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26 Novembre 2024 21:30

Quanto guadagna un europarlamentare? Ecco i loro stipendi

La cifra che incassa mensilmente un eurodeputato è determinata da uno stipendio base ed è integrata da diverse indennità, rimborsi, diarie e spese per i collaboratori. Cinque anni a Strasburgo dove si trova il Parlamento europeo possono valere circa 3 milioni di euro

Grazie allo studio di Transparency International Eu oggi è possibile rispondere a questa domande di e saperne di più sul conflitto di interessi tra rappresentanti politici che potrebbero agire oltre il semplice interesse pubblico. Agli eurodeputati è consentito, da sempre, avere un numero qualsiasi di incarichi, con ben scarso controllo da parte del Parlamento europeo. Quest’analisi però si basa sui dati estratti dalle dichiarazioni di interessi privati ​​degli stessi deputati, in cui devono dettagliare le entrate che ricevono al di fuori del loro mandato.

Cosa è emerso da questa inchiesta ? “Il 70% di tutti i deputati svolge una sorta di attività secondaria , retribuita o non retribuita. Si tratta di un totale di 1751 attività collaterali , ovvero una media di due per deputato al Parlamento europeo. Eppure la stragrande maggioranza di loro dedica ancora tempo a lavori secondari, sia retribuiti che non retribuiti. Ciò non solo confonde il confine tra interessi personali e priorità politiche, ma invita anche a interrogarsi sulle vere motivazioni dietro le azioni degli eurodeputati. Infatti, più di un eurodeputato su quattro ha un lavoro secondario retribuito“.

il Parlamento Europeo a Strasburgo

Ma chi sono gli eurodeputati che hanno maggiori probabilità di ricevere incarichi collaterali retribuiti? Lo studio rivela che deputati del centro e del lato destro e di estrema destra dello spettro politico (RE, PPE, ECR, ID) ricevono in media più compensi rispetto a quelli di sinistra, grazie alle attività secondarie svolte. La nuova analisi di Transparency International Eu rivela che “un membro del Parlamento europeo su quattro ha dichiarato collettivamente guadagni esterni per un importo enorme di 8,7 milioni di euro all’anno. Tutti gli eurodeputati guadagnano circa 120.000 euro all’anno , senza contare le indennità, per il loro lavoro a tempo pieno come rappresentanti eletti dei cittadini europei“.

Alcuni di essi ricevono un compenso dalle aziende mentre svolgono attività parlamentare incentrata sullo stesso settore di quelle aziende. Ad esempio, stando a quanto riportato dallo studio “l’eurodeputato Markus Ferber avrebbe offerto servizi di consulenza finanziaria alle banche mentre lavorava all’aggiornamento di una direttiva riguardante i mercati finanziari, come riportato da Politico EU . Oppure prendiamo l’eurodeputato Axel Voss , che ha scritto un parere sulla legge sull’intelligenza artificiale dell’UE, il tutto mentre sedeva nel comitato consultivo sulla protezione dei dati del colosso tedesco delle telecomunicazioni Deutsche Telekom“.

Sommando le entrate accessorie annuali dei deputati al Parlamento europeo si arriva alla cifra esorbitante di 8.707.651,81 euro all’anno. Quest’importante analisi rivela che “gli eurodeputati del centro e del lato destro e di estrema destra dello spettro politico (RE, PPE, ECR, ID) hanno maggiori probabilità di avere incarichi collaterali retribuiti e di guadagnare in media più soldi rispetto a quelli di sinistra. I membri non allineati (NA) hanno un reddito secondario medio così alto dovuto in gran parte a un unico deputato europeo: il lituano Viktor Uspaskich guadagna circa tre milioni di euro all’anno“.

La cifra che incassa mensilmente un eurodeputato è determinata da uno stipendio base ed è integrata da diverse indennità, rimborsi, diarie e spese per i collaboratori. Cinque anni a Strasburgo dove si trova il Parlamento europeo possono valere circa 3 milioni di euro. Tutti i deputati hanno diritto allo stesso importo e nessuna di queste somme è versata direttamente a loro . Non possono assumere parenti stretti e gli assistenti non devono svolgere attività che potrebbero creare un conflitto di interessi. Il ParlamentoEuropeo pubblica i nominativi di tutti gli assistenti parlamentari accreditati, gli assistenti locali e terzi erogatori sul suo sito internet per la durata dei loro contratti, a meno che non ottengano una deroga accordata unicamente per ragioni di sicurezza debitamente giustificate.

