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23 Novembre 2024 23:12

Regione Puglia: iniziano i problemi di Michele Emiliano

Non sono state poche le novità dell'ultim'ora: sono aumentati i consiglieri della maggioranza, saliti da 27 a 29 che hanno conseguito la riduzione dei componenti della minoranza scesi da 23 a 21, nonchè l'elezione inaspettata di alcuni candidati che accedono in consiglio al posto di altri che credevano di avere l’elezione in tasca.

di REDAZIONE POLITICA

Il nuovo consiglio regionale pugliese appena proclamato dalla Corte d’appello di Bari rischia di uscire trasformato dai ricorsi, rendendo difficili le operazioni del presidente Michele Emiliano nella composizione della nuova giunta regionali. Non sono state poche le novità dell’ultim’ora: sono aumentati i consiglieri della maggioranza, saliti da 27 a 29 che hanno conseguito la riduzione dei componenti della minoranza scesi da 23 a 21, nonchè l’elezione inaspettata di alcuni candidati che accedono in consiglio al posto di altri che credevano di avere l’elezione in tasca.

Si tratta di Sergio Blasi, Teresa Ciccolella e Domenico De Santis del Pd, Vito De Palma di Forza Italia e Giacomo Conserva della Lega con quest’ ultimo che spera di poter rientrare in consiglio al posto di Raffaele Fitto, che rinuncerà alla sua elezione per rientrare a Bruxelles al Parlamentare Europeo. Al loro posto sono entrati in consiglio Michele Mazzarano e Ruggiero Mennea del Pd, Peppino Longo di Con, Francesco La Notte e Mario Pendinelli eletti nella lista Popolari con Emiliano.

Cambiamenti questi che stanno rendendo non facili le decisioni di Emiliano per definire la sua compagine di giunta. “È in atto una riflessione alla luce dello stravolgimento da parte della Corte d’appello — viene commentato da fonti della presidenza — Il presidente si è preso 48 ore di tempo per decidere ” .

Fra i problemi sul tavolo di Emiliano resta sospeso l’eventuale sostegno del gruppo M5Stelle che al momento sembra non essere disponibile ad un accordo con la maggioranza guidata dal rieletto governatore , mentre un’ altro punto interrogativo non indifferente è quello del ruolo dai Popolari. Il movimento coordinato da Massimo Cassano un’ex “forzista”  è l’unica forza politica uscita rinforzata dalla proclamazione fatta dalla Corte d’appello, crescendo da sei a sette consiglieri.

Nasce da queste problematiche la rivendicazione avanzata dai Popolari di ottenere due assessorati in giunta, uno per Sebastiano Leo ed un altro per Gianni Stea, che di ora in ora diventa sempre più pressante. In tal caso diminuirebbero le poltrone di assessore da destinare a delle donne.

Pierluigi Lopalco

Ad oggi gli assessori dati per sicuri sono Pierluigi Lopalco alla Salute e Donato Pentassuglia all’Agricoltura, così come dovrebbe essere riconfermato al Bilancio il foggiano Raffaele Piemontese, mentre Alessandro Delli Noci dovrebbe diventare assessore allo Sviluppo economico. Molto più complicato al momento definire il quadro delle deleghe da assegnare alle consigliere elette. Loredana Capone molto probabilmente andrà a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio Regionale.

Non è ancora stato identificato l’assessore che dovrebbe rappresentare tutto il mondo di sinistra ex-vendoliana che non è riuscita ad eleggere neanche un consigliere. Emiliano è in attesa di ricevere un nome da parte dell’ex governatore Nichi Vendola. Ma sopra queste ragionamenti incombe pesantemente un’incognita non indifferente, e cioè i ricorsi amministrativi al TAR Puglia in fase di deposito contro i conteggi e la proclamazione della Corte d’appello. Sono ben cinque quelli che verranno depositati dai candidati .

Domenico De Santis, uno degli esclusi, così esterna su Facebook la sua posizione: ” Sono molto determinato ad andare a fondo a questa vicenda e capire come sia possibile che oltre 15 mila preferenze non siano sufficienti a farmi essere la vostra voce in Regione“. Ulteriori tre ricorsi sono dei candidati della lista di Senso Civico, che pur avendo superato la soglia del quattro per cento, non ha ottenuto alcun seggio in consiglio, ed il suo leader Alfonso Pisicchio, assessore regionale uscente, assicura una dura battaglia: “La proclamazione è un frullato. Le nostre ragioni saranno oggetto di un ricorso puntuale che dimostrerà questa enorme contraddizione“. Anche Forza Italia è pronta ai ricorsi: “La decisione ci penalizza. C’è bisogno di un’operazione-verità“. Ed a Brindisi in casa Lega si avanzano molti dubbi sulla regolarità e legalità della posizione di Conserva quale primo dei non eletti.

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