di Paolo Campanelli
Race for the cure negli anni ha compiuto passi da gigante: basti pensare che nella prima edizione del 2000 le Donne In Rosa erano sono 200, L’anno scorso si sono iscritte in 6.000, provenienti da tutta Italia, e quest’anno l’evento organizzato a Roma al Circo Massimo ha superato i 70.000 partecipanti.
Al nastro di avvio è stata collocata simbolicamente ed esposta al pubblico la coppa del mondo di pallavolo, e anche se i più competitivi si sono lanciati nelle maratone da 2 e 5 chilometri, la maggior parte dei partecipanti si è limitata a passeggiare e a utilizzare gli stand messi a disposizione per degli screening gratuiti.
Fondata da Nancy G Brinker, denominata per onorare la memoria della sorella Susan G Komen, morta di cancro al seno, l’associazione ha operato per trent’anni, ed è nel 1991 che Race for the Cure ha avuto il suo primo evento a New York, rendendo il fiocco rosa il simbolo della lotta al cancro al seno. “La prevenzione è fondamentale per ridurre la pericolosità del tumore al seno. Le donne dai 40 anni in su dovrebbero sottoporsi a una mammografia una volta l’anno. Oggi le possibilità di guarigione arrivano fino al 95%” ha detto Riccardo Masetti, direttore del centro integrato di Senologia del Policlinico Gemelli di Roma e presidente dell’Associazione Susan G. Komen Italia che organizza “Race for the cure” All’evento erano presenti anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed il sindaco di Roma Virginia Raggi.
L’evento si è concluso con il tradizionale lancio dei palloncini rosa nei cieli della capitale, per onorare chi ha combattuto il tumore e ne è uscita vittoriosa, e per chi non è più tra noi L’obbiettivo per il 2019 sarà quello di avere un evento in ogni singola regione, ma fino ad allora, le prossime maratone si svolgeranno a Bari (dal 25 al 27 maggio), a Bologna (dal 21 al 23 settembre), a Brescia (dal 5 al 7 ottobre)