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4 Novembre 2024 23:34

RAI. I NUOVI VERTICI NON PERDONO TEMPO

Il nuovo amministratore delegato ha affermato di considerare che per una azienda che ha il canone sia un obbligo quello di avere i conti in pareggio. Una dichiarazione di intenti che lascia supporre che uno dei mandati avuti dall’azionista sia quello di efficientare l’azienda tagliando incrostazioni e sprechi.

di REDAZIONE SPETTACOLI

La presidente Marinella Soldi e l’ad Carlo Fuortes non appena insediati a viale Mazzini hanno inviato a tutti i dipendenti una lettera di saluto che non è stato solo un modo gentile per rompere il ghiaccio con l’azienda, ma anche di toccare in alcuni passaggi nodi programmatici : “Care colleghe, cari colleghe è per noi un onore che, in questo particolare momento storico ci venga affidata, per il nostro mandato, la più grande Azienda culturale del Paese”. Soldi e Fuortes si sono messi al lavoro fin dal primo giorno riunendo già due volte il Cda, dimostrando di marciare all’unisono. La scena al momento se l’è presa tutta l’amministratore delegato che ha i tutti i poteri gestionali e ha già fatto capire che intende usarli. A viale Mazzini dove sono soliti dare appellativi lo hanno battezzato ‘Napoleone’ perché, dicono, “veste spesso di bianco, si porta la mano al petto parlando, è assertivo col piglio del decisionista”.

Le due nuove figure apicali della Rai scrivono e firmano insieme la lettera, lanciando il segnale di essere un team unito. “Ci metteremo al lavoro fin da subito con la massima attenzione, con rispetto e responsabilità per un Servizio Pubblico in grado di rispondere in maniera ancora più attenta alle esigenze dei cittadini italiani”, aggiungendo “La Rai svolge un ruolo primario nella costruzione della coesione e inclusione sociale e ha bisogno di avere il coraggio e le energie positive per innovare e sperimentare. Un obiettivo che in questi giorni si rinnova attraverso un Consiglio di Amministrazione che avvia il suo percorso pienamente consapevole della necessità di un forte cambiamento per affrontare adeguatamente le grandi sfide culturali economiche e tecnologiche dei prossimi anni, indispensabili per la nostra Azienda.”

Fuortes sta incontrando In queste prime settimane tutti dirigenti di primo livello, a partire dai direttori dell’area Corporate, i direttori delle reti e dei telegiornali e così a seguire. Ai direttori dei telegiornali ha chiesto anche un parere sui corrispondenti: attualmente ci sono due sedi scoperte quelle di Pechino e di Israele. Il nuovo amministratore delegato ha dato l’impressione di avere in testa un’idea molto chiara dell’azienda ed i suoi dirigenti e che starebbe cercando delle conferme delle informazioni raccolte dal suo vasto giro di conoscenze che si incrociano con la storia della Rai.

Il nuovo amministratore delegato della Rai ha già compiuto alcune mosse operative dimostrando di essere un rapido “decisionista” . Infatti sono arrivare da qualche giorno le prime lettere ai direttori con l’indicazione dei tagli da fare da qui a dicembre. Tagli decisi discrezionalmente da Fuortes insieme capo delle Finanze Giuseppe Pasciucco senza discuterne preventivamente con i vari responsabili.

Fuortes si è fatto approvare nell’ultimo Cda, invertendo la rotta dei suoi predecessori, la revisione del budget 2021 con la previsione del pareggio di bilancio rispetto ad una perdita di 50milioni preventivata dal precedente ad Fabrizio Salini, che considerava il costo degli Europei di calcio e delle Olimpiadi. Il nuovo amministratore delegato ha affermato di considerare che per una azienda che ha il canone sia un obbligo quello di avere i conti in pareggio. Una dichiarazione di intenti che lascia supporre che uno dei mandati avuti dall’azionista sia quello di efficientare l’azienda tagliando incrostazioni e sprechi.

Nella seduta del Consiglio di Amministrazione che ha votato la revisione chiesta da Fuortes unica voce dissenziente è stata quella del consigliere dei dipendenti Riccardo Laganà che insieme con l’ Usigrai (il sindacato dei giornalisti RAI) ha criticato la decisione di tagli programmati fuori da un piano industriale ed editoriale. Le direzioni interessate ai tagli dovrebbero essere RaiUno, RaiDue e RaiTre insieme alla Direzione Marketing, a RaiPlay, al Centro Studi ed a Rai per il Sociale. Sotto osservazione anche i canali in lingua inglese e quello parlamentare che non ancora varati vanno ulteriormente valutati.


Viene stimato che con la pubblicità in forte ripresa la previsione positiva sul canone ‘speciale’, grazie al fatto che tutti gli esercizi pubblici sono riaperti, i tagli non dovrebbero superare una ventina di milioni e le specifiche riduzioni non molto invasive.

Altro segnale dell’esordio di Fuortes è stato il licenziamento immediato di Nicola Sinisi, l’ex direttore del Canone speciale e Beni artistici, su cui gravava un procedimento disciplinare interno dopo la sua audizione in Vigilanza della fine di giugno in cui ricordando la storia del presepe laico commissionato a Marco Lodola era arrivato ad affermare che i vertici aziendali RAI avevano mentito dinnanzi al Parlamento, a seguito delle quali era stato sospeso dall’incarico da Salini che aveva aperto un’istruttoria lasciata in eredità a Fuortes il quale non ha perso tempo a decidere.

Adesso tutti si chiedono cosa accadrà a settembre quando arriveranno a scadenza i contratti a termine del direttore generale Corporate, Alberto Matassino e del capo della comunicazione Marcello Giannotti, entrambi ingaggiati da Salini con un contratto a termine, che prima di uscire dall’azienda non voluto confermare con un contratto a tempo indeterminato . Cosa farà Fuortes che non si è portato in RAI neppure una segretaria di “fiducia” preferendo al momento lavorare con lo staff che affiancava Salini?


Dovranno essere affrontate in autunno delle importanti scadenze, quando scadranno gli incarichi dei direttori dei telegiornali, che avverrà in contemporanea con il prossimo turno delle elezioni amministrative autunnali che costituirà un vero e proprio importante banco di prova del nuovo “peso” politico dei partiti nel Paese, che chiaramente chiederanno senza perdere tempo di resettare in modo adeguato la loro influenza sulla Rai.

Al momento la Lega si sta avvantaggiando mettendo già insieme una ricca squadra di candidati, mentre il Pd sembra prendere tempo anche se non fa mistero di voler indicare la direzione del Tg1, per le quali si parla delle possibili candidature di Antonio Di Bella, pluridecorato per servizi resi alla Rai, Simona Sala, che sta facendo molto bene alla direzione di Radio Rai Uno che cura anche l’informazione radiofonica, e di Monica Maggioni, ex presidente Rai e ex direttrice di Rainews24, che vanta ottimi contatti istituzionali.

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