ROMA – Ancora una volta un assessore della giunta regionale pugliese guidata da Michele Emiliano viene indagato dalla magistratura. E’ ormai un’impalpabile ricordo l’audizione disciplinare dinnanzi al Csm in cui Emiliano si vantava e millantava di non aver mai avuto nelle sue giunte degli assessori indagati, affermazione smentita subito dopo per ironia della sorte dai procedimenti penali che ha visto coinvolti tre assessori, tutti del Pd: Gianni Giannini, Filippo Caracciolo e Michele Mazzarano (attualmente a processo). Ed ora è arrivato anche il quarto con le indagini a carico dell’ assessore Salvatore Ruggeri, nominato in quota Udc, avviate dal sostituto procuratore di Foggia Marco Gambardella, all’esito di indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Bari.
Ieri mattina Ruggeri assessore al Welfare della Regione Puglia è stato raggiunto da un’ elezione di domicilio, con il quale la Procura di Foggia ha iscritto nel registro degli indagati imputando a suo carico il reato di corruzione. La vicenda è relativa alla procedura di nomina del commissario dell’ Asp-Azienda per i Servizi alla Persona “Castriota e Corropoli” di Chieuti (Foggia). Le Asp sono state istituite per legge regionale per sostituire le funzioni delle Ipab, istituti per l’assistenza e beneficenza, che avevano preso il posto a loro volta di precedenti enti come le Opere Pie.
“Ho piena fiducia nella magistratura a cui sono certo di potere illustrare ogni passaggio di un procedimento rientrante completamente nelle prerogative della politica. – commenta Ruggeri – Procedimento che, tra l’altro, non si è mai concluso, perché la nomina non è mai stata fatta“. L’assessore ha reso noto di aver chiesto di essere ascoltato dai magistrati per chiarire la propria posizione.
La vicenda per quanto è stato possibile ricostruire in Regione, si sviluppa tra gennaio e febbraio, è conseguente alla decadenza del consiglio di amministrazione dell’Asp di Chieuti, ente controllato dalla Regione Puglia, che dispose la nomina di un commissario, una nomina “intuitu personae”, che avviene quindi senza alcuna procedura di evidenza pubblica, basandosi esclusivamente su un rapporto fiduciario, ragione per la quale perché Ruggeri sostiene che il procedimento riguarda le prerogative della politica. Nonostante l’incarico di commissario è privo di alcun compenso economico, per i servizi erogati dall’Asp, è molto ambito dalle forze politiche in virtù del consenso, o meglio delle clientele, che ne derivano.
Due politici foggiani (padre e figlio) pretendevano che il commissario da nominare fosse espresso dell’Udc e quindi hanno proposto per la nomina , un avvocato che collabora con il gruppo dei Popolari/Udc in Consiglio regionale. Tale richiesta viene opposta dai rappresentanti foggiani del Pd in consiglio regionale che volevano far nominare una persona di area “dem”. Conseguentemente l’istruttoria preparata dagli uffici competenti viene trasmessa al governatore Emiliano per la firma il del decreto di nomina . Inutilmente . Infatti Michele Emiliano a conoscenza della contesa in essere tra Udc e Pd foggiano, ha cercato di evitare ogni frizione politica a pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale pugliese. La nomina quindi non è stata fatta e l’Asp di Chieuti è in attesa della nomina di un commissario.
In serata il presidente della Regione Puglia ha reso noto su Facebook di aver appreso di essere anche lui indagato nell’inchiesta della Procura di Foggia relativa alla nomina del commissario di una Asp, nell’ambito della quale la magistratura dauna ha notificato ieri un invito a comparire all’assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggeri, spiegando di aver “appreso da Ruggeri di essere anche io – scrive – sottoposto ad indagini preliminari”. “L’accusa – scrive Emiliano – consiste nell’avere ricevuto indicazioni politiche da un consigliere regionale per nominare commissario di una Asp una determinata persona. E ció, nonostante io abbia ritenuto di non accogliere tale indicazione formulatami sin dal febbraio 2019, tanto che nessuna nomina è stata effettuata sino ad oggi. Non ho accolto l’indicazione nominativa ricevuta, avendola ritenuta non pienamente soddisfacente alla luce delle mie prerogative discrezionali. Rispondo dunque per una nomina mai effettuata”.
Il governatore pugliese Emiliano come al solito quando accadano vicende del genere, che vedono la presenza incombente della magistratura, ha evitato di commentare le motivazioni sull’iscrizione nel registro degli indagati del suo assessore Ruggieri, nonostante nei casi precedenti che hanno visto assessori della sua giunta indagati ha sempre preteso le dimissioni dalla Giunta dall’interessato in questione . A questo punto il quesito che circola in Regione è il seguente: l’ assessore Ruggieri si dimetterà ?
In molti nutrono più di qualche dubbio, le elezioni si avvicinano…avranno ragione ?