I servizi segreti sono notoriamente degli organi di supporto del governo.ed infatti il DIS-Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza attualmente guidato dal generale Gennaro Vecchione (Guardia di Finanza) è collocato all’interno della Presidenza del Consiglio.
Il premier ne rappresenta il vertice e nel caso di Giuseppe Conte, come per il suo predecessore Gentiloni, lo è senza avere una Autorità delegata. Ma andiamo a spiegare cosa significa tutto ciò. Il materiale che il comitato parlamentare ora guidato dal leghista Volpi riceve per legge è lo stesso che è nelle disponibilità del Governo e di Palazzo Chigi. Ma in ogni caso non è peraltro da escludere la possibilità che l’esecutivo possa avere, e del tutto legittimamente, un rapporto informativo ancor più dettagliato.
Resta però più che logico e legittimo domandarsi come mai il Copasir leggendo i rapporti dei nostri “servizi” ne riceve dei motivi di allarme mentre invece il governo sembra indifferente , ed in alcuni casi, addirittura sembra voler sostenere l’attivismo cinese.
Il “caso Taranto” denunciato da Volpi è stato sollevato nello scorso maggio dall’eurodeputata Anna Bonfrisco (Lega–Identità e Democrazia) con un’interrogazione alla Commissione Ue, si affianca alla relazione del Copasir sul 5G e sul ruolo della cinese Huawei. “L’Unione europea impedisca alla Turchia e alla Cina di entrare con il loro acciaio in Europa e difenda il lavoro”. era stato l’appello nel novembre 2019 dell’eurodeputata Bonfrisco al Parlamento europeo, riunito in plenaria a Bruxelles. Grazie alla proposta del gruppo ID, che su iniziativa della Lega ha chiesto di modificare l’ordine del giorno, nel corso della sessione era stato affrontato il tema dell’industria dell’acciaio e del caso Ilva.
Il Copasir – che è il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – ha acquisito un documento di sintesi, da parte degli apparati dell’ intelligence italiana, sugli interessi espressi da compagnie cinesi verso l’area strategica di Taranto, ovvero gli impianti industriali dell’ex Ilva e l’affidamento della gestione del porto della città pugliese. Lo rende noto il presidente del Copasir, Raffaele Volpi: “Tale report e i conseguenti approfondimenti saranno discussi dal Comitato nella prima seduta utile”.
Volpi ricorda che il Copasir “ha più volte espresso le sue preoccupazioni in relazione all’utilizzo di tecnologia cinese nel campo delle telecomunicazioni. Preoccupazioni esternate sia con un corposo e qualificato documento trasmesso al parlamento sia con pubbliche sollecitazioni al governo affinché se ne prendesse seria considerazione e conseguenti determinazioni proprie dell’organo esecutivo“.
“Nella ripresa dei lavori – prosegue Volpi – il Copasir ha in programma la chiusura della serie di audizioni sul sistema bancario-assicurativo e individuerà la forma del contributo da sottoporre al parlamento su tale attualissima tematica che in questo momento particolare, nelle sue varie sfaccettature, inevitabilmente intercetta l’interesse nazionale e la sostenibiltà strutturale, anche di prospettiva, del sistema Paese“.
Il Copasir si attiverà inoltre, aggiunge il presidente, “per fare un punto di situazione sugli scenari più caldi del momento quali Libia e Libano. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica continuerà, per le sue competenze, a operare con il massimo impegno per difendere l’interesse nazionale cosi come ha fatto sino ad ora, apprezzando la collaborazione di altissima qualità del sistema di intelligence italiano su tematiche tradizionali e su quelle più innovative“.
A Bruxelles così come a Washington DC adesso c’è molta curiosità su come il Governo italiano agirà questa volta. Nel frattempo anche altri “servizi” esteri hanno alzato le antenne per fronteggiare le operazioni cinesi in Europa.