BARI – “Salutiamo il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha avuto un incidente al tendine di Achille” ha esordito scherzando Matteo Renzi dove partecipa ad una manifestazione per le primarie Pd, che ha aggiunto “Io ho un alibi di ferro, ero a distanza centinaia di chilometri. Per noi le primarie non sono uno contro l’altro, sono una festa della democrazia” . Renzi ha ricordato a Bari che “è fondamentale non perdere l’umanità delle relazioni nella competizione per la segreteria Pd, e che la partita comincia ora e si giocherà nei prossimi 22 giorni“. “I cinquestelle qualsiasi cosa accada si chiudono a testuggine, mentre da noi il primo che ti pugnala alle spalle è il tuo compagno di partito“. Lo ha detto questa mattina a Bari l’ex premier Matteo Renzi, auspicando che occorre ritrovare una “generosità tra di noi“, perché “l’obiettivo nel Pd non deve essere sparare a quello accanto: se non facciamo questo – ha concluso – i giovani non verranno mai”.
C’è anche un operaio dell’Ilva di Taranto, che è stato accolto da un applauso della platea, sul palco della manifestazione per le primarie Pd con l’ex premier Matteo Renzi a Bari alla quale partecipano anche il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, e il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro. Presente anche il viceministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova . L’ operaio ha chiesto a Renzi i progetti per la nuova politica industriale e di non lasciare sola la città di Taranto.
Renzi rispondendo sull’ ILVA ha detto che “Sostenere che ci sia uno spazio di crescita per il Mezzogiorno chiudendo l’ILVA, è un grande regalo per gli acciaieri di tutto il mondo e getta nel panico migliaia di famiglie di Taranto” ricordando che “Taranto non ha mai avuto tanti soldi come quelli che abbiamo messo noi” ed aggiunto “Io non scappo“, sottolineando che nessun altro premier era stato “tre volte a Taranto: io – ha concluso – ci metto la faccia“.
Il terrorismo “Questa vostra iniziativa di mettere qui sul palco oggi una bandiera della Svezia accanto a quella italiana, è molto bella – ha detto Renzi riferendosi agli attacchi terroristici accaduti in Svezia – noi oggi abbiamo bisogno di più politica e di più Europa. Faccia sentire di più la sua voce e non sia solo un contenitore di burocrazia. Stoccolma, Londra, Parigi sono nostre città e qui oggi – ha aggiunto Renzi- una minaccia atroce e vergognosa come l’estremismo trova terreno fertile soprattutto tra chi vive nelle grandi periferie di quelle città e dove si è smarrito il senso di comunità. Per questo noi stiamo lavorando anche a una legge sulle periferie”.
“L’Europa è un ideale di pace e non deve essere un contenitore di burocrazia. C’è un bisogno profondo di Europa – ha insistito Renzi – e non di quando ci dice solo cosa dobbiamo fare per la pesca.Serve più Europa anche sulla vicenda siriana che non è un affare tra Trump e Putin”. Ed anche “alla luce di quanto accade ed è accaduto a Stoccolma, serve più Europa”.
Maurizio Martina, esponente Dem e ministro delle politiche Agricole nel suo intervento ha detto che “Mai come oggi il destino del Pd si intreccia con quello del Paese” ed aggiunto “Il congresso serve per costruire assieme una proposta per il Paese, una proposta congressuale che con Matteo cresce dal basso, si apre, ascolta e si confronta, per confluire in idee proposte e prospettive per l’intero Paese”.
“Siamo orgogliosi del lavoro fatto sin qui in questi anni, – ha aggiunto Martina – e chiediamo di avere, come squadra e comunità, la chance di giocarci le nostre possibilità sino in fondo. Prendiamoci per mano allargando la partecipazione”. Secondo il pensiero di Martina ” C’è bisogno di non pensare che con il voto dei circoli sia concluso il lavoro ed occorre ora – – rivolgersi all’elettorato. Dobbiamo concretizzare idea di un partito di popolo. Il 30 aprile – ha concluso – ci sarà una nuova squadra, un nuovo segretario e sarà l’inizio di una nuova storia, non la fine di un percorso. Dateci una mano, rimettiamoci in cammino, insieme”.
Il Partito Democratico . “Apriamo i gazebo in piazza, e non chiusi nei circoli. Facciamoli in piazza di fronte alle persone. Il Pd è l’unico partito che sta provando a far decidere alla gente e non fa decidere a un capo solo te sì e te no” ha concluso Renzi che poi ha aggiunto: “Il nostro nemico non è quello che è nel nostro partito ma chi è dall’altra parte. Da noi non può funzionare che il primo che ti accoltella è il tuo compagno di partito. Non può funzionare così. Come faccio a coinvolgere un ragazzo se mi dicono che sono amico dei petrolieri. Io sono dalla parte di chi lotta per andare avanti”, ha detto ancora Renzi sottolineando che il “Pd è mettersi insieme per andare avanti”.