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26 Novembre 2024 17:20

Reddito di cittadinanza, maxi-truffa a Palermo: 93 indagati e un arresto.

Caf prendeva mazzette in cambio di documenti falsi In manette il gestore del patronato, che era anche dipendente di una società partecipata della Regione Siciliana

E’ stato arrestato oggi a Palermo Francesco Tuttoilmondo, impiegato della società partecipata dalla Regione Siciliana Sas e gestore di un Caf. Falsificava le documentazioni di alcuni clienti per far ottenere loro il reddito di cittadinanza. Attraverso il patronato, l’uomo predisponeva i documenti falsi in cambio di un compenso economico, facendo ottenere così il sussidio a persone a cui non sarebbe invece spettato. Oltre a lui, sarebbero 93 gli indagati 53 dei quali indebitamente beneficiari del reddito di cittadinanza.

I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza con la quale il gip di Palermo, su richiesta della procura guidata dal procuratore capo Maurizio de Lucia, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Francesco Tuttoilmondo di 47 anni, impiegato in una partecipata della Regione Sicilia, indagato per istigazione alla corruzione, falso in atti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. È accusato di aver falsificato la documentazione per far ottenere il reddito di cittadinanza a decine di famiglie che non ne avrebbero avuto il diritto. Con lo stesso provvedimento sono stati sequestrati il Caf Acli Centro Raccolta Arenella e 620.402 euro, che, per gli inquirenti, sarebbero profitto dei reati. 

 Due anni fa circa i vertici dell’associazione provinciale ACLI di Palermo avevano deciso di “cessare ogni rapporto di collaborazione con il centro raccolta Arenella, invitandolo a rimuovere anche l’insegna Acli”, affermano in una nota il presidente dell’Acli palermitane Antonino Tranchina e il vicepresidente Francesco Todaro.

Le indagini, condotte dai finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica guidato dal colonnello Gianluca Angelini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo , sono partite a seguito delle denuncia presentata da un dipendente del Comune di Palermo, che avrebbe permesso di accertare la produzione di documenti falsi che servivano per la richiesta del sussidio: dichiarazioni di residenza, dichiarazioni di iscrizione anagrafica ai fini Tari, contratti di locazione. Tutto inviato telematicamente alle postazioni territoriali dell’anagrafe comunale deputate al servizio di cambio domicilio. La necessità di ottenere l’approvazione delle variazioni sarebbe stata funzionale alla creazione dei falsi requisiti per la percezione del reddito di cittadinanza che erano legati al mancato superamento di specifiche soglie reddituali da parte del nucleo familiare e all’assenza di persone condannate per gravi reati. 

L’ arrestato Francesco Tuttoilmondo avrebbe anche cercato di corrompere dipendenti comunali con regali e somme di denaro per tentare di velocizzare l’iter amministrativo per il cambio di domicilio necessario a ottenere il sussidio. Nell’ambito delle indagini che vedono indagata anche una collega di Tuttoilmondo, sarebbero state individuate 53 persone indebitamente beneficiari del reddito di cittadinanza, che avrebbero percepito somme non dovute per 620.402 euro.

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