Lo stipendio base

Un eurodeputato percepisce uno stipendio base di 10.075 euro lordi pari a un netto di 7.853 euro. Il salario mensile di base è parametrato allo stipendio dei giudici della Corte europea: esattamente il 38,5%.

Stipendi uguali per tutti gli europarlamentari

Fino al 2009, gli europarlamentari erano pagati dagli Stati di appartenenza esattamente come i parlamentari delle camere basse dei Parlamenti nazionali. Di conseguenza, vi era una grande variabilità tra gli stipendi dei vari europarlamentari. Nel 2002 ad esempio, i membri italiani del parlamento europeo guadagnavano 130.000 euro all’anno, mentre quelli spagnoli percepivano circa un quarto, 32.000 euro.

Con l’ultima revisione dello Statuto è aumentata anche la trasparenza grazie a un elenco semplificato dei tipi di costi coperti, anche per contrastare alcune storture che si sono verificate. I deputati al Parlamento europeo possono pubblicare le loro spese online in modo trasparente e accessibileI deputati ricevono la metà dell’indennità se, senza un’adeguata giustificazione, partecipano a meno della metà delle sedute plenarie in un anno parlamentare (da settembre ad agosto).

Le spese generali

Ai 7.853 euro vanno poi aggiunti 4.950 euro al mese per le cosiddette spese generali. Si tratta di una cifra forfettaria: che consente ai deputati di coprire spese quali l’affitto di uffici nello Stato membro in cui sono elettiad esempio hardware e software informatici, forniture per ufficio, telefoni cellulari , abbonamenti alla rete Interne, contratti di telefonia mobile .

Indennità di presenza giornaliera

Quando poi un eurodeputato fa presenza a Strasburgo o a Bruxelles per le sedute (al massimo 15 al mese) ha diritto a un’indennità di 350 euro al giorno. Questa cifra è destinata a pagare vitto e alloggio. Una cifra che può dunque arrivare anche ad ulteriori 5.000 euro al mese.

Ci sono poi delle cifre che servono per pagare lo staff e altre spese: si tratta di 27.800 euro per avere 3 assistenti a Bruxelles, 2.630 mensili per le spese di attività, altri 400 per le trasferte fuori dal Paese di elezione per motivi diversi dalle visite ufficiali, il rimborso totale dei viaggi verso il Belgio.

I viaggi di rappresentanza

Durante l’esercizio del loro mandato i deputati al Parlamento europeo possono viaggiare al di fuori dei luoghi di lavoro per diversi motivi in rappresentanza del Parlamento europeo: principalmente nel quadro delle missioni d’informazione delle commissioni, delle delegazioni di commissione o delle delegazioni ufficiali in paesi terzi. Tali viaggi sono organizzati conformemente al regolamento del Parlamento europeo e alla regolamentazione dell’Ufficio di presidenza. Le spese di viaggio rientrano nel bilancio della commissione o della delegazione che lo organizza.

Rimborsi per viaggi e spese mediche

Ogni volta che prendono l’aereo o il treno gli eurodeputati hanno diritto al rimborso (dietro presentazione di ricevuta) con limiti calibrati sulle tariffe business per i voli e di prima classe per i treni, cioè le più care. Gli eurodeputati hanno anche diritto al rimborso di due terzi delle spese mediche.

Spese per i visitatori

A questo si aggiunge la possibilità di invitare 110 visitatori l’anno nelle sedi dell’Europarlamento, con un costo di 540 euro a testa, per far conoscere le istituzioni dell’Unione Europea.

Il Tfr

A fine mandato, se non rieletti, agli europarlamentari viene riconosciuta una buonuscita (una sorta di Tfr) pari a una mensilità per ogni anno d’incarico: una cifra che si aggira intorno ai 100mila euro.

Il trattamento pensionistico

Gli ex deputati hanno diritto a una pensione quando compiono 63 anni, conformemente all’articolo 14 dello Statuto dei deputati al Parlamento europeo. La pensione ammonta al 3,5 % dell’indennità di cui all’articolo 10 per ogni anno compiuto di esercizio del mandato e a un dodicesimo di quest’ultima per ogni ulteriore mese compiuto, sino a un massimo complessivo del 70 %. Il suo costo è a carico del bilancio dell’UE. Il regime pensionistico integrativo per i deputati introdotto nel 1989 non può più accogliere nuovi iscritti a partire dal luglio 2009 e viene progressivamente abbandonato.

| © CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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