Quando Rosa Capuozzo, il sindaco grillino di Quarto (Napoli), è apparsa dinnanzi al portone di Palazzo San Macuto, lo stabile che ospitagli uffici della CommissioneAntimafia, la folla dei giornalisti. fotografi e cameramen è praticamente invalicabile. E il sindaco dimostra di non aver molto dimestichezza con il clamore mediatico che i suoi colleghi del Movimento 5 Stelle, deputati e senatori, ormai affrontano con confidenza. Loro riescono ad arrivare puntuali e ad andare via in fretta e furia, schivando le domande più scomode,, e ripetendo quasi a memoria la versione dei vertici a loro impartita. La verità è che il caso Quarto terreno di scontro tra il Pd e il M5S, è diventato un caso mediatico, che ha scatenato un patetico confronto fra chi ha più indagati. E tutto ciò che avete letto sui giornali o visto in televisione, si è ripetuto anche in Commissione Antimafia, dove la testimonianza del sindaco Capuozzo in realtà non ha fornito nuovi elementi utili per la comprensione della vicenda.
Il Pd con le domande dei suoi parlamentari, tutte finalizzate allo scopo di dimostrare che il direttorio del Movimento 5 Stelle fosse a conoscenza da tempo che le pressioni ricevute da Capuozzo erano dei veri e propri ricatti, in realtà non ha raccolto molto. Ma persino la stessa Capuozzo, ha dichiarato che anche lei ci ha messo un bel po’ a capire la differenza. “Le pressioni di De Robbio sono arrivate subito, doveva farmi incontrare degli imprenditori . Ma io – ha detto il sindaco di Quarto – non mi sentivo minacciata dal De Robbioche mi sembrava un guascone, un esibizionista che cercava di prevaricare”. “Dopo l’audizione di Capuozzo viene fuori l’enorme macchinazione messa in atto in primis dal Pd” dice il deputato grillino Riccardo Nuti riprendendo praticamente il post del blog di Beppe Grillo su cui, utilizzando le parole del professore Aldo Giannuli, il comico a 5 stelle , sostiene quasi con paranoia, che la macchinazione sul caso Quarto, avrebbe l’obiettivo di colpire il Movimento 5 Stelle al solo scopo di sviare l’opinione pubblica sul vortice di scandali bancari, dal “caso Boschi” all’andamento del Monte dei Paschi di Siena.
Certo, la Capuozzo seduta accanto a Rosy Bindi, riferisce di aver chiesto al “direttorio” grillino, già da luglio, l’espulsione del consigliere De Robbio , ma di non essere stato ascoltata. Il sindaco sostiene che “per me era gravissimo che mi si volesse fare incontrare degli imprenditori per lo stadio, ed ho chiesto l’espulsione. Ma peril Direttorio non c’erano motivazioni per l’espulsione”. Ma in realtà è dagli stessi messaggi whatsapp del sindaco che si deduce inconfutabilmente che era stata minacciata e ricattata per la vicenda degli abusi edilizi della casa di famiglia . “Perché ha scelto di candidarsi pur sapendo che aveva un abuso edilizio?” è la domanda legittima ed intelligente, rimasta senza risposta, che le viene rivolta dal deputato Claudio Fava membro della Commissione Antimafia,. Nei messaggi telefonici la Capuozzo si rende conto solo a ottobre, quando al marito che le chiede “ma De Robbio che vuole a quest’ora?” lei risponde: “Poi ti dico come mi ha ricattato“. Ma ora nega tutto.Dell’audizione in Antimafia resta quindi soprattutto lo sfogo della Capuozzo, che conferma molto bene quanto è stato detto e commentato anche dagli altri suoi colleghi del Movimento 5 Stelle di Quarto: non si aspettavano che potesse esser così complicato amministrare il Comune . Mentre il sindaco grillino di Parma (contestatore del direttorio) Pizzarotti ha detto che “solo un sindaco può comprendere un altro sindaco”, la Capuozzoconfessa: “Sette mesi mi sono sembrati sette anni“. E questi vorrebbero governare l’ Italia ? Poveri noi…