel consiglio di amministrazione della Camera di Commercio di Taranto, non abbiano ancora oggi inviato il proprio curriculum vitae all’ Ente camerale (come previsto dalla legge). Giangrande ci spieghi anche se trova normale che il suo “vice” presidente nell’associazione dei commercianti tarantini partecipi con le sue società di famiglia ai bandi della Camera di Commercio in netto conflitto d’interessi ! Fa un pò sorridere la sua dichiarazione reddituale da “lavoratore dipendente” che nel 2013 ha dichiarato solo 34mila euro di reddito.
Così come ci fà sorridere Giangrande quando parla di avere “centinaia di dipendenti nella sua azienda“, quando in realtà non risulta essere proprietario di nessun’azienda, ma bensì solo azionista al 10% della Supercentro s.p.a di Taranto ed al 33% della Gi.Ma.Ca. di Avetrana, sua cittadina natale. Società che gestiscono in franchising dei supermercati nella provincia di Taranto.
Noi restiamo a disposizione di Giangrande e dei suoi “sodali” della Confcommercio qualora volessero chiarire quanto abbiamo scritto e raccontato, e lo siamo nel rispetto delle norme di Legge sulla Stampa, e nel rispetto del nostro dovere “deontologico” nei confronti dei nostri lettori.
P.S. Ecco la situazione aggiornata al 31.12.2014 delle attività d’impresa nella Provincia di Taranto: le imprese registrate e attive, le iscrizioni, cessazioni e saldi nell’anno, suddivisi per sezione di attività economica. Questi numeri parlano da soli…non sono nostri commenti o opinioni. E dicono chiaramente una cosa: il commercio tarantino è “moribondo”. Esattamente come la Confcommercio di Taranto ! Di cosa meravigliarsi ?