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22 Luglio 2024 13:54
22 Luglio 2024 13:54

ELEZIONI REGIONALI PUGLIA. IL TAR RESPINGE I PRIMI RICORSI

Il 3 marzo si discuteranno i ricorsi dei singoli consiglieri, mentre si tornerà dinanzi al Tar a Bari il prossimo 8 luglio quando si svolgeranno le udienze di merito.

di REDAZIONE POLITICA

La composizione del Consiglio regionale, per il momento non varia a seguito della decisione del Tar Puglia che ha rigettato i primi ricorsi. Il collegio giudicante del Tribunale amministrativo di Bari, non hanno ritenute valide e legittime le richieste di Italia in Comune, Senso Civico, e di alcune associazioni femministe che avevano chiesto di rivedere, per ragioni differenti, l’attribuzione dei seggi del Consiglio Regionale assegnati lo scorso ottobre dall’ufficio elettorale della Corte di Appello di Bari .

Senso Civico e Italia in Comune esclusi dal Consiglio regionale, chiedevano al Tar Puglia nello specifico dei loro due differenti ricorsi la correzione del risultato elettorale con conseguente assegnazione dei seggi spettanti. I quattro ricorrenti di Italia in Comune, Piero Bitetti, Francesco Crudele, Rosario Cusmai e Paolo Pellegrino, contestavano il calcolo del 3,49% dei voti assegnati che non superando la soglia di sbarramento del 4%, non ha loro consentito di ottenere un seggio in Consiglio regionale.

Il ricorso presentato dai sei candidati di Senso Civico – Un nuovo Ulivo per la Puglia, Ernesto Abaterusso, Cosimo Borraccino, Luigi Giorgione, Alfonsino Pisicchio, Giuseppe Tanzarella e Sabino Zinni contestava il verbale dell’ufficio centrale elettorale che aveva assegnato loro la percentuale di voti validi del 3,76%, escludendola dall’assegnazione dei seggi. I ricorrenti avevano chiesto nel ricorso il ricalcolo dei voti sostenendo di aver superato la soglia del 4% e che quindi il loro gruppo di liste aveva diritto a concorrere al riparto dei seggi del Consiglio.

Al momento non sono ancora state depositate le motivazioni dei due rigetti da parte del TAR Puglia. I giudici amministrativi baresi hanno invece, accolto i ricorsi dei due candidati al Consiglio Regionale, Tommaso Gioia della lista Con Emiliano e Cosimo Miccoli della lista Lega Salvini Puglia rispettivamente non dichiarati eletti nei collegi elettorali di Brindisi e Lecce, disponendo con due diverse ordinanze, che le Prefetture di Brindisi e Lecce dovranno procedere entro 60 giorni al riconteggio dei loro voti validi.

Il 3 marzo si discuteranno i ricorsi dei singoli consiglieri, si comincerà da quello presentato da Domenico De Santis (Pd) che nel frattempo è stato nominato vice capo di gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale, dal governatore Michele Emiliano.

Si tornerà dinanzi al Tar a Bari il prossimo 8 luglio quando si svolgeranno le udienze di merito. Il Tribunale amministrativo ha anche respinto ritenendolo infondato, anche il ricorso presentato da otto associazioni femministe le quali contestavano l’ammissione alla competizione elettorale di liste che non avevano a loro dire rispettato l’obbligo di composizione in un rapporto almeno del 60/40 tra i generi, previsto dalla legge elettorale regionale. I ricorrenti chiedevano al Tar di sollevare la questione di legittimità costituzionale, chiamando in causa sei seggi di consiglieri eletti nelle liste di Forza Italia e Puglia Domani, che non avevano rispettato la proporzione di genere in tre (Bari, Lecce e Foggia) delle sei circoscrizioni elettorali pugliesi .

Secondo i giudici amministrativi il ragionamento oggetto del ricorso non può dare accesso al giudizio di legittimità costituzionale. Nella sentenza del Tar si legge che dalle norme costituzionali emerge l’affermazione di principi di ordine generale, la cui attuazione concreta e rimessa alla discrezionalità del legislatore ordinario e, in particolare, il sistema di elezione degli organi regionali va ascritto alla competenza legislativa regionale concorrente. Non può essere, cioè, intesa nel senso di imporre nel dettaglio le modalità del rispetto delle cosiddette quote rosa nel sistema elettorale regionale.

I giudici amministrativi hanno confermato che le due liste non hanno rispettato la proporzione di genere tra le candidature in alcune circoscrizioni. Tuttavia gli uffici elettorali hanno dovuto ammettere tali liste, stante la mancata previsione nell’attuale legge regionale di un meccanismo che consenta di intervenire a monte. “Noi non molliamo. La battaglia per le donne pugliesi continua, ora si va al Consiglio di Stato.” hanno dichiarato i legali Marida Dentamaro e Veralisa Massari in rappresentanza delle otto associazioni femministe ricorrenti. Anche Senso Civico annuncia ricorso ai giudici di Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato a Roma : “La nostra cultura democratica ci impone il rispetto della magistratura e delle decisioni da essa prodotte, anche se le giudichiamo profondamente ingiuste. È il caso della sentenza emessa dal Tar Puglia“,.

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