ROMA – Nella giornata di ieri ad Amantea (CS), sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, i Carabinieri della Stazione di San Ferdinando, dipendenti dalla Compagnia di Gioia Tauro, in esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa in data 8 marzo 2017 dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria – II Sezione, hanno rintracciato e tratto in arresto Giovanni Priolo, di 61 anni, ritenuto responsabile del tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte avvenuto la mattina del 14 dicembre 2011 nel piazzale Cefris sulla Provinciale 1 a Gioia Tauro.
Il Priolo, legato da vincoli di parentela alla potente cosca di ‘ndrangheta dei Piromalli, era latitante dal mese di marzo del 2017 e ricercato da più forze di polizia.
I Carabinieri, che monitoravano da qualche giorno l’abitazione privata di una donna di San Ferdinando (RC), cui il Priolo sembrava essere legato da intimi rapporti, nella notte scorsa si sono accorti di una serie di movimenti di autovetture e soggetti ritenuti sospetti. Così hanno deciso di non abbandonare l’obiettivo ed, all’alba, hanno iniziato un lungo pedinamento attraversando la provincia di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro.
Dopo circa 3 ore di osservazione discreta a distanza, i militari hanno raggiunto il lungomare di Amantea e, fingendosi dei turisti, sono entrati in un bar al cui interno hanno riconosciuto da subito la donna la quale, in quell’istante, si trovava in compagnia del latitante. Pertanto, accertatisi della sua identità, lo hanno subito immobilizzato e condotto presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato poi associato presso la Casa Circondariale di Palmi (Reggio Calabria) a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.