di REDAZIONE POLITICA
Dopo anni di polemiche ed attese con una seduta fiume del Consiglio regionale durata circa otto ore finalmente la Puglia ha un nuovo Piano di gestione per il ciclo dei rifiuti. 28 i voti favorevoli espressi dalla maggioranza ed 11 contrari dell’opposizione, ieri in tarda serata è stata approvata dall’ assemblea regionale la delibera di Giunta firmata dell’assessore all’Ambiente Anna Grazia Maraschio. Una decisione necessaria per evitare le sanzioni previste dell’Unione Europea se la Regione Puglia non si fosse dotata del Piano entro la fine dell’ anno, e quindi per non rischiare di perdere i 40 milioni di euro di fondi previsti dal Pnrr.
Il via libera al piano è arrivato con una seduta fiume del Consiglio Regionale di Puglia in cui si sono contrapposti maggioranza ed opposizione con colpi emendamenti ed interventi. 17 emendamenti presentati e votati, la maggior parte dei quali relativi agli impianti delle discariche di Conversano in provincia di Bari, e di Corigliano d’Otranto in provincia di Lecce inseriti nel nuovo Piano di gestione e destinati ad accogliere la frazione indifferenziata almeno per quattro anni. Un’ entrata in esercizio contro la quale si danno battaglia da mesi i sindaci dei Comuni di Mola e Conversano e di Corigliano d’Otranto sostenuti dalle associazioni ambientaliste e di cittadini.
Opposizione di cui si sono fatti portavoce ieri in Consiglio i rappresentanti dell’ opposizione in Consiglio e non sono mancati degli emendamenti con cui si chiedevano lo stralcio delle due discariche dal Piano regionale, che però all’ atto della votazione sono stati tutti bocciati. L’assessore Maraschio in aula ha ricordato all’assemblea regionale che “Sul fronte dei rifiuti la Regione punta all’autosufficienza già dal 2022 e al graduale aumento della raccolta differenziata sino all’80% entro il 2025” ha ricordato all’Aula, mentre le discariche in Puglia continueranno a ricevere rifiuti indifferenziati per altri quattro anni.
Sono state approvate le modifiche previste al Piano dagli emendamenti del Movimento 5 Stelle che ha impegnato la Giunta guidata da Michele Emiliano a definire le distanze minime di tutela dai centri abitati e dai siti sensibili nell’ambito dei criteri di localizzazione degli impianti. Con un emendamento proposto dal consigliere Donato Metallo (Pd) in relazione all’impianto di Corigliano d’Otranto, è stato stabilito che per l’impianto dovrà essere predisposto un piano specifico di monitoraggio ambientale.
L’ assessore Maraschio ha evidenziato che “questo Piano è prodromico al miglioramento delle condizioni di vita dei pugliesi e non rappresenta solo un atto dovuto per scongiurare la perdita delle risorse ma indica una strategia di interventi e una visione di ciò che si vuole fare e realizzare. È un piano del quale avevamo bisogno che giunge a margine di un lungo percorso di consultazione con associazioni, operatori e sindaci sul tema dell’economia circolare. Parte dall’analisi delle criticità nel ciclo dei rifiuti e definisce criteri per superare il deficit impiantistico senza campanilismi”. I consiglieri d’opposizione di Fratelli d’Italia hanno contestato delle criticità : “Le comunità interessate dalla riapertura delle discariche Martucci, Conversano, e Corigliano d’Otranto non solo non sono state ascoltate prima, ma ora vengono anche prese in giro con un finto miglioramento del Piano“.
Non è mancata qualche perplessità anche tra le file della maggioranza, dove il consigliere brindisino Fabiano Amati, consigliere del Pd che è da sempre una spina nel fianco di Emiliano: ” Le discariche sono il regalo di Natale inquinante per anni persi sugli impianti di recupero energetico con o senza camino. Ho votato a favore del Piano perché non c’è alternativa immediata alle discariche, che sono migliaia di volte più inquinanti di un impianto di recupero energetico“.
Previsti già a partire dal 2022 raccolta differenziata spinta e quattro nuovi impianti di compostaggio per chiudere il ciclo dei rifiuti in Puglia, e 25 nuovi centri di raccolta nei Comuni , con la previsione di partire entro l’inizio di gennaio con sistemi di raccolta differenziata nei Comuni di carta, metalli, plastica e vetro, e dove possibile legno. quindi rifiuti organici, imballaggi, apparecchiature elettriche e ingombranti. Materassi e mobili compresi.
Definita anche la tariffa di prossimità, grazie alla quale la tassa sui rifiuti si ridurrà se si andrà a conferire nella struttura più vicina. La Regione dovrà determinare una nuova “tariffa regolata” in modo da calmierare i costi nelle varie province pugliesi. L’obiettivo del nuovo Piano di gestione dei rifiuti è di chiudere il ciclo dei rifiuti entro il 2025 raggiungendo il limite massimo del 20% in discarica da qui ai prossimi quattro anni. Ma già a partire dal prossimo anno la percentuale di raccolta differenziata dovrà attestarsi almeno al 65%.
Se nel 2019 il totale complessivo di differenziata in Puglia era pari a 966.400 tonnellate, il quantitativo già dal prossimo anno dovrà arrivare 1.2 milioni di tonnellate. Mentre se nel 2019 le discariche pugliesi avevano raccolto 928.777 tonnellate di rifiuto indifferenziato, il quantitativo dovrà limitarsi nel 2022 a 620.634 tonnellate. Per questo motivo – viene indicato nel Piano -, l’Ager, le Aree omogenee ed i Comuni, nell’ambito delle rispettive competenze dovranno organizzare sistemi adeguati di raccolta differenziata in modo da permettere il rispetto delle percentuali massime di frazione estranea e per scoraggiare il conferimento di frazioni estranee nelle frazioni oggetto di raccolta differenziata, incentivando il compostaggio sul luogo di produzione, soprattutto nelle aree con bassa densità abitativa. Confermato, infine, che non saranno previsti nuovi termovalorizzatori, a parte quelli esistenti e che sono in mano ai privati